Oggi l’ex presidente del Consiglio Giuseppe conte sarà a Napoli per la sua prima uscita da leader in pectore del nuovo Movimento Cinque Stelle dopo la rottura con Davide Casaleggio. Un debutto per sostenere la candidatura a sindaco dell’ex ministro dell’Università Gaetano Manfredi, unico nome nelle grandi città alle urne sul quale grillini e Pd hanno trovato un accordo.
«A Napoli», dice Conte in un’intervista al Mattino, «Il Movimento, insieme al Pd e alle altre forze progressiste, ha saputo individuare un progetto forte per la città. Gaetano Manfredi è apprezzato e stimato da tanti. Vicino alla città e al bisogno dei napoletani». Altrove, però, le cose non sono andate bene. «Non possiamo affidarci a fusioni a freddo o a processi calati dall’alto», spiega l’ex premier.
Certo, dice poi, «le sensibilità degli attivisti territoriali vanno ascoltate, ma è tempo di mettere da parte le pregiudiziali di passate stagioni. Abbiamo il dovere di aprirci a un ascolto più ampio, a un dialogo più serrato con la società civile, uscendo da una dimensione difensiva. Dobbiamo riossigenarci scrostando vecchie ruggini e diffidenze. Ora è il momento del cambiamento, di incidere più a fondo nelle amministrazioni territoriali, senza nessuna negoziazione con i nostri principi e i nostri fondamentali valori».
A Napoli partirono i primi meet up dei Cinque Stelle. Ora, spiega Conte, «avremo una struttura organizzativa leggera ma capillarmente diffusa sui territori. Gli iscritti saranno sempre la linfa del Movimento, saranno coinvolti attraverso la nuova piattaforma e anche attraverso Gruppi di lavoro territoriali, costantemente chiamati a elaborare proposte e a realizzare progetti». E aggiunge: «Saremo radicali nella difesa dei nostri principi e nelle battaglie a favore dei diritti sociali, sull’etica pubblica, sull’ambiente. Ma lo saremo parlando anche a quel ceto moderato a cui non sempre le altre forze politiche rivolgono adeguata attenzione. Avremo una agenda riformista di ampio respiro, a partire da una riforma del fisco che punti a un taglio delle tasse».
Quanto al reddito di cittadinanza, Conte dice che «va migliorato e potenziato dal punto di vista delle politiche attive per agganciare le opportunità del Pnrr. Ma va difeso senza se e senza ma». Secondo l’ex premier, la pandemia avrebbe rallentato la ricollocazione dei percettori e il potenziamento dei centri per l’impiego. Ma «ora dobbiamo predisporre e completare la riforma in tutti i suoi aspetti», dice. Sulla giustizia, Conte dice che l’obiettivo del M5S è renderla «più efficiente e veloce, senza però allentare il perimetro della legalità. Su questo non intendiamo cedere», dice.
Altra questione che affronterà per aiutare i comuni in dissesto finanziario è la riforma del «testo unico degli enti locali», annuncia. «Il Movimento ha assunto un impegno per Napoli: se la Lega o altri partiti si sfileranno, ne risponderanno davanti ai napoletani».
Conte assicura che la presenza del M5S nel governo Draghi «è la più grande garanzia di attenzione alle aree di maggiore depressione socio-economica» come il Mezzogiorno. «Questo esecutivo», dice, «ha l’occasione di attuare quel piano di investimenti per il Sud che abbiamo strappato con decisione nella precedente esperienza di governo. L’ho sempre detto: senza il Sud non riparte il Paese».