Un terremoto di magnitudo 6.2 ha colpito l’isola di Sulawesi, in Indonesia. Almeno 35 persone, secondo gli ultimi aggiornamenti, sono morte e oltre 600 sono rimaste ferite. Migliaia di persone sono corse in strada per mettersi al sicuro. Nel pomeriggio di ieri c’era stata una precedente scossa di magnitudo 5.9.
L’ipocentro del sisma è stato a una profondità di 10 chilometri, stando alle rilevazioni dell’Emsc, il Centro sismologico euro-mediterraneo, e l’epicentro era a sei chilometri a nordest della città di Majene. Il potente sisma ha fatto crollare decine di edifici e molte persone sono ancora intrappolate nelle macerie. Crollati anche un ospedale e uno degli edifici che ospita gli uffici governativi. «Stiamo cercando di mettere in salvo le persone che erano nella sede degli uffici del governatore», ha detto il segretario del governatore locale, Muhammad Idris.
Il bilancio è stato reso noto il capo della locale Protezione civile (l’Agenzia per la gestione delle emergenze), Ali Rahman: solo nella città di Mauju sono rimaste uccise 26 persone. «Il bilancio potrebbe salire, ma speriamo di no», ha dichiarato, «molti dei morti sono sepolti dalle macerie». La Protezione civile ha poi aggiunto che almeno otto persone sono rimaste uccise nella zona a Sud di Mauju, una città di circa 110mila abitanti nella provincia di West Sulawesi.
L’isola era già stata devastata da un terremoto e da un maremoto il 28 settembre del 2018. All’epoca la magnitudo era stata di 7,5 punti e a perdere la vita furono oltre 4.300 persone.