L’implosione del MovimentoRenzi sfida i Cinque Stelle e li invita a pubblicare il carteggio Grillo-Conte

Il leader di Italia Viva commenta: «È un grande passo in avanti per l’Italia. Draghi gestisce i vaccini, la ripresa, i meeting internazionali. Conte discute del terzo mandato di Toninelli. Sinceramente mi sembra che stia andando davvero tutto bene

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

«Tutto davvero molto bene e tutto secondo le previsioni», ha scritto il leader di Italia Viva Matteo Renzi su Twitter nel giorno in cui esplodeva lo scontro tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo sulla guida del Movimento Cinque Stelle. «Non ero ironico. Sono semplicemente molto felice», dice Renzi in un’intervista al Giornale. «Sei mesi fa Conte e Grillo guidavano il Paese, oggi si contendono lo statuto del Movimento Cinque Stelle. È un grande passo in avanti per l’Italia. Draghi gestisce i vaccini, la ripresa, i meeting internazionali. Conte discute del terzo mandato di Toninelli. Sinceramente mi sembra che stia andando davvero tutto bene».

L’implosione dei grillini, secondo Renzi, «è tutta colpa – o forse direi merito – del governo Draghi. E spero che adesso, sei mesi dopo, qualcuno inizi a darci atto dello straordinario coraggio che abbiamo avuto aprendo una crisi contro tutti, controcorrente. Oggi con Draghi i Cinque Stelle implodono. Ma attenzione: nei prossimi mesi cambieranno anche gli altri partiti, sia a destra che a sinistra. E anche quelli più centrali ovviamente. Nulla sarà più come prima. Lo considero un bene per l’Italia».

E al “partito dello streaming” lancia una provocazione: «Pubblicare il carteggio Grillo-Conte, così da evitare che fioriscano leggende metropolitane. Sarebbe una lettura preziosa, anche solo per capire cosa frulla in testa ai massimi dirigenti del partito più sensibile alle poltrone della storie repubblicana. Nemmeno il Psdi di Nicolazzi era sensibile agli incarichi di sottogoverno quanto il Movimento Cinque Stelle di Conte».

Il leader di Italia Viva ne ha anche per il Pd: «Gli inconsolabili che rimpiangono Conte, a mio avviso, fanno del male al Pd. Ma credo sia un dibattito lezioso: se persino Grillo dà dell’incapace a Conte, penso che siamo arrivati ai titoli di coda del Movimento Cinque Stelle. Lasciamoli fare da soli: si stanno distruggendo da soli, inutile intervenire».

Poi fa un primo bilancio del governo Draghi: «Il fatto che non ci siano più Arcuri, Bonafede, Costa, Boccia, Provenzano e che al loro posto ci siano persone più capaci come Figliuolo, Cartabia, Cingolani, Gelmini, Carfagna mi sembra una svolta positiva. Ovviamente è solo l’inizio. Però io sono molto ottimista. L’Italia vedrà tra il 2022 e il 2023 un nuovo boom economico. Il fatto che lo gestisca Draghi e non i grillini è un gran bene per il Paese».

Renzi ha appena terminato un libro che uscirà per Piemme tra due settimane: si chiamerà “Contro-Corrente” e racconterà cosa è accaduto nei giorni in cui è stato artefice della caduta del governo Conte 2. «Quando ho sentito Conte dire che lui ha lavorato per il governo Draghi non sapevo se ridere o piangere», commenta. «Andrà a finire che i sostenitori del Conte Ter eravamo solo io e Ciampolillo. Gli altri sono già diventati tutti per Draghi. Evidentemente le espressioni “o Conte o le elezioni” che mi sembrava di leggere nei documenti Pd e Cinque Stelle erano allucinazioni».

Ora, nei nuovi equilibri che si verranno a creare, Renzi si dice disponibile a sostenere il ddl Zan. «Sui diritti una certa sinistra gode nel fare i convegni e poi farsi bocciare le leggi in aula. È andata così sui Dico, sui Pacs e su tutto il resto. Poi siamo arrivati noi e abbiamo fatto le Unioni Civili», dice. «Perché per fare passi avanti sui diritti occorre il dialogo, non la clava. Ormai siamo alle strette in Senato. Noi ci siamo, pronti a fare la nostra parte. Se si va a scrutinio segreto la legge secondo me rischia. Forse conviene a tutti quantomeno andare a vedere le carte. Il Pd deve decidere se andare alla conta rischiando di affossare le legge o tentare un accordo, Salvini deve decidere se emulare Orban o tentare un accordo. In questa fase della mia vita ormai sono più zen che Zan: mi auguro che prevalga il buon senso, il dialogo, i diritti. E nel mio piccolo do una mano in questa direzione»