Monitorare il buon utilizzo delle risorse europee del Recovery è certamente l’obiettivo principe a Palazzo Chigi. Per questo motivo il governo guidato da Mario Draghi ha deciso di attivare due nuove strutture tecniche, entrambe dirette da Marco Leonardi (consigliere economico molto ascoltato dal premier) per gestire sotto ogni aspetto la gestione dei fondi.
A valutare l’impatto degli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza del governo Draghi sarà un team di consiglieri formato da Carlo Cambini, Francesco Filippucci, Marco Percoco, Riccardo Puglisi e Carlo Stagnaro. L’altra struttura invece aiuterà i Comuni ad attuare al meglio i progetti, e sarà guidata da Silvia Scozzese, già assessore al Bilancio della giunta romana del sindaco Ignazio Marino.
Ma chi sono gli economisti chiamati in campo dal Presidente del Consiglio? Il “Nucleo tecnico per il coordinamento della politica economica” che si insedierà a Palazzo Chigi sarà diretto per l’appunto da Marco Leonardi, capo del dipartimento programmazione economica (Dipe) presso la presidenza del Consiglio. Tra i consiglieri più preparati del presidente del Consiglio, Leonardi è uno dei principali estensori del testo più importante approvato in questi mesi dal governo: il decreto sulle semplificazioni. Il capo del Dipe è stato già consigliere economico dell’ex premier Gentiloni, nonché pilastro del Mef guidato da Roberto Gualtieri: è considerato quindi un tecnico di area progressista.
Tra i nomi spicca in particolare anche quello di Carlo Stagnaro. Direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni e precedentemente direttore dell’Osservatorio sull’economia digitale, Stagnaro si è laureato in Ingegneria per l’ambiente e il territorio presso l’Università di Genova, ha conseguito un dottorato di ricerca in Economia, mercati, istituzioni presso IMT Alti Studi – Lucca e ha ricoperto vari incarichi nel Ministero dello Sviluppo Economico durante i Governi Renzi e Gentiloni, tra cui quello di capo della segreteria tecnica del Ministro Guidi. Si è occupato, nella veste istituzionale, della legge annuale per la concorrenza e del decreto “taglia bollette”.
I suoi interessi di ricerca sono nei campi dell’economia dell’energia e delle industrie a rete e nella competition policy. Nel suo curriculum si legge inoltre che dal 2007 cura per l’IBL l’Indice delle liberalizzazioni, un rapporto di benchmarking sul grado di apertura di diversi settori dell’economia negli Stati membri dell’Unione Europea. Fa anche parte dell’Academic Advisory Council dell’Institute of Economic Affairs ed è fellow dell’Osservatorio italiano sulla povertà energetica presso il Centro Levi-Cases dell’Università di Padova. Per finire: è membro della redazione delle riviste “Energia” e “Aspenia” ed è editorialista economico per alcuni quotidiani nazionali.
Carlo Cambini, ordinario di Economia applicata al Politecnico di Torino, è stato capo economista dell’Autorità di regolazione dei trasporti. Cambini è membro dello scientific Board della Fondazione Ugo Bordoni, e si occupa dello studio dei meccanismi di mercati e delle strategie delle imprese in un’ottica non solo microeconomica ma anche istituzionale. Ha pubblicato inoltre su primarie riviste nazionali e internazionali, come il Rand Journal of Economics e il Journal of Industrial Economics, Information Economics & Policy.
Ottenuto il dottorato di ricerca in Economia Pubblica conseguito presso la Scuola Superiore “S. Anna” di Pisa, è stato visiting fellow presso l’Institute d’Economie Industrielle (IDEI) dell’Università di Tolosa e ha inoltre conseguito il Premio di migliore Young Economist al convegno internazionale dell’Earie nel 1999.
Nasce a Roma e studia alla Bocconi, a Berkeley e a Yale, invece, Francesco Filippucci. Attualmente ricercatore a Parigi e membro del think thank economico Tortuga che spesso ha collaborato con Linkiesta, Filippucci nel curriculum vanta anche una collaborazione di 5 mesi nel dipartimento economico del Partito Democratico dell’era Renzi.
C’è poi Riccardo Puglisi, volto noto a chi frequenta Twitter per la sua assiduità sul social. Professore associato in economia politica all’Università di Pavia, precedentemente ha insegnato al dipartimento di scienze politiche del MIT, e attualmente insegna macroeconomia, scienza delle finanze e political economy a Pavia e in Bocconi. La sua attività di ricerca si concentra sul ruolo politico ed economico dei mass media, sulle determinanti dell’opinione pubblica, sentiment analysis, scienza delle finanze ed economia della migrazione. È inoltre editorialista del Corriere della Sera e membro della redazione de lavoce.info.
Marco Percoco invece insegna economia regionale e dei trasporti e valutazione delle politiche di sviluppo presso l’Università “Luigi Bocconi” di Milano, dov’è anche affiliato al Centro di Economia Regionale e dei Trasporti, di cui è membro del consiglio direttivo. Ed è autore di numerose pubblicazioni in tema di politica dei trasporti, sviluppo del territorio e di analisi delle politiche di coesione dell’Ue.
Passando alla task force per il sostegno agli enti locali coinvolti del Pnrr, troviamo Silvia Scozzese e, secondo le prime indiscrezioni, anche Cristina Maltese, già presidente del XII Municipio di Roma prima che Roberto Gualtieri la arruolasse nella sua segreteria al Mef una volta ministro. Scozzese, soprannominata la “super tecnica” dell’Anci, ha un curriculum di tutto rispetto: capo di gabinetto del Ministro del Sud e della Coesione territoriale, componente dell’ufficio legislativo del Gabinetto del Presidente della Corte dei Conti, capo dell’ufficio legislativo della giunta della Regione del Lazio e per molti anni dirigente Anci, sono solo alcune delle voci della lunga lista dei suoi incarichi. Bilanci comunicali e fondi europei sono stasti quindi pane per i suoi denti per gran parte della sua carriera.
Quali compiti avranno esattamente, non è del tutto chiaro. I diretti interessati preferiscono mantenere il riserbo mentre, in termini di giurisdizione, il controllo dell’applicazione del Pnnr spetta al Ministero dell’Economia. Secondo un esponente del Partito democratico, il più toccato da questa selezione considerata «liberista», nel ministero queste nomine arrivano «all’interno di un conflitto tra la task force economica di Palazzo Chigi ed il Mef, dandone un’interpretazione più politica che di reali poteri». Infine, fonti vicine a Palazzo Chigi ammettono che anche se formalmente è stato «Leonardi ad allestire la nuova squadra, il vero artefice della nuova formazione è il professore bocconiano Francesco Giavazzi» (amico personale di Mario Draghi e consulente di prima fascia a Palazzo Chigi, di cui lo stesso Leonardi è stato allievo).