Buoni propositiDry January: non bere alcolici per un mese è diventato popolarissimo

Come una campagna salutistica promossa da un’associazione non profit è passata dalle 4mila adesioni ufficiali del 2013 alle oltre 100mila del 2020, con il 2021 alle porte e milioni di persone coinvolte in tutto il mondo

Ogni anno per un numero sempre maggiore di persone il primo giorno di gennaio coincide con una pausa più o meno forzata dagli alcolici della durata di un mese. Tutto è iniziato nel 2011, quando una ragazza di nome Emily Robinson ha deciso, in vista di una mezza maratona per cui si stava allenando che avrebbe dovuto correre all’inizio del mese di febbraio, di rinunciare a bere alcolici durante la sua preparazione, per tutto il mese di gennaio. Nell’arco di quel periodo di tempo ha successivamente dichiarato non solo di aver perso peso, cosa sicuramente legata all’attività fisica, ma anche di aver notato un sensibile miglioramento della qualità del sonno e più in generale una maggiore energia durante ogni attività delle sue giornate. Inoltre, si è accorta di aver coinvolto senza volerlo alcune delle persone a lei più vicine, felici di supportarla facendo lo stesso.

Emily si è ripetuta nel 2012 coinvolgendo un numero maggiore di persone con la differenza che nel frattempo aveva iniziato a lavorare ad Alcohol Change UK, un’associazione non profit il cui scopo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni causati dall’abuso di alcolici. Da lì alla prima campagna ufficiale il passo è stato breve: Dry January nasce infatti nel 2013 con il supporto di Alistar Campbell come testimonial, un famoso giornalista, conduttore televisivo e politico inglese con un passato da alcolista.

In occasione della prima edizione alcuni dei volontari sono stati messi sotto l’osservazione di un medico specializzato nei cambiamenti del comportamento durante l’effetto dell’alcol: dopo 6 mesi 7 persone su 10 tra quelle che avevano aderito consumavano meno alcolici rispetto a prima e il 25% di quelle che avevano un profilo “a rischio” erano rientrate in quella fascia di consumo che viene considerata come “non dannosa”. Nel 2014 la platea si è allargata fino ad avere una risonanza nazionale. Nel 2015 è arrivato il supporto ufficiale del Department of Health and Social Care, il Ministero della Salute britannico. Nel 2016 è nata l’app (qui per iOS, qui per Android), un comodo programma per smartphone con cui tenere traccia dei propri progressi all’interno di un calendario dedicato. Nel 2017 un sondaggio di YouGov ha rivelato che solo nel Regno Unito ben 4 milioni di persone avevano aderito, almeno a livello informale, alla campagna. Numeri che si sono ripetuti negli anni successivi per una campagna che è diventata via via sempre più popolare (100mila le persone che hanno ufficialmente aderito nel 2020) fino a oltrepassare i confini del Regno Unito e coinvolgere decine di milioni di persone in tutto il mondo.

«Il mese di gennaio è un ottimo momento per riflettere sul proprio rapporto con l’alcol: iniziare l’anno bevendo meno, o per niente, permette di notare quasi immediatamente un netto miglioramento del sonno, una leggera perdita di peso e, cosa che non guasta, un po’ più di soldi nel portafoglio». Le parole sono quelle del Professor Mark Bellis, medico specializzato negli abusi di alcol e droghe e consulente del Governo britannico: «con il passare del tempo consumare meno alcol significa ridurre il rischio di sviluppare cancro, malattie cardiovascolari e malattie del fegato. Dry January è un ottimo inizio, ma i veri benefici iniziano a maturare se si mantiene un consumo moderato durante tutto l’anno».

Quale migliore occasione gennaio 2021: secondo una ricerca dell’associazione Drinkaware il 22 per cento della popolazione britannica ha consumato più alcolici durante i periodi di lockdown, e il 26 per cento degli adulti pensa che dovrebbe in generale ridurre il consumo di vino, birra, drink. «Fare una pausa completa, come si propone Dry January, può essere utile per “resettare” il proprio rapporto con gli alcolici», dice Elaine Hindal, amministratore delegato di Drinkaware. «La chiave naturalmente non è quella di tornare alle proprie vecchie abitudini il primo giorno di febbraio, e comunque se una completa astinenza può spaventare ci si può attenere alle linee guida di massimo 14 unità di alcolici alla settimana, ovvero circa 6 bicchieri di vino o 6 pinte di birra assicurandosi però di non bere per almeno 3 giorni alla settimana».

Io quasi quasi ci provo, l’app intanto l’ho scaricata.

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