Diventare astronauta è una fantasia affascinante e coinvolgente. Per molti è un sogno fin dall’infanzia, per alcuni è un obiettivo irraggiungibile, per altri il punto d’arrivo di un percorso di selezione, addestramento e lavoro complesso, articolato, faticoso.
L’Agenzia spaziale europea – European Space Agency, Esa – ha lanciato un bando di concorso, dodici anni dopo l’ultima volta, che accoglie candidature dal 31 Marzo al 28 Maggio 2021 per scegliere una nuova classe di astronauti: ne saranno selezionati tra i quattro e i sei.
Dopo queste otto settimane, cominceranno i sei stadi del processo di selezione il cui completamento è previsto dopo 18 mesi, a ottobre 2022, quando conosceremo i prossimi astronauti europei.
Per poter inviare la candidatura ci sono alcuni requisiti da rispettare. Il primo è essere cittadini di uno dei 22 Stati membri dell’Esa o di un membro ad essa associato (cioè Canada, Lettonia e Slovenia). Ovviamente è indispensabile conoscere la lingua inglese ed è considerato un elemento positivo la conoscenza di una seconda lingua. È richiesta inoltre una laurea magistrale – o un titolo superiore – in Scienze naturali, Medicina, Ingegneria, Matematica o Informatica.
Una componente fondamentale per essere considerato un candidato ideale è godere di buona salute, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Come riporta l’Esa in uno dei suoi documenti, «chi si candida dovrebbe essere in grado di ottenere un certificato medico relativo all’esame JAR-FCL 3, di Classe 2, rilasciato da un esaminatore certificato dalla corrispondente Autorità Medica Aeronautica Nazionale; non deve presentare nessun tipo di malattia; non deve essere dipendente da droga, tabacco ed alcol; deve possedere acuità visiva del 100% (20/20) ad entrambi gli occhi con o senza necessità di lenti a contatto o occhiali da vista; non deve presentare disturbi psichiatrici».
Sul suo sito l’Esa ha rilasciato le linee guida del percorso di selezione, diviso in diverse fasi, subito dopo aver chiuso il termine delle candidature a maggio 2021: ci sono, nell’ordine, un primo screening, una serie di test psicologici, pratici e psicometrici, una selezione medica e due round di interviste, fino all’annuncio dei nuovi astronauti a ottobre 2022.
Immediatamente dopo il reclutamento, i candidati astronauti si sottoporranno all’addestramento, che è diviso in tre fasi: l’addestramento di base, l’addestramento avanzato e l’addestramento specifico di missione.
L’addestramento di base dura un anno e si svolge allo European Astronaut Center: si parte dalle informazioni basilari sull’Esa e sulle altre agenzie spaziali e i relativi programmi spaziali principali. Si passa poi allo studio dei principi base di ingegneria spaziale, ingegneria elettrica e varie discipline scientifiche. Ci si occupa dei maggiori sistemi della Stazione spaziale internazionale (Iss) e dei sistemi di trasporto come lo Shuttle e la Soyuz. E si conclude con l’approfondimento di alcuni temi specifici come le immersioni subacquee (che fungono da base per l’allenamento per le attività extraveicolari), la robotica, avvicinamento e attracco, lingua russa, e pratiche comportamentali.
Anche l’addestramento avanzato dura circa un anno ma può variare in base alle varie sedi Esa e serve a fornire agli astronauti internazionali che fanno parte dei partner della Iss una conoscenza e una profonda abilità tecnica per dare supporto, mantenere e gestire i moduli della Iss, i sistemi, i carichi utili e i veicoli di trasporto. L’addestramento a questo punto si fa più dettagliato e offre la conoscenza necessaria ai futuri membri di un equipaggio utile nella maggior parte dei voli verso la Iss. Questa fase prevede anche una specializzazione in alcune funzioni come operazioni di gestione risorse e di dati, robotica, navigazione, mantenimento, aspetti medici e installazioni sperimentali.
La fase finale si chiama addestramento specifico incrementale: serve a prepararsi per la missione assegnata, fornisce all’equipaggio assegnato e a quello di riserva le informazioni e le capacità tecniche specifiche alla loro missione. Addestrarsi insieme per circa due anni favorisce l’integrazione e lo spirito di squadra.
Infine, va sottolineato che per la prima volta quest’anno verrà selezionato anche uno o una astronauta con un certo grado di disabilità, all’interno del nuovo programma Esa chiamato «Parastronaut feasibility project».
Già in passato sono stati organizzati voli a gravità zero con persone con disabilità. Ora si punta a trovare un candidato o una candidata che possa svolgere tutti i compiti richiesti, al di là delle disabilità. Per individuare i criteri di selezione, l’Esa ha spiegato, nelle linee guida del bando, di aver ricevuto raccomandazioni e indicazioni dal Comitato Paralimpico Internazionale.