Corona EconomyLa questione rider, il prossimo decreto sostegno e l’economia della noia

Nella newsletter di questa settimana: l’inchiesta della procura di Milano e la richiesta di «riqualificazione» dei fattorini, la decisione sul blocco dei licenziamenti, il nuovo reddito di cittadinanza, l’urgenza sul dossier Alitalia e i Recovery boys. E anche: gli immigrati regolari che lasceranno l’Italia e perché spendiamo più soldi per migliorare le nostre case. Anche in podcast

(Unsplash)

ESSERE RIDER
Era poco più di un anno fa quando la Cassazione metteva fine al caso Foodora. Un anno dopo, le stesse conclusioni sono state messe nero su bianco dalla Procura di Milano al termine di un’inchiesta che contesta a Uber Eats, Just Eat, Deliveroo e Glovo 733 milioni di sanzioni per violazioni delle norme sulla salute e la sicurezza del lavoro (ma la cifra potrebbe essere anche maggiore visto che si stanno calcolando altre possibili violazioni sulle imposte e sui versamenti a Inps e Inail). E si chiede anche la «riqualificazione» del rapporto di lavoro per 60mila posizioni – che non equivarrebbero però a 60mila rider, essendo i numeri di queste figure professionali molto minori, intorno ai 20mila secondo le stime.

  • Cosa significa Il comunicato diffuso dalla Procura di Milano esclude che l’attività dei rider sia da inquadrare come prestazione occasionale e chiede di applicare ai fattorini le tutele di collaboratori così come previsto dal decreto 81 del Jobs Act. Il passaggio quindi sarebbe da lavoro autonomo a parasubordinato. Attenzione, però: la procura “suggerisce” un’interpretazione normativa che non si traduce automaticamente nell’obbligo di assumere tutti i rider.

Una storia lunga A 12 mesi di distanza, insomma, la partita del contratto e dell’inquadramento dei rider non ha fatto grandi passi in avanti. Il negoziato al ministero del Lavoro non ha prodotto nessun risultato. E anche il decreto rider del 2019 è stato tutt’altro che una svolta. Intanto più volte è intervenuta la magistratura, dal tribunale di Bologna a quello di Palermo. E l’inquadramento siglato dall’associazione di categoria delle app, Assodelivery, con il sindacato Ugl ha scontentato sia il governo sia i sindacati, che l’hanno definito «uno scempio». Gli unici a essersi mossi sono JustEat, che pure è coinvolta nell’inchiesta e che aveva già annunciato le assunzioni a partire da marzo, e lo stesso ha fatto Mymenu, che invece è estranea all’indagine milanese.

Voci dalla politica Il ministro del Lavoro Andrea Orlando in un tweet ha ringraziato la Procura di Milano, indicando probabilmente la direzione che intenderà intraprendere sul tema. E Matteo Renzi è intervenuto per difendere la sua riforma del lavoro: “Chi da sinistra esulta per la decisione della procura di Milano dovrebbe ricordare che i giudici sono intervenuti per la violazione della legge 81. Ma la legge 81 è semplicemente il Jobs Act”.

Rider felici? E mentre si sono diffuse narrazioni sospette sui cosiddetti «rider felici», da Bologna a Milano sono nate invece iniziative concrete di piattaforme di delivery “etiche”, senza cottimo, con un fisso orario e commissioni dimezzate per i ristoratori.

Modello europeo La Commissione europea proprio la scorsa settimana ha lanciato una consultazione con i sindacati e le aziende per raccogliere le opinioni su come potrebbero funzionare le norme a livello europeo. Le conclusioni dell’inchiesta Milano, tuttavia, confermano la direzione intrapresa già dalle sentenze sulla gig economy anche in Francia, Spagna, Olanda e da ultimo Gran Bretagna. E che riguardano l’intero mondo della platform economy, che va ben oltre i rider.

Tutti in bicicletta «Questo modello è appetibile e potrebbe trasferirsi in molti altri settori», ha spiegato Antonio Aloisi a Radio Tre. «Il problema non è Uber ma l’uberizzazione del lavoro, la trasformazione dei rapporti di lavoro stabili in microsistemi flessibili sottotutelati e mal pagati. Succede nella logistica dell’ultimo miglio, succede nella ristorazione, nell’editoria, nell’educazione, nell’alta formazione». E succede nell’agricoltura. Il sindacalista Aboubakar Soumahoro ha definito non i rider come “braccianti metropolitani”.

Quanto sei disposto a pagare? Come ha scritto Anna Prandoni su Gastronomika, l’altra domanda che bisogna porsi poi è «Quanto siamo disposti a pagare?». Il punto è che né il ristoratore né il cliente intendono sobbarcarsi il costo della consegna. Più o meno come succede con l’informazione, quando vogliamo leggere giornali ben fatti, senza fake news, ma senza pagare l’editore che li pubblica.

 

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PAZIENTE ITALIANO
In attesa degli aiuti Il decreto ristori 5 per le categorie produttive colpite dal Covid cambia nome: si chiamerà decreto sostegno, in discontinuità con il governo precedente. Il testo definitivo è atteso questa settimana.

… e del 31 marzo Il governo dovrà decidere anche cosa fare del blocco dei licenziamenti. I sindacati hanno chiesto a più riprese la proroga complessiva del divieto, i vertici di Confindustria sollecitano una norma transitoria di minore durata e più selettiva. Probabilmente ci si muoverà lungo un doppio percorso: una proroga di 60/90 giorni valida per tutti, con una successiva limitazione del vincolo a non licenziare alle sole imprese dei settori più colpiti come il turismo e il commercio.

  • Secondo un calcolo de Lavoce.info, appare credibile mettere in conto l’apertura, ad aprile, di un flusso di licenziamenti attorno a 200-300mila. Per qualche tempo il flusso ordinario di licenziamenti economici (pari a circa 40-50mila al mese) potrebbe risultare raddoppiato o triplicato.
  • Uno studio dell’Osservatorio sui conti pubblici di Cottarelli, però, dice che in Italia – nonostante lo stop licenziamenti – abbiamo perso più posti di lavoro di Francia e Spagna.

In cantiere Il ministro Orlando ha incontrato sindacati e imprese, aprendo il cantiere della riforma degli ammortizzatori sociali, con l’obiettivo di arrivare a una protezione universale valida per tutti i lavoratori. Intanto ha presentato alle parti sociali un documento aperto per accelerare e semplificare erogazione della cassa integrazione. Scettico l’ex presidente dell’Inps Tito Boeri.

Il nuovo Rdc Tra le ipotesi di riforma del sussidio a cui sta lavorando il ministro del Lavoro, c’è quella di non concedere più il rinnovo automatico ai percettori occupabili dopo i primi 18 mesi di erogazione, modificando anche il sistema delle offerte di lavoro congrue. Intanto è in via di costituzione il comitato tecnico scientifico per la valutazione del reddito di cittadinanza, previsto dalla legge e mai istituito. Orlando ha fatto sapere che ne farà parte la sociologa Chiara Saraceno.

  • Il ministro ha incontrato i vertici di Anpal perché si risolvano i contrasti interni tra il presidente Parisi e la direttrice Nicastro per sbloccare quanto prima l’assegno di ricollocazione previsto dalla legge di bilancio anche per i disoccupati con indennità Naspi e Discoll.

Recovery Boys Secondo quanto riporta Repubblica, Draghi avrebbe deciso di scrivere personalmente il nuovo Recovery Plan, insieme al ministro dell’Economia Franco e a un gruppo ristretto di consiglieri, tra cui Francesco Giavazzi e Marco D’Alberti, esperto di diritto amministrativo comparato. Entro la fine di aprile il documento dovrà arrivare a Bruxelles. La squadra che gestirà i fondi sarà capitanata da Carmine Di Nuzzo, ispettore della Ragioneria generale.

Restyling Il governo ha emanato il decreto per la riorganizzazione dei ministeri. Il ministero dell’Ambiente, affidato a Roberto Cingolani, viene rinominato ministero della Transizione ecologica. Il ministero delle Infrastrutture, affidato a Enrico Giovannini, si chiamerà ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili. Cultura e turismo sono stati separati. E in più è stato istituito il ministero dell’Innovazione tecnologica e la transizione digitale affidato a Vittorio Colao.

Dall’Inps A proposito di innovazione, il nuovo responsabile dell’innovazione tecnologica dell’Inps è Vincenzo Di Nicola, ingegnere con un curriculum di tutto rispetto tra l’Italia e gli Stati Uniti, che è stato anche consulente di Casaleggio e Rousseu per sperimentare il voto elettronico. Dall’Inps ci hanno risposto che è stato selezionato dopo una valutazione di quasi 400 candidati da parte di una apposita Commissione.

 

EVERGREEN

  • Alitalia Dopo i vertici di governo dei giorni scorsi, si terrà un altro incontro a breve tra Giorgetti, Giovannini e Franco per mettere a punto una proposta sulla nuova Alitalia nel segno della discontinuità, da presentare alla commissaria Vestager. L’obiettivo è la vendita alla nuova Ita almeno delle attività di volo. La compagnia intanto ha esaurito la cassa, gli stipendi di febbraio dovrebbero essere pagati oggi, mentre tra sabato e domenica sono stati pagati tutti i lavoratori del Fondo di solidarietà trasporto aereo. Ma la situazione è al limite della sostenibilità finanziaria.
  • Aspi Il consiglio d’amministrazione di Atlantia avrebbe respinto l’offerta di Cdp e dei fondi, ma lascerebbe uno spiraglio per eventuali proposte migliorative. L’offerta da 8 miliardi, al netto della manleva, scenderebbe a 7,3 miliardi.

 

SINDACATI
Cambio di guardia Mercoledì 3 marzo si chiuderà l’era di Annamaria Furlan alla guida della Cisl dopo quasi sette anni. A succederle sarà Luigi Sbarra. Il cambio della guardia sarà ufficializzato dal Consiglio generale che eleggerà anche la nuova segreteria confederale e approverà il regolamento per l’elezione dei delegati al prossimo Congresso.

 

LAVORO IN QUARANTENA
Scoperti Ci sono almeno 60 concorsi fermi nella pubblica amministrazione causa Covid. Che significa 125mila posti scoperti, secondo un’indagine del Forum Pa. Scuola e università, in particolare, rischierebbero la paralisi se non vengono sbloccati.

Fuga dall’Italia Secondo la Fondazione Ismu, il fenomeno migratorio in Italia è in «relativa stagnazione». E ci si aspetta un calo degli irregolari soprattutto a causa della «riduzione della forza trainante di un mercato del lavoro che quasi certamente faticherà a recuperare le posizioni, già non brillanti, dell’epoca pre-Covid». Non solo l’Italia attrarrà meno lavoratori stranieri, dicono, ma molti migranti regolari lasceranno il Paese a causa della crisi Covid.

Economia della noia Secondo il New York Times, stiamo spendendo più soldi per migliorare le nostre case perché siamo stanchi di fissare lo stesso ambiente in cui trascorriamo ormai gran parte delle nostre giornate. E facciamo più acquisti online anche perché siamo annoiati e navighiamo un po’ a caso comprando in maniera compulsiva.

Good News (quasi) La felicità dei dipendenti è aumentata del 5,4% da dicembre 2019 a dicembre 2020, secondo un sondaggio globale su oltre 9 milioni di persone condotto da Glint, piattaforma di risorse umane di LinkedIn. Ma il livello di burnout è cresciuto del 4%, soprattutto tra le donne.

 

AGENDA Continuano le audizioni sul Recovery Plan: il 2 marzo sarà sentito Gentiloni. Oggi l’Istat diffonde i dati su inflazione a febbraio, Pil e indebitamento della pa. Mentre il ministro Giovannini incontra i sindacati del trasporto. Il 3 marzo si riunisce il consiglio generale della Cisl per l’elezione del nuovo segretario. Giovedì 4 marzo si terranno gli stati generali del turismo con il ministro Garavaglia. Nello stesso giorno l’Istat diffonderà le stime preliminari sulla povertà assoluta e le spese per consumi nel 2020.

 

Buona settimana,
Lidia Baratta

 

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Ps: In edicola a Milano e a Roma dal 4 marzo, oppure ordinabile qui, il nuovo super numero de Linkiesta Paper, questa volta composto di cinque dorsi: Linkiesta, Europea, Greenkiesta, Gastronomika e Il lavoro che verrà.

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