Cheers!Tutti a scuola di gin

Un viaggio appassionante alla scoperta dei segreti di questa bevanda, moderna e di tendenza ma anche ricca di storia e tradizione. Entriamo in questa dimensione attraverso la sapienza e la passione dei mastri distillatori che amano, producono e rendono unico questo prodotto con la ricerca e il lavoro di ogni giorno

Sembra acqua nel bicchiere, limpido e trasparente, eppure il Gin racchiude in sé una varietà e complessità di profumi e sapori davvero intrigante. La base è alcool neutro, aromatizzato con botaniche di vario genere che, durante la distillazione in alambicco, rilasciano le loro essenze e conferiscono al prodotto quella singolare nota desiderata dal produttore. Il fascino di questo distillato si manifesta nell’estrema libertà e creatività che concede a chi lo voglia produrre, dando la possibilità di realizzare ricette varie e sempre diverse, proprio come in cucina.

E forse per questa ragione il mastro distillatore che incontriamo, Eugenio Belli, di Eugin Distilleria Indipendente a Meda, è un cuoco mancato. Nasce con la passione per la cucina, che insegue fin da giovanissimo, facendo corsi e cercando di trasformare quell’interesse nel proprio lavoro, poi se ne allontana e prosegue gli studi presso la facoltà di Filosofia, pur senza mai abbandonare la propensione per il lavoro manuale, per la trasformazione degli ingredienti. La scintilla della distillazione, come spesso accade per le folgorazioni che cambiano la vita, nasce da una sera di nullafacenza, guardando un film, “Profumo”. Il passaggio dalla visione della scena in cui il protagonista distilla un’acqua di rose, all’acquisto del suo primo piccolo alambicco, per Eugenio è stato davvero breve. Affascinato da questa vera e propria arte, il novello distillatore inizia a sperimentare, partendo prima dall’estrazione di olii essenziali, per poi approdare, piano piano, alla distillazione alcoolica e in particolare a quella di Gin. Artigiano e autodidatta, Eugenio colpisce per la passione che lo anima nel fare questo mestiere e la determinazione che ha avuto nel portare avanti il suo progetto.

La sua convinzione si dimostra inscalfibile anche di fronte alle lungaggini burocratiche che incontra sul suo cammino, in quanto primo distillatore di Gin del Nord Italia e senza esempi da seguire per capire come confrontarsi con la dogana, perché quando si ha a che vedere con l’alcool si ha a che vedere anche con le accise.

Superati gli ostacoli amministrativi, compare finalmente sulla scena il compagno di avventura più importante per Eugenio, Robert, l’alambicco che diventerà l’artefice di tutte le creazioni. Arriva dalla Germania e ancora oggi Eugenio ancora si emoziona guardando il suo “bambino tecnologico”, una macchina bellissima, dalle sfumature ramate e che si fanno violacee laddove si crea calore, capace di catturare l’immaginazione e far rivivere la sensazione di antiche alchimie.

L’alambicco è la chiave della distillazione tradizionale, lo strumento attraverso cui si compie una vera e propria magia. Ingredienti differenti tra loro, eterogenei nei gusti, al suo interno si conoscono, si fondono, riposano insieme e poi portano nel bicchiere un prodotto elegante, raffinato. «Distillare è cambiare forma, trasformare ciò che è grezzo in ciò che è buono, libertà assoluta secondo le proprie regole».

Un mestiere che porta con sé un tratto romantico, che si sprigiona attraverso la simbiosi tra il mastro distillatore e il suo alambicco, fino alla ricerca diretta degli ingredienti di migliore qualità, che renderanno unico il prodotto, erbe che vanno sapientemente cercate e raccolte o coltivate con cura . Il sapore dominante del Gin deve essere quello delle bacche di ginepro, insieme a grandi classici, quali la radice di angelica e i semi di coriandolo. E poi spazio alla fantasia e alla creatività: melissa, menta, borragine, agrumi, cardamomo, sambuco, primule, licheni, ortiche. Elementi che fanno di ogni ricetta un tratto distintivo e nettamente riconoscibile.

L’esperienza di autodidatta è fatta di infinite prove, prima di arrivare alla ricetta perfetta. Anche se in realtà ogni formula è in continuo divenire, caratteristica in cui si cela la bellezza di questo prodotto. È un distillato vivo, fatto di ingredienti veri e dunque in continua evoluzione e sperimentazione.

Come ogni stilista ha le proprie collezioni, anche Eugenio pensa in maniera del tutto naturale alla creazione di un’edizione stagionale, che declini i tratti più distintivi di ogni stagione, capace di far emergere al gusto e al naso la giusta atmosfera del periodo. Il sapore, il profumo di una stagione in versione Gin.

Una distilleria piccola ha il vantaggio di poter fare piccole produzioni, di personalizzare il prodotto, di renderlo unico. Nasce dunque la bottiglia Primavera, con sentori di primula e altre fioriture, la bottiglia Estate con note che ricordano l’erba tagliata in un campo a Luglio e la bottiglia Autunno, un distillato affumicato che rimanda ai sentori delle caldarroste. E poi la bottiglia Inverno, particolare orgoglio di Eugenio, che è partito dai confortanti sentori di agrume per giungere all’impiego di licheni, che ricordano l’odore del bosco quando non vi cresce nulla, quella sensazione di nebbia, di umido, di muschio. I Licheni una volta distillati sprigionano una nota floreale sottile ed elegante, un ponte ideale verso la l’aroma floreale della prossima stagione primaverile.

È un prodotto che affascina per la sua natura, per la bontà e per le possibilità che apre nella degustazione: scordiamo allora gli immensi cubi di ghiaccio nel bicchiere e lasciamo che il Gin si esprima in tutta la sua complessità, che lasci emergere gli olii essenziali e sprigioni la sua potenza. Acqua tonica in eccesso e altri inutili accessori tolgono carattere ad un distillato di buona qualità, preziosi suggerimenti per bere in modo più consapevole e scegliere come bere.

Siamo solo all’inizio del viaggio sulla strada del Gin e già non vediamo l’ora di scoprire le prossime tappe, conoscerne la storia, entrare nel merito delle tecniche di produzione e approfondirne gli stili, cosa differenzia un prodotto artigianale da uno industriale, come si apprezza, come si possa creare il giusto abbinamento.

Nel frattempo Eugenio continua a distillare, appassionato ed instancabile, per proporre inaspettate ricette e sensazioni da scoprire nel bicchiere. Districandosi nel periodo di pandemia tra la creazione di un e-commerce e la prossima possibile apertura di un punto vendita, ci annuncia l’arrivo nel prossimo futuro della sorella di Robert, Katherine, un secondo alambicco che accompagnerà l’espansione del suo bellissimo progetto che ci ha rapito ed affascinato.

Impossibile non farsi travolgere dalla passione di questo giovane artigiano, che trasuda da ogni sua parola, da ogni racconto. Una di quelle storie che piace ascoltare, sorseggiando un buon bicchiere di Gin e aspettando con ansia la prossima puntata: sarà mercoledì alle 18.

 

 

 

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