In Francia daranno l’addio all’obbligo di mascherina all’aperto da oggi, in Germania da tre giorni, in Spagna a breve. E in Italia? Dal ministero della Salute, scrive Repubblica, arriva una prima indicazione di massima: se le cose continueranno così, se la curva dei contagi rimarrà bassa e la campagna vaccinale avrà messo al sicuro la fetta più fragile della popolazione, il 15 luglio potrebbe essere la data indicativa dell’abbandono della mascherina all’aperto anche da noi. Tranne, naturalmente, nelle situazioni di affollamento, dove il mantenimento della distanza è impossibile. Insomma, cadrebbe l’obbligo di indossarla sempre, ma bisognerà portarla sempre con sé perché all’occorrenza dovremo subito essere pronti a coprire naso e bocca.
«Sarà come con gli occhiali da vista per leggere da vicino che si portano sempre in tasca», spiega il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. «Tutti gli studi ci dicono che in una situazione epidemiologica sotto controllo come in Italia la possibilità di contagio all’aperto con la metà della popolazione vaccinata almeno con la prima dose è quasi nulla. Ma non dobbiamo dimenticare che la mascherina resterà un accessorio da portare sempre con noi perché in determinate situazioni, in fila dal gelataio o allo stadio, per non correre rischi dovremo essere pronti a indossarla».
Sileri sarebbe d’accordo anche per anticipare l’atteso via libera di una settimana rispetto alla scadenza che il governo si è prefissato. «Oggi avremo raggiunto la quota di 30 milioni di italiani che ha ricevuto la prima dose e ormai più di un cittadino su quattro ha completato il ciclo vaccinale», dice, «e quindi penso che fatte passare tre settimane possiamo ritenerci abbastanza al sicuro da abbandonare la mascherina all’aperto. D’altra parte, se il green pass viene concesso a chi è vaccinato con prima dose da almeno quindici giorni, è coerente adottare un provvedimento di questo genere. Variante Delta permettendo, naturalmente».
È questa infatti la variabile più seria che il governo monitora con grande attenzione. E che fa ipotizzare a Palazzo Chigi anche di prolungare lo stato d’emergenza oltre il 31 luglio, provocando l’ennesima frattura nella maggioranza composita di governo – come racconta il Messaggero. Con il centrodestra già sulle barricate, che rifiuta l’ipotesi caldeggiata dal premier Mario Draghi di prorogarlo fino a fine anno, anche per garantire l’operatività del commissario straordinario Francesco Figliuolo senza dover ricorrere ad aggiustamenti normativi.
Lo stesso Sileri però spiega che «il prolungamento oltre l’autunno è molto sensato. Sul fronte sanitario il peggio è alle nostre spalle, ma non è finita. Lo dimostra la necessità di monitorare le varianti, la sorveglianza immunologica, l’attesa per quello che succederà in autunno, e dobbiamo completare ancora la vaccinazione della popolazione adulta». Però il premier un «segnale verso la normalità» intende darlo sull’abolizione dell’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, appunto. «È un’ipotesi realistica», conferma il ministro della Salute Roberto Speranza.
Intanto, il passaggio in zona bianca in tutto il Paese è ormai solo una questione di giorni. Il monitoraggio dei contagi settimanali conferma che da lunedì passeranno in bianco anche Toscana, Marche, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e provincia di Bolzano. A questo punto solo la Valle d’Aosta rimarrebbe, ancora per una settimana, l’unica regione gialla nella mappa di un’Italia che lunedì 21 dirà anche addio al coprifuoco.