Non sempre riusciamo ad inserire tutti gli spunti che ci vengono dal mondo: e allora, quelli che ci perdiamo per strada, abbiamo deciso di inserirli quotidianamente nelle nostre storie di instagram e sul nostro profilo twitter (Non ci seguite? Si può rimediare, subito!). E poi li inseriamo qui, nella nostra newsletter, così che non perdiate l’occasione di scoprire qualcosa di nuovo!
TRAMEZZINI
Una nuova normativa dell’Alcohol and tobacco trade bureau americano permette di inserire le bevande alcoliche anche in contenitori diversi da quelli finora consentiti: sono state aggiunte nuove misure, da 200ml, 250 ml e 355 ml. Si sono ispirati alla Francia, che è la nazione che ha il maggior numero di possibilità in questo campo. Non è solo un motivo commerciale che ha spinto l’ente, ma anche l’idea di portare le persone a un consumo di alcolici più responsabile.
Se amate i podcast, non potete perdervi Sound Chef, su Audible France: ricette raccontate mentre vengono realizzate da grandi chef. Vale la pena anche solo per la risposta autonoma del meridiano sensoriale che scaturisce dall’ascolto dei rumori della cucina. Effetto ASMR assicurato!
Warning panini: un regolamento europeo impedisce di portare in Europa da stati non EU carne e derivati. Chi viene dall’Inghilterra non può arrivare nei paesi europei con panini imbottiti con salumi. È uno dei tanti effetti della Brexit, ma in una situazione come l’attuale, per i trasportatori sta diventando un vero problema. E in una delle catene di supermercati inglesi più celebre scarseggiano frutta e verdura fresche: la burocrazia introdotta dopo il 1 gennaio rende difficile anche fare la spesa.
Perché mangiamo determinati cibi e altri non ci piacciono? Facciamo un esempio: il cioccolato ci piace perché è grasso, contiene zucchero e lo vediamo come una fonte di evoluzione della specie. E poi ha diverse consistenze: lo mordiamo ed è croccante, lo mangiamo ed è cremoso. Non è un caso che sia uno dei comfort food per eccellenza. E non è libero arbitrio: quello che decidiamo di mangiare è frutto del condizionamento.
Ciò con cui decidiamo di nutrirci è frutto di un’influenza atavica, che deriva da abitudini del nostro gruppo sociale e da emozioni che leghiamo ad alcuni cibi.
E sempre in tema sensi: per guarire dall’anosmia, la mancanza di olfatto che è diventata così comune come uno dei sintomi del coronavirus, un gruppo di ricercatori ha scoperto che si può allenare il nostro naso a sentire i profumi. Ci riescono con una app e facendo annusare due volte al giorno per diversi giorni gli oli essenziali di limone, eucalipto, geranio e chiodi di garofano ai pazienti. Una sorta di palestra per ricominciare a sentire gli odori: anche perché, senza olfatto, anche il gusto viene meno e mangiare non è più un piacere. Non ci credete? Tappatevi il naso e masticate un cubetto di mela e poi un cubetto di cipolla. Vi assicuriamo che non sentirete la differenza!
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A che punto è il senza glutine in Italia? L’uno per cento della popolazione italiana è celiaca o intollerante. Un mercato in espansione che genera un business da 320 milioni all’anno.
Il lavoro dei campi non può fermarsi, neanche a fronte della pandemia. Quale futuro attende queste realtà nel nuovo anno? Un futuro diverso dal passato, ma che da quello prende ispirazione. Come succede nelle Comunità del cambiamento, primo esperimento comunitario volto a coniugare sviluppo agricolo, biodiversità, sostegno ambientale ed economico e creazione di una rete di relazioni. E come stanno facendo i tanti giovani che stanno provando a innovare la produzione di olio e vini in Cilento.
ALLA CARTA
Grafica e cibo vanno spesso a braccetto: ne ha fatto un lavoro Guzzerie, start up milanese che illustra i piatti della tradizione nostrana e degli chef stellati. Pesto, cannoli, amatriciana o salumi da appendere alle pareti di casa per risvegliare estetica, ricordi e gusto. Ne ha fatto invece una storia Burger King: con il nuovo monogramma che nella grafica sembra proprio un panino rilancia il suo aspetto, con una riuscita operazione nostalgia.
PIATTO DEL GIORNO
Un gruppo auto organizzato di ristoratori lancia la protesta: nel rispetto di tutte le norme igienico sanitarie disposte per l’emergenza riapriranno senza nessuna restrizione rispetto a giorni e orari di chiusura. Associazioni di categoria e colleghi più razionali non ci stanno. E mentre qualcuno protesta, qualcuno, purtroppo, non c’è più. La storia di Adriano Urso, musicista senza lavoro per colpa del virus che ha avuto un infarto consegnando pasti a domicilio, ci ricorda che il rispetto è il faro di ogni rapporto umano e ci sfida a ripartire proprio da questa consapevolezza per trovare un punto di sintesi che soddisfi aziende, ristoratori, rider e consumatori.
Per ricostruire servirà innanzitutto imparare a sorridere di nuovo. Non sarà facile fare ospitalità e ristorazione nei prossimi mesi, non sarà facile sostenere le perdite accusate, ma la vera sfida sarà recuperare la fiducia degli ospiti.
PICCOLA PASTICCERIA
Vi lasciamo con una favola di Gianni Rodari dedicata al pane e ai fornai, e con qualche suggerimento per un pranzo o una cena diversi dal solito: per ritrovare con le nostre ricette il piacere del pasto al ristorante, ma tra le mura domestiche.
Sull’abbinamento vino non si discute: ci hanno pensato le donne del vino, con un ricettario con abbinamenti che non lascia spazio a dubbi.
Buona cucina, annusate eucalipto!