L’abbiamo assaggiata la prima volta nel nuovo panificio-laboratorio-luogo delle idee-chi più ne ha più ne metta dell’esplosivo Davide Longoni, a Milano.
In questo bel dehors, ricavato da uno spazio industriale proprio a pochi metri da dove il fornaio più avanguardista d’Italia produce le sue mille leccornie a base di lievito e farina, ci si incontra, si chiacchiera, ma soprattutto si assaggiano dolci e salati d’autore, con grande attenzione alle tendenze internazionali, che spesso diventano tormentoni milanesi come nella miglior tradizione cittadina.
È il caso del bostock, e se finora non l’avete mai sentito nominare non temete: non ne parla ancora nessuno, ma siamo sicuri che dopo la sua comparsa nel menu di Longoni diventerà presto uno dei cult da colazione o da pomeriggio.
Qui lo fa Mauro Iannantuoni, che da qualche anno è la mente e il braccio della sezione pasticceria di Davide. Dopo aver animato a lungo i laboratori di Ernst Knam, questo giovane brillante ha passato alcuni anni a New York, e ha poi deciso di rientrare in Italia e di lavorare sulla panificazione, per unirla creativamente al suo backgorund da pasticcere.
Il risultato è sul banco dei negozi Longoni, è dolcissimo e spesso custodisce delle preziose novità. Come questa brioche, dalle origini francesi ma perfezionata in California, che sta a metà tra un pain perdu e un french toast, tra una brioche e un pane e marmellata evoluto.
È nei fatti un dolce francese originariamente concepito come un modo parsimonioso per riutilizzare la brioche rafferma. Con i suoi strati di burro, frangipane e pane tostato e imbevuto di sciroppo e frutta, è il tipo di colazione da weekend per cui vale la pena attendere tutta la settimana.
Il frangipane, fondamentalmente una crema pasticcera alle mandorle, arricchisce la brioche e la punta di acida dolcezza data dalla frutta rossa rende ogni morso un piccolo attimo di paradiso del gusto.
Scommettiamo che a breve ne troveremo una versione nuova in ogni forno?
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