ExperimentaIl mondo visto da un’altra prospettiva

Un trimestrale sui sentimenti pensato come un libro di cucina, una chiesa trasformata in ostello con ristorante, birre analcoliche per cani e tisane raccontate da un podcast. Dieci cose sparse per avere uno sguardo laterale sul mondo del cibo

Siamo animali ibridi, un po’ analogici, un po’ digitali. In questa nuova normalità abbiamo bisogno di strumenti per leggere il tempo, abitare gli spazi, nutrire i nostri appetiti. Gradatamente o all’improvviso, come le grandi rivoluzioni preparate in segreto da anni, quello che avevamo disegnato, pensato, costruito ci appare adesso inadeguato, illogico, inesorabilmente fuori tempo. Abbiamo raccolto dieci esperimenti, dieci sguardi laterali sul mondo che risolvono con creatività le sfide del futuro.

Immaginare: il magazine pensato come un ricettario
Qual è la ricetta per la felicità? Il giovane designer Nicolò Luise ha tentato di dare una risposta alla domanda più antica del mondo pensando un magazine trimestrale sulla falsa riga di un libro di ricette. Feelings Cookery nasce come progetto universitario durante il semestre Erasmus all’università Eina di Barcellona. Creare un ricettario di sentimenti, ha spiegato Luise, gli ha permesso di parlare di cucina e emotività, due tematiche che lo interessano molto.
Come in un ricettario ogni articolo è introdotto da tempi di lettura, ingredienti principali e livello di difficoltà. Nel primo numero, dedicato alla felicità, c’è una simpatica digressione su come morire (felicemente) di cioccolato, un viaggio alla ricerca della felicità nei volti di donne anziane in Korea e un contributo dell’atleta Bebe Vio su felicità e sport.
Creare: le arance si trasformano in una lampada
Sicily’s Revolution, il progetto di economia circolare di Sanpellegrino, dà una seconda vita alle bucce d’arancia. Tutto ricomincia dalla fine: recuperate dalla produzione delle bibite e trasformate in biopolimeri da Krill Design, le bucce diventano lampade, ciotole e cestini dall’anima totalmente green grazie all’intervento creativo di Seletti, che firma anche la rilettura in chiave pop di aranciata, aranciata amara e Chinò con tre lattine in edizione limitata. Temo diventeranno la mia prossima collezione.

Viaggiare (stando seduti a tavola)
Cosa succede se degli architetti disegnano una linea di tessili e complementi tavola? Come minimo, bisogna riprendere in mano i libri di storia dell’arte per non farsi cogliere impreparati. Le stelle che decorano la tovaglia Padova? Sono quelle della Cappella degli Scrovegni, una delle opere più famose di Giotto. I piatti della linea Roma? Ispirati alla planimetria del Pantheon e così via in una viaggio multisensoriale che tocca tante città diverse e comprende, oltre a piatti e tovaglie, anche taccuini e saponette. L’idea è dello studio di architettura milanese 23Bassi, i prodotti in vendita qui.

Bere: farsi una birra (parte prima)
Tra le stranezze dell’estate c’è sicuramente lei, Pawse, la prima birra per cani prodotta in Italia. Negli Stati Uniti il fenomeno degli analcolici per quattrozampe è esploso un anno fa. Una delle più famose è la Busch Dog Brew, una birra aromatizzata al brodo d’ossi lanciata sul mercato americano la scorsa estate. Per dare un’idea dell’accoglienza, il primo stock è andato sold out in meno di un giorno. Un successo che Da Pian 1904, azienda di Ponzano Veneto in provincia di Treviso, spera di replicare anche qui in Italia. In questa prima fase la Pawse (gioco di parole tra paw, zampa, e pause, pausa) sarà distribuita solo in bar e ristoranti. A base analcolica, è fatta con acqua pastorizzata, fruttosio, miele e un pizzico di sale. Per sapere se è anche buona bisogna chiedere a Fido.

Bere: farsi una birra (parte seconda)
Sempre in tema: Beer Pong, conosciuto anche come Beirut, è un gioco di bevute, in cui i giocatori lanciano una pallina da ping pong cercando di fare centro in un bicchiere di birra che si trova all’altro lato del tavolo. Può essere giocato sia a coppie sia a squadre, con più varianti riguardanti l’ordine di tiro. Non esistono regole ufficiali, ma solitamente vengono usati 6 o 10 bicchieri di birra per ogni squadra. Perché ne parlo? Perché in occasione della sfilata uomo primavera estate 2022 Virgil Abloh, direttore artistico di Louis Vuitton, si è inventato delle box alquanto creative per stupire i friends&family. Gli influencer di tutto il mondo, insieme agli inviti, hanno ricevuto diversi set di giochi da tavolo, inclusi mazzi di carte, set da beer pong e puzzle. Un modo divertente di entrare nel mood social e rilassato della prossima collezione uomo. Cheer!

Arredare con il pouf che sa di tappo
Restiamo in ambito alcolico con l’ultima creazione dell’azienda danese Norr11. Un pouf leggero e morbido al tatto che ricorda la forma del caratteristico tappo di champagne, di qui il nome Champagne pouf. Chic come un calice di bollicine, nasce dalla penna di Kristian Sofus Hansen e Tommy Hyldahl. Rivestito in lana bouclé, si annuncia come il prossimo must have dell’autunno.

Dormire in una ex chiesa
Per i loro prezzi abbordabili e le tante opportunità d’incontrare altri viaggiatori, gli ostelli mi hanno sempre affascinato. Il mio sogno? Dormire in un’ex chiesa sconsacrata, tra austere boiserie in legno e ampie navate. A Utrecht, in Olanda, si può. Pensato da Robin Hagedoorn come luogo di ritrovo per viaggiatori, locali e artisti, il Bunk hotel ospita 45 camere standard e 60 pod privati ed è recentemente stato premiato con gli Hoscars, il premio destinato ai migliori ostelli del mondo. Le grandi finestre, l’ammezzato dei cori e l’antico organo, costruito nel 1813 e ancora perfettamente funzionante, conservano la dimensione autentica dell’edifico. La navata è stata trasformata in uno spazio social in cui convivono bar, ristorante con piatti veg a prezzi accessibili e angoli attrezzati per lavorare. C’è anche un ricco cartellone di eventi culturali mostre, conferenze, musica dal vivo e spettacoli offerti dagli artisti-in-residence. La regia è della fondazione Liberales, sostenuta e finanziata da Bunk.

Disegnare: il tavolo diventa ibrido
Il compito di ogni buon designer è osservare l’uso che facciamo degli oggetti intorno a noi prima di progettarne di nuovi. In altri termini, progettare una funzione e non per una funzione. Orografie, brand ideato da Giorgia Bartolini con la direzione artistica di Vincenzo Castellana, nasce da questo sguardo laterale sul progetto. In attesa di scoprire l’intera collezione, che verrà presentata a settembre al Salone del mobile di Milano, ecco T1 e T2, due elementi d’arredo disegnati da Martinelli Venezia Studio pensando a scenari domestici futuribili. Stratificati su più livelli per colmare il vuoto tra tavolo e coffee table, sono realizzati in pasta di legno rivestita da una lacca dall’effetto metallizzato e vanno pensati come oggetti di affezione. «Abbiamo necessità di imparare una nuova dedizione per gli oggetti che ci circondano, perché senza questa cura non riusciamo a vederli, sentirli, amarli. E questo è vitale, considerando che i buoni oggetti sono come gli alberi in salute: se preservati, essi ci sopravvivono e continuano un racconto di cui abbiamo fatto parte, ma che è più grande di noi e va oltre il qui e ora».

Ascoltare: le tisane diventano un podcast
L’idea in breve è questa: sorseggiare una tisana ascoltando una storia che sembra impossibile ma che dopotutto si può avverare. Nascono così i racconti di Thistopia – Storie per vedere più lontano, una linea di tisane – per il momento solo un prototipo – frutto della creatività degli studenti del corso College Story Design della scuola Holden di Torino con la guida di Paolo Iabichino. Sedici autori per sedici infusi, contenuti in altrettanti cofanetti di latta colorata: ogni scatola ospita un racconto, scaricabile in formato audio tramite Qr-code (una selezione si può leggere qui). In un gioco di connessioni tra contenuto e packaging, a ogni colore è associato un gusto e una trama.

Stupire: mettete dei fiori nei vostri cocktail
Ho deciso di abbracciare il mese più caldo dell’anno con lo spirito rivoluzionario di Woodstock, l’evento rock che ha segnato un’epoca. Come? Aggiungendo fiori edibili nella vaschetta del ghiaccio per un drink super colorato. Basta versare un po’ d’acqua nella vaschetta, inserire i petali e mettere in freezer per un’ora circa. Quando i cubetti saranno leggermente congelati, sarà sufficiente riempire l’intero contenitore con altra acqua e riporlo in freezer fino a quando il ghiaccio non si sarà completamente solidificato. Facile, immediato, stupefacente. Ed è subito flowers power. (Credits fotografici: Pelargonium for Europe).

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