L’appello alle piazzeLamorgese chiede agli imprenditori di non farsi strumentalizzare dagli estremisti

«Rimane alta e costante l’attenzione su possibili infiltrazioni» di chi cavalca il disagio sociale e le difficoltà economiche in cui versano tante famiglie e imprese, spiega la ministra al Corriere. «Faremo di tutto per far riaprire le attività prima possibile»

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

«Alle persone che scendono in piazza per manifestare io voglio dire che lo Stato c’è e che faremo di tutto per fronteggiare una crisi che colpisce famiglie e imprese. Ma non possono essere tollerate aggressioni e comportamenti violenti». La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese sul Corriere lancia un appello agli imprenditori e ai lavoratori che stanno protestando per chiedere maggiori sostegni e le riaperture delle attività.

«Dobbiamo monitorare con attenzione tutti i segnali di insofferenza e disagio alimentati da una crisi economica molto lunga», spiega. «Rischiamo che il disagio sociale possa degenerare ed essere strumentalizzato e di questo dobbiamo esserne consapevoli. Per questo dobbiamo essere uniti».

La ministra si rivolge «a tutti. Parlo ai cittadini, ai politici, ai personaggi pubblici. Le attività economiche sono in grande sofferenza, ma il governo è impegnato su tutti i fronti per fornire risposte concrete alle categorie in difficoltà. Dobbiamo mostrare spirito di coesione nazionale e di reciproca solidarietà».

Intanto, spiega, «rimane alta e costante l’attenzione su possibili infiltrazioni di chi intende strumentalizzare il disagio sociale e le difficoltà economiche in cui versano tante famiglie e imprese. Saranno le indagini già avviate dalla magistratura a individuare i responsabili dei disordini».

Ma c’è anche chi protesta legittimamente, piegato da un anno di crisi. «Il diritto di manifestare sarà sempre tutelato», dice la ministra. «Ma in questa fase di emergenza sanitaria devono essere rispettate tutte le misure di prevenzione per evitare altri contagi. Comportamenti irresponsabili, come le tante mascherine abbassate viste davanti a Montecitorio, non possono essere tollerate. Le ragioni della protesta non devono comunque sfociare in comportamenti che finiscano per alimentare ulteriori tensioni e disagi, come nel caso dei blocchi stradali, che colpiscono indiscriminatamente cittadini altrettanto provati dalla crisi economica».

Dallo scorso ottobre a martedì «abbiamo avuto 2.554 manifestazioni e soltanto in 54 casi si è reso necessario l’intervento delle forze di polizia per contenere le intemperanze dei manifestanti», spiega Lamorgese. «Questo dimostra che si può esprimere il proprio dissenso senza provocazioni e violenze».

Nelle ultime settimane però è salita la tensione con l’incendio del portone dell’Istituto superiore di sanità a Roma e l’ordigno contro il centro vaccinale a Brescia. «Sono ancora in corso gli approfondimenti investigativi ma si tratta di episodi isolati e non collegati tra di loro», spiega. «Episodi che non sottovalutiamo e devono essere condannati con fermezza, però non meritano di essere enfatizzati».

Il timore però è quello della «strumentalizzazione», dice la ministra. «Sono fatti estremamente gravi e di fronte ai quali poniamo la massima attenzione ma non abbiamo elementi per ritenere che esista un unico disegno».

Da escludere, al momento, la regia unica. Ma nella piazza di Roma c’erano anche persone con il braccio teso. Di certo non erano tutti ristoratori in crisi. «Ma una cosa è la regia unica, altro sono i gruppi di estremisti che sfruttano la situazione delicata e di sofferenza per alimentare i disordini in piazza», dice la ministra. «Per contrastare queste strumentalizzazioni sono in corso le indagini e le inchieste della magistratura».

Si parla di ristori selettivi, si va verso un nuovo scostamento di bilancio e un nuovo decreto sostegni. Ma gli imprenditori vogliono riaprire. «Tutto il governo è impegnato per favorire il graduale ritorno alla normalità ma questo passaggio molto delicato deve avvenire in sicurezza, tenendo necessariamente conto dell’evoluzione della curva epidemiologica», dice la ministra. «Non possiamo permetterci errori, soprattutto nel pieno della campagna vaccinale. Faremo di tutto per far riaprire le attività prima possibile. Ne hanno bisogno i cittadini, le famiglie, le imprese. Ne ha estremo bisogno il Paese».

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