La città circolareIdee per ripensare il modello economico dei centri urbani

Gli ambienti metropolitani, in cui vive più della metà della popolazione mondiale e si produce più dell’80 per cento della ricchezza, sono i laboratori ideali di un modello economico competitivo ma anche sostenibile e green. Il presidente dell’Enel racconta come si sta costruendo questo nuovo paradigma

Claudio Furlan (Lapresse)

La pandemia in corso impone un ripensamento del modello economico corrente per rafforzare la riflessione sui profili ambientali e sociali venuta in rilievo nella sua imprescindibile centralità. Ha anche reso lampante una massiccia necessità di intervento sui punti nodali delle grandi città, come il sistema sanitario, che nell’emergenza ha accusato i suoi limiti, le infrastrutture digitali, il trasporto urbano, il sistema scolastico, riorganizzato virtualmente in tempi ristretti.

Allo stesso tempo, nel passaggio forzato a una situazione di distanziamento sociale, abbiamo percepito come una comunità meno congestionata, con meno traffico e un lavoro organizzato sulle esigenze delle persone, offra segnali inequivocabili su come ridefinire le comunità nel futuro, con uno slancio nuovo verso la personalizzazione del profilo lavorativo e la tutela dell’ambiente.

La connessione tra un’azienda elettrica e le città è inevitabile. Enel distribuisce energia elettrica in molte aree metropolitane nel mondo e non può eludere il tema del miglioramento dell’operatività cittadina e della qualità della vita in una comunità urbanizzata. Tenendo in considerazione il ruolo centrale che svolgono nell’economia globale, le città sono il luogo in cui si manifestano con la massima intensità le contraddizioni del nostro modo di vivere.

Se riuscissimo a sciogliere anche in parte tali incongruenze, l’impatto sul miglioramento sociale e ambientale sarebbe esponenziale. Le città infatti ospitano oggi oltre la metà della popolazione mondiale e generano più dell’80 per cento della produzione economica globale.

In tal senso, un cambio di paradigma, con l’introduzione nelle comunità urbane di elementi di economia circolare, ovvero di risparmio e riutilizzo di risorse considerate di scarto in un’economia ad alto tasso consumistico, può essere la chiave. L’economia circolare può portare incredibili benefici nelle aree urbane, perché utilizza l’innovazione per ridisegnare l’intero modello economico in modo che sia competitivo perché sostenibile.

Essere veramente circolari significa sviluppare e condividere nuovi servizi, prolungare la vita utile dei prodotti, preservare e rigenerare valore sotto forma di energia e materiali, creare nuove opportunità di lavoro e stimolare la competitività e l’inclusione sociale, coinvolgendo in quest’opera di riassetto tutta la comunità. Un esempio per tutti, realizzare le colonnine di ricarica con materiale riciclabile.

Significa avere le potenzialità per separare il modello economico dal consumo delle risorse.

Enel è fortemente impegnata nell’economia circolare, quale fattore fondamentale della strategia aziendale. Stiamo rapidamente procedendo alla decarbonizzazione e i nostri obiettivi sono certificati su basi scientifiche in linea con l’Accordo di Parigi. Oltre a ciò, “siamo circolari” in tutto ciò che facciamo, dalla produzione dei componenti, alla loro costruzione, gestione e chiusura del ciclo dei nostri impianti rinnovabili.

Con questo stesso approccio ci rivolgiamo alle città, perché crediamo fortemente che sia possibile trovare soluzioni, anche sviluppando pratiche virtuose a livello locale, per affrontare problemi globali, usando gli ambienti metropolitani come laboratori per l’economia circolare.

Allo stesso tempo, sappiamo che non possiamo costruire un mondo più “verde”, senza che le città svolgano un ruolo determinante in questo processo.

A settembre scorso, Enel ha pubblicato la terza edizione del position paper, “Città circolari – Le città di domani”, preparato insieme ad altre aziende per fornire il più ampio spettro di conoscenze e punti di vista. Il position paper pone l’attenzione su come realizzare e far funzionare pienamente una città circolare, attraverso il coinvolgimento di tutti gli stakeholder in una visione di medio termine che rappresenti chiaramente la città del futuro. Molte di queste condizioni necessarie per la circolarità sono ora a portata di mano.

In molte aree, le tecnologie necessarie per attuare questa transizione sono disponibili e competitive, esistono inoltre numerosi business case consolidati e operatori finanziari pronti a sostenere iniziative concrete Per accelerare il processo, un elemento chiave è certamente la collaborazione tra istituzioni, aziende e cittadini.

I progetti messi in campo dal nostro gruppo in diversi continenti e contesti dimostrano che, nonostante le peculiarità di ogni città, la transizione verso il nuovo paradigma si basa su declinazioni concrete di una stessa visione, la cui realizzazione potrà avere una portata globale soltanto partendo dalle realtà locali.

Le città rappresentano infatti un cardine essenziale della risoluzione delle sfide globali, perché i loro abitanti sono legati da un senso di appartenenza che li porta a essere più propensi a collaborare per una causa comune.

Da anni Enel è impegnata a contribuire, attraverso le proprie attività aziendali, alla transizione verso un modello economico incentrato sulla sostenibilità e, a tal fine, collabora con tutti gli stakeholder che condividono la sua visione. Tutto ciò che facciamo, e che faremo per le città del futuro, è parte essenziale della nostra strategia e del nostro impegno.

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