BiginoIl cibo è appartenenza

La vedete, laggiù, la luce in fondo al tunnel? Questa potrebbe essere l'ultima newsletter che esce con i ristoranti chiusi, l'ultima con gli chef senza tavoli da apparecchiare e senza cucine coi fornelli accesi. Visto da qui, oggi, il futuro sembra quasi un sogno. Speriamo non ci sveglino a colpi di coprifuoco

TRAMEZZINI

Il nostro futuro passa anche dalla politica per il cibo, come ci spiega bene un articolo sulla nuova Micromega. Valorizzazione del patrimonio e della produzione agricola locale, promozione delle filiere corte, solidali ed eque, lotta allo spreco, stop al consumo di suolo e al rilancio dei mercati rionali: è il progetto romano appena calendarizzato dalla delibera che darà forma alle strategie sulla sostenibilità alimentare e, di conseguenza, ambientale nella metropoli. Un progetto che potrebbe cambiare le sorti della capitale, e dimostrare come le decisioni che vengono prese a livello istituzionale possano fare (o non fare!) la fortuna di un intero territorio.

Questa verità è davvero evidente nel rapporto che ci spiega come Matera sia cambiata e quanto essere la capitale della cultura abbia modificato per sempre la sua struttura. Dallo stesso studio emerge inoltre, che a fronte di 49 milioni di euro investiti nel programma culturale della Capitale Europea della Cultura, si è generato un impatto economico complessivo di 91 milioni, dimostrando come l’investimento in produzioni culturali originali abbia rappresentato un maggiore stimolo per l’economia del territorio.

E se la politica determina la nostra vita sociale, il nostro stato d’animo determina il nostro nutrimento quotidiano, come dimostra invece una meravigliosa Nigella senza veli, nell’intervista al New Yorker. L’unica persona britannica a non aver bisogno del cognome, appare come una di noi, e le sue parole così semplici ma determinate ce la fanno amare più di quanto già non fosse. Nigella ci regala un lungo flusso di coscienza sulla cucina, sulla solitudine, sulle parole che le persone vogliono sentirsi dire e sui piatti da fare da sé e per sé. Si scopre che nemmeno lei segue le sue stesse ricette, modificando ogni volta il tiro a seconda di quello che in frigo ha la priorità di scadenza. Una star idealizzata, che dimostra ancora una volta la sua grandezza: la semplicità di essere esattamente come tutti, senza sentirsi in dovere di raccontarci favolose menzogne. Ma avendo ben chiare le priorità del suo pubblico, che ha contribuito a farla diventare la star che è: «Le persone sono così generose nel cucinare il tuo cibo e raccontartelo, quindi mi sembra straordinariamente sgraziato non rispondere». Amarla moltissimo.

Sul filo della malinconia anche Michelle Zaune, che racconta come la sua identità stessa – che passa necessariamente dal ricordo del cibo – sia stata spezzata da un lutto, dal suo diventare grande. Singhiozzando tra le corsie di un supermercato, si chiede: «Sono ancora coreana se non è rimasto nessuno nella mia vita da chiamare per sapere quale marca di alghe acquistavamo?».

Una riflessione sulla morte e sull’abbandono legata a doppio filo con il cibo, e con il senso di appartenenza che il cibo dà alle persone che provengono da una stessa zona.

«Mi chiedo quante persone all’H Mart sentano la mancanza delle loro famiglie. Quanti mangino per sentirsi connessi, per celebrare queste persone attraverso il cibo. Quanti non sono riusciti a tornare a casa quest’anno o negli ultimi dieci anni? Quali sono come me? A quanti mancano le persone che se ne sono andate per sempre dalle loro vite? Celebrare il lutto e la perdita attraverso il cibo e il ricordo che ne abbiamo è un segnale di appartenenza, di affetto, di origini. Qualcosa in grado, seppur parzialmente, di colmare le mancanze».

Noi ci affrettiamo a colmare le vostre, di mancanze, venendo a quello che abbiamo scritto noi, e che forse non avete avuto tempo di leggere.

ALLA CARTA

Il prodotto caseario tradizionale di Cipro a base di latte di pecora, capra e mucca, il formaggio halloumi, ha ottenuto l’etichetta DOP. Dopo oltre sei anni di trattative anche i produttori della comunità turco-cipriota, che chiamano lo stesso prodotto hellim, potranno trarre pieno vantaggio dall’adozione del marchio di qualità. Bruxelles tende la mano con un gesto simbolico alla vigilia della ripresa dei negoziati tra le due parti dell’isola.

Lo diceva già Andy Warhol: «Un supermercato non è diverso da un museo», sostenendo che una lattina di Coca Cola e un’opera d’arte si possano consumare in modi simili. E con le gallerie ancora chiuse, quadri e statue migrano temporaneamente tra gli scaffali dei market.

PIATTO DEL GIORNO

Mentre insperate riaperture si fanno più vicine, abbiamo chiesto a Marco Ambrosino, chef di uno dei ristoranti milanesi più noti per la qualità di prodotti e progetti e l’originalità delle proposte, come lui e la sua brigata abbiano vissuto gli ultimi mesi, tra delivery e instabilità, senza smettere di cercare nuovi orizzonti.

MENU

Ciotoline e vassoi pieni di stuzzichini, salatini e golosità assortite, bicchieri colorati e ghiacciati, voglia di relax e di leggerezza. È l’ora dell’aperitivo, anzi, dello spritz. Se proprio dobbiamo prepararlo in casa almeno concediamoci di scegliere il bitter che più ci piace come base della nostra bibita arancione. Una scelta che definisce il carattere del nostro happy hour.

In occasione della Giornata della Terra di ieri, alcune buone pratiche per prendersi cura degli animali del nostro pianeta: dal primo pollaio d’élite alle Maldive al lumachificio aureo ispirato dalla musica lirica.

CARTA DEI VINI 

Una pratica antica, empirica, rischiosa viene messa in atto quando le temperature notturne scendono sotto il limite dopo che le piante hanno già delle gemme. Il fuoco è uno dei pochi rimedi possibili da approntare su larga scala e in brevissimo tempo, insieme al congelamento preventivo.

E se si vuole fare vino, ma solo virtualmente, due ragazzi cresciuti tra vigne e filari maturando la passione per l’informatica, oggi uniscono memorie famigliari e tecnologia in un progetto che promette di stregare i gamers.

Preferite la birra? Ecco il nostro appuntamento alla scoperta degli ingredienti che la costituiscono. Ritenuto compagno inseparabile della birra, in realtà l’Humulus lupulus venne aggiunto alla ricetta di questa bevanda solo parecchi anni dopo la sua diffusione, con effetti dirompenti.

CARTA DEI CAFFÈ 

Sapete che cos’è un Q Grader? Il corso tostissimo per diventare assaggiatori esperti di caffè specialty. Noi di Gastronomika abbiamo arruolato uno di questi sommelier del caffé, giovane e molto preparato, per il debutto della nostra nuova scuola di caffè!

Ma nel frattempo vi spieghiamo bene, con anche un podcast, come si prepara il Cold Brew: alla scoperta di come il caffè possa sorprendere anche in versione fredda.

PICCOLA PASTICCERIA 

Chiudiamo la nostra newsletter con una lettura per il vostro fine settimana. Individualismo creativo, imperativo della buona reputazione e della bella figura, sono l’algoritmo che sta dietro la qualità che tutto il mondo ci riconosce. Nella prefazione di Fuori menu di Fernanda Roggero, Marino Niola spiega perché il Made in Italy racconta quel che cambia e quel che resta del nostro Paese meglio di qualsiasi libro di storia.

Vi lasciamo, dobbiamo andare a festeggiare la giornata del libro con il gelato cupcake, pasta brik, petali di rosa e un vecchio foglio di libro. Ebbene sì, un gelato prodotto con un foglio di ostia ricavato dalla pagina del primo manoscritto di Marcel Proust, dedicata alla madeleine nel libro “Alla ricerca del tempo perduto”. Quei pazzi di Rocambolesc hanno adattato il processo tradizionale per ricavare gli aromi dei fiori e hanno ottenuto dai libri antichi l’essenza della carta antica.

Buona cucina!

 

X