Al Teatro Parenti non si sono mai fermati. Nonostante i mesi di chiusura, le sale vuote e gli spettacoli bloccati, le idee sono andate avanti e sono stati messi in piedi nuovi progetti. Non si è mai smesso di lavorare. Il risultato è una programmazione innovativa, ricca di spunti e iniziative. nuova stagione, che apre a giugno, inaugurata con una funambolica conferenza stampa. «Gli spettacoli sono tanti, ma tutti sono stati scelti e pensati con cura. Per noi, come i figli, ognuno di loro è il più importante», ha ricordato la direttrice e presidente (e anima) del teatro, Andrée Ruth Shammah.
Ma le iniziative sono anche di più: c’è l’esperienza di Parenti On Air, in cui teatro e cinema collaborano realizzando materiali video destinati a più piattaforme. Possono essere spettacoli (creati apposta o ripresi), conferenze stampa, cortometraggi, backstage d’autore. Il teatro senza teatro della pandemia prosegue sul digitale, con ha già cinque spettacoli pronti. Nel frattempo ha stabilito collaborazioni con piattaforme streaming come Nexo+ e ITsART.
Da qui è nato poi il progetto di Radio Parenti, un nuovo canale che, anche grazie all’archivio (vastissimo) del teatro sarà in grado di proporre contenuti nuovi con un linguaggio diverso. Il direttore sarà Christian Rocca ma i dettagli saranno dati in una conferenza stampa venerdì 21 maggio.
Per quanto riguarda gli spettacoli, si parte dai bambini. Dal 15 maggio e per le due settimane successive sono in programma spettacoli e attività per i più piccoli (dai tre anni in su), «Siamo partiti da loro perché sono quelli che hanno sofferto di più in questo periodo e che hanno bisogno, più di chiunque altro, di una casa accogliente e stimolante dove liberare la loro energia creativa e la fantasia, ma soprattutto perché sono il futuro». Ci saranno laboratori e spettacoli.
Dal primo giugno parte invece la stagione estiva vera e propria: il calendario è ricco e gli appuntamenti sono numerosi. Soprattutto perché oltre agli allestimenti in teatro (sia dentro che fuori) continuerà l’esperienza dei camioncini, che porteranno i loro spettacoli itineranti per la Lombardia.
Si comincia con “Il filo di mezzogiorno” (1-6 giugno), un adattamento dell’opera di Goliarda Sapienza con la regia di Mario Martone, segue “Pandora” (9-13 giugno) del Teatro dei Gordi, e ancora dal 14 al 17 uno spettacolo di danza dal profilo internazionale, “Un poyo rojo” (14-17). Angelo Campolo porta in scena “Stay hungry” (18-20) sulla condizione dei migranti, e dal 23 al 27 giugno ci sarà “50 minuti di ritardo”, spettacolo prodotto da Malmadur in cui «gli spettatori saranno inseriti in un gruppo whatsapp e avranno potere decisionale sullo svolgimento della performance grazie al grande schermo che, come una finestra-specchio, permette a performer e spettatori di affacciarsi e interagire con il mondo online e dei social».
C’è spazio per gli atti unici di Eugène Labiche in “Vaudeville!” (30 giugno – 4 luglio), con la regia di Roberto Rustioni, mentre a luglio è pronto lo spettacolo di Fabio Condemi su Pasolini (dal 7 all’11), cui seguirà “Il fanciullino”, tratto dalla vita dei frequentatori delle balere (14 luglio) e poi “Il muro trasparente”, in cui un tennista colpirà con la palla un muro di plexiglass rivolto al pubblico, meditando sulla sua vita e su altro. Il mese di luglio chiuderà con “Utoya” (21-23), con al regia di Serena Sinigaglia per ricordare la strada compiuta da Anders Breivik e con “Feroci” (26-29), con la regia di Gabriele Rossi.
Ma nella programmazione sarà coinvolto anche lo spazio esterno del teatro, quello dei Bagni misteriosi, che apriranno il 22 maggio. Sono eventi da una serata ciascuno, quella di martedì. Si comincia il primo giugno con Beppe Severgnini, “La cura delle parole”, segue Alessandro Haber e la sua “Serata haberrante”, il 15 toccherà ai “Monologhi della vagina” con la regia di Emanuela Giordano, il 29 a Lino Guanciale su Ennio Flaiano, mentre il 6 luglio Massimo Popolizio, accompagnato da strumenti mediorientali, racconterà il secondo libro dell’Eneide.
A seguire, le storie della buonanotte per le bambine ribelli (con Margherita Vicario e l’Orchestra multietnica di Arezzo) e il 27 Lella Costa dà voce alla rubrica di Natalia Aspesi. Un omaggio alle sue lettere del cuore. Chiude uno spettacolo di danza, “Scritto sul mio corpo” con cui si stabilisce la collaborazione con il Teatro Maggiore di Verbania.
Non è finita. C’è spazio per la programmazione di “Buon anno ragazzi” nella Sala AcomeA, di Francesco Brandi con Raphael Tobia Vogel alla regia e per una collaborazione con il festival di Spoleto e Napoli con uno spettacolo teatrale, in forma di concerto di voci ed elettronica, dello psicanalista Massimo Recalcati. Si intitola “Amen”.
E così sia, verrebbe da dire, perché la ripartenza, anche se a teatro non si è mai smesso di pensare e progettare, è cominciata.