Cosa si può fare con il Green Pass Per viaggiare in Europa niente tamponi e quarantena a chi è vaccinato

Aggiornate le linee guida europee per volare nel continente. Intanto nel governo italiano, dopo l’ok al decreto sulla certificazione verde Covid-19, si ipotizza di eliminare l’obbligo di mascherina già da inizio luglio

(AP Photo/Ana Brigida)

Da oggi, 17 giugno, il Green pass diventa realtà. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha firmato il decreto che definisce le modalità di rilascio delle Certificazioni verdi digitali Covid-19 che, come si legge in una nota di palazzo Chigi, «faciliteranno la partecipazione a eventi pubblici, l’accesso alle strutture sanitarie assistenziali (Rsa) e gli spostamenti sul territorio nazionale». Con la firma del Dpcm si realizzano le condizioni per l’operatività del Regolamento Ue sul «Green Pass», che a partire dal prossimo 1 luglio garantirà la piena interoperabilità delle certificazioni digitali di tutti i Paesi dell’Unione.

La certificazione verde verrà implementa entro il 28 giugno. Ottenere il certificato verde è molto facile. Si potrà scaricare autonomamente tramite il sito dedicato, online dal 17 giugno, o farsi aiutare dal proprio medico o dal farmacista. Il documento serve per visitare gli anziani nelle case di riposo (Rsa) e per partecipare a banchetti di nozze e unioni civili, e ai rinfreschi per battesimi e comunioni. Serve anche per presenziare a eventi sportivi, fiere, convegni e congressi. Probabilmente questa estate servirà anche per partecipare a eventi e concerti (sul territorio nazionale) con capienza maggiore di quella ora consentita

Grazie al certificato, i cittadini della Ue avranno piena libertà di movimento sul territorio dell’Unione. E ieri non a caso il Centro europeo per il controllo e la prevenzione della malattie (Ecdc) e l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) hanno aggiornato le linee guida per volare nel continente, suggerendo agli Stati di tenere conto delle condizioni sanitarie di chi ha completato il ciclo vaccinale e di chi è stato positivo al coronavirus ed è guarito da massimo 180 giorni, risparmiando così ai viaggiatori il test o l’isolamento «a meno che non provengano da un’area ad altissimo rischio o in cui circola una variante che desta preoccupazione». Quindi niente più tamponi e quarantene all’arrivo. Ma resterà, chiaramente, l’obbligo della mascherina sui voli.

Intanto, dal governo italiano si ragiona invece dello stop all’obbligo della mascherina all’aperto. La data del 15 luglio potrebbe essere anticipata, consentendo agli italiani di circolare senza mascherina all’aperto già da fine giugno, scrive Repubblica. La potenziale svolta potrebbe essere adottata dall’esecutivo nelle prossime due settimane. E un primo decisivo segnale dovrebbe arrivare nelle prossime ore dal Comitato tecnico scientifico. Questa scelta, se dovesse essere confermata, non dipenderebbe in alcun modo dal pressing politico di qualche leader di maggioranza – ieri è stata la volta di Matteo Salvini, che ha incontrato il premier Mario Draghi – ma dalla valutazione dell’andamento dell’epidemia da parte di chi ne monitora costantemente l’evoluzione. In linea, soprattutto, con le decisioni prese nei giorni scorsi da altre grandi Cancellerie europee, a partire da Parigi. Mentre sulla proroga dello stato d’emergenza, se ne riparlerà a fine luglio.

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