Che aria tiraLa nuova mappa sulla qualità atmosferica urbana europea

Questo strumento, presentato dall’Agenzia dell’ambiente (Eea), serve a informare e sensibilizzare i cittadini sui livelli di inquinamento di particolato fine rilevati negli ultimi due anni nel centro urbano di residenza, fornendo un confronto con la salubrità delle altre città del continente

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Tra le città più inquinate d’Europea molte sono italiane: 303° è Milano, 304° Treviso, 306° Bergamo, 307° Piacenza, 311° Venezia, 314° Pavia, 315° Brescia. Quartultimo posto per Vicenza (320°) e penultimo per Cremona (322°), migliore solo della polacca Nowy Sacz.

Viceversa, tra le città 20 città più salubri figura Sassari (14°). Ma sul podio ci sono la svedese Umeå (1°), la finlandese Tampere (2°) e la portoghese Funchal (3°).

Questi sono alcuni dei dati emersi dalla nuova mappa europea della qualità atmosferica urbana sviluppata dall’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) e basata sui livelli di PM2,5, l’inquinante atmosferico con la maggiore incidenza sulla salute in termini di morti premature e malattie, degli ultimi due anni.

Dai dati ottenuti, è emerso che solo 127 delle 323 città rappresentative di tutti i Paesi aderenti all’Eea, offrono una qualità dell’aria classificata come buona, cioè al di sotto degli orientamenti sanitari per l’esposizione a lungo termine al particolato – pari a 10 microgrammi per metro cubo d’aria – fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

La mappa valuta invece i livelli di qualità dell’aria come mediocri per livelli di particolato compresi tra 10 e meno di 15 μg/m3; scarsi per livelli compresi tra 10 e meno di 15 μg/m3; molto scarsi per livelli pari o superiori al valore limite dell’Unione europea di 25 μg/m3.

I livelli di particolato fine sono quelli comunicati all’Agenzia dai Paesi membri a norma delle direttive dell’Unione sulla qualità dell’aria ambiente: i dati provengono dalle misurazioni a terra del PM2,5 effettuate da più di 400 stazioni di monitoraggio nelle aree urbane e suburbane.

Il set di dati comprende le città che fanno parte dell’audit urbano della Commissione europea e che ospitano almeno 50mila abitanti: non sono invece presi in considerazione i centri urbani privi di stazioni di monitoraggio urbane o suburbane, né quelli per i quali i dati provenienti da tali stazioni riguardano meno del 75% dei giorni di un anno solare.

Lanciato a fine giugno, il nuovo strumento dell’Eea vuole sensibilizzare la consapevolezza del cittadino europeo verso un problema che, sebbene ridimensionato negli ultimi anni grazie alla legislazione comunitaria esistente, rappresenta ancora un rischio per la salute di gran parte degli abitanti dell’Unione: nel 2018 l’esposizione al particolato fine ha causato circa 417mila morti premature in 41 Paesi europei.

«Se da un lato la qualità dell’aria è notevolmente migliorata negli ultimi anni, dall’altro l’inquinamento atmosferico si ostina a rimanere elevato in molte città d’Europa. Questa mappa consente ai cittadini di constatare facilmente e in prima persona quale sia la situazione dell’inquinamento atmosferico nella loro città rispetto ad altre. Fornisce informazioni concrete e orientate al territorio alle quali i cittadini possono ricorrere per segnalare i problemi alle autorità locali. Questo aiuterà tutti noi a raggiungere gli obiettivi dell’Unione in materia di Zero Pollution», ha dichiarato il direttore esecutivo dell’Eea Hans Bruyninckx

Se si desidera osservare qui ed ora la qualità atmosferica nella propria città è invece possibile consultare la pagina dell’indice europeo della qualità dell’aria, che fornisce informazioni sulla salubrità dell’aria negli ultimi due giorni e una previsione sulle prossime 24 ore, insieme a raccomandazioni sanitarie per l’esposizione a breve termine all’inquinamento atmosferico, che comprende non solo il particolato anche biossido di azoto, anidride solforosa e ozono.

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