Con la seconda Pasqua blindata alle porte, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha indetto per domani un Comitato per l’ordine e la sicurezza, per pianificare «controlli rigorosi», ma mantenendo «un profondo senso di umanità», come spiega in un’intervista al Messaggero.
«Verranno intensificate tutte le misure di prevenzione analogamente a quanto avviene in occasione delle più importanti festività, con un dispositivo di circa 70mila donne e uomini in divisa», annuncia. «E come l’anno scorso, bisognerà tenere conto delle limitazioni imposte in tutta Italia per contenere la diffusione del Covid 19, con specifici servizi programmati a livello territoriale che riguarderanno, in particolare, le aree urbane più esposte al rischio di assembramenti, i parchi, i litorali più frequentati, le arterie stradali e autostradali, le stazioni ferroviarie, i porti e gli aeroporti».
Mentre il governo si avvia verso il mantenimento delle restrizioni fino alla fine di aprile, la ministra dell’Interno però dà qualche segnale di speranza per i mesi a venire, soprattutto per i più giovani: «In vista dell’estate, per limitare al massimo il contagio, c’è bisogno di uno sforzo straordinario: ora che è stato raggiunto l’accordo con le Regioni per l’utilizzo della rete delle farmacie, tra maggio e giugno dovremmo iniziare a vaccinare anche le classi di età dei più giovani che, notoriamente, si spostano e socializzano più delle altre».
Nell’ultimo mese, anche nelle regioni in zona rossa la circolazione dei cittadini non si è fermata, con una certa tolleranza da parte delle forze dell’ordine. «Cresce, soprattutto tra i ragazzi, un senso di stanchezza e di mancanza di fiducia per il futuro. Siamo alla seconda Pasqua chiusi in casa e questo crea altro disorientamento. Ma non è il momento di abbassare la guardia», spiega Lamorgese. E se recentemente una sentenza ha stabilito che mentire nell’autocertificazione non è reato, la ministra dice: «Non commento le decisioni che la magistratura adotta in piena autonomia, ma ricordo a me stessa che stiamo sempre parlando di false dichiarazioni rese davanti a un pubblico ufficiale. Sono convinta che la maggioranza degli italiani sia consapevole che, al di là delle sanzioni e dei controlli, è il senso di responsabilità di ciascuno di noi il migliore alleato della salute pubblica».
Con l’arrivo della bella stagione, ricominceranno anche gli sbarchi di immigrati in maniera più massiccia. E su questo Lamorgese ripete che «è indispensabile una strategia comune da parte dell’Europa. Tuttavia, nella complessa trattativa sul Patto europeo Migrazione e Asilo, alcuni Stati membri si oppongono ad ogni forma di relocation obbligatoria. Ne ho parlato a Parigi, con il ministro Darmanin, e presto incontrerò il collega tedesco Seehofer». Un risultato «molto significativo lo abbiamo già ottenuto ad Atene dove i Paesi del Med5 – Cipro, Grecia, Italia, Malta e Spagna – hanno sottoscritto un documento comune per la Commissione in cui vengono fissati due paletti irrinunciabili: il “principio di solidarietà e di equa ripartizione delle responsabilità”; e la necessità di istituire un meccanismo europeo gestito a livello centrale per facilitare i rimpatri su richiesta degli Stati membri». Sabato scorso poi – continua – «ho parlato di rimpatri anche con il ministro degli Esteri tunisino, Othman Jerandi, tenendo conto che i migranti irregolari tunisini generalmente non fanno la domanda per la protezione internazionale, essendo il loro Paese considerato sicuro: per questo, ho chiesto di implementare, anche con una maggiore flessibilità, l’accordo operativo sui rimpatri che ha già dato risultati importanti in questi anni».