Sette regioni biancheSecondo il sottosegretario Sileri, per i vaccinati non ci dovranno essere divieti (o quasi)

«Per gli immunizzati le regole dovranno cambiare, certe limitazioni non saranno più necessarie», dice. Da oggi coprifuoco a mezzanotte anche in fascia gialla. L’Italia ha raggiunto la soglia di 13 milioni di cittadini con due dosi. E presto potrebbero anche riaprire le discoteche

(LaPresse)

Chi è vaccinato può tornare a vivere come prima, o quasi. E quindi, niente limiti al tavolo del ristorante, niente tampone per viaggiare, niente mascherina in ufficio o a casa di amici. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri lo spiega alla Stampa, nel giorno in cui altre quattro regioni passano in zona bianca e nella fascia gialla il coprifuoco slitta dalle 23 a mezzanotte, in attesa che decada del tutto dal 21 giugno.

«O crediamo nel vaccino oppure no», dice Sileri. «Per gli immunizzati le regole dovranno cambiare, certe limitazioni non saranno più necessarie». Al ristorante, ad esempio, «se siamo 10 amici, tutti vaccinati, perché mai sederci per forza solo in 6? In presenza del Green pass si possono superare questioni come le dimensioni del locale o il ricambio dell’aria. In prospettiva, con l’aumento delle vaccinazioni, questo discorso può valere anche per la zona gialla».

E lo stesso ragionamento si potrebbe applicare alle case private o agli uffici. «Non è necessario fissare un limite di 6 ospiti per le visite a casa di amici o parenti», dice Sileri. «Se pure sono 8 o 10, ma tutti vaccinati, non c’è problema, l’ho già detto anche a Rezza (direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, ndr). Stesso discorso per le presenze all’interno degli uffici, dove tra colleghi si può anche decidere di stare senza mascherina, se nella stanza sono tutti vaccinati».

E la mascherina? «All’aperto dovremmo riuscire a eliminare l’obbligo per metà luglio, perché avremo raggiunto oltre la metà dei vaccinati con ciclo pieno e le probabilità d’incontrare soggetti non immunizzati saranno sempre più ridotte. A luglio ci sarà la vera svolta di questa pandemia».

E per le discoteche, che potrebbero riaprire a breve, dice: «Se abbiamo il Green pass usiamolo anche lì, non vedo quanto rischio ci sia se si balla con tutte persone vaccinate, guarite o tamponate. Il punto sono i controlli, che vanno rafforzati e resi più semplici grazie alla tecnologia, con l’uso dei codici QR per velocizzare la selezione all’ingresso».

Ma per il Green pass europeo, «non ha proprio senso chiedere il tampone a chi ha completato la vaccinazione. Come non è necessario mettere quella persona in quarantena se ha avuto un contatto con un positivo. È molto raro che il vaccinato venga contagiato e ancor di più che possa trasmettere l’infezione. Spero che questo vincolo sui viaggi possa cadere quanto prima, perché è un’evidente ridondanza, oltre che uno spreco di risorse, visto che lo Stato mi ha già pagato il vaccino e magari mi paga pure il tampone».

Intanto l’Italia si avvicina all’estate con una netta accelerazione nella lotta al Covid, continuando a macinare record neppure immaginabili solo un paio di mesi fa. Il piano Figliuolo procede spedito, superando la quota di 13 milioni di italiani che hanno completato il ciclo vaccinale.

Mentre l’ultimo dossier ancora sul tavolo di tecnici e politici è quello della riapertura delle discoteche. Anche se non si sa ancora con certezza come e quando, le sale da ballo dovrebbero ripartire il prossimo mese. Ma già martedì è previsto al ministero della Salute un incontro con i gestori dei locali sul tema, i cui risultati saranno discussi con il ministro della Salute Roberto Speranza. Anche su questo il sottosegretario Sileri si dice convinto che il nodo sarà sciolto in tempi brevi: «Ho fatto una riunione con la direzione generale della prevenzione – spiega – facendo presente che se abbiamo un green pass dobbiamo crederci per avere accesso a una maggiore libertà».

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