In fuga da KabulGentiloni chiede a Bruxelles di creare corridoi umanitari per i profughi afghani

Il commissario Ue agli Affari economici dice che l’Ue dovrà attrezzarsi «anche per evitare flussi incontrollati di clandestini», con un nuovo impegno «ispirato alla ragionevolezza, ma anche all’accoglienza»

(LaPresse)

Da un lato le immagini tragiche di chi tenta la fuga dall’Afghanistan. Dall’altro un’Europa divisa sulla gestione della crisi, dopo vent’anni di missione di pace, con la prospettiva che si aprirà presto una nuova rotta migratoria verso il vecchio Continente. Il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni al Messaggero precisa che «stiamo parlando in questo caso di rifugiati, di chi fugge dal regime dei talebani, delle donne private di ogni diritto. È evidente che un impegno diverso sarà necessario».

Gentiloni chiede all’Europa un nuovo impegno «ispirato alla ragionevolezza, ma anche all’accoglienza». Un esempio: «Giorni fa il primo ministro canadese Justin Trudeau ha annunciato un aumento delle quote di ingresso riservate agli afghani per accogliere altre 20mila persone». Ecco, dice il commissario, «penso che l’Europa inevitabilmente dovrà attrezzarsi per corridoi umanitari e accoglienze organizzate, anche per evitare flussi incontrollati di clandestini. O almeno dovrebbero farlo i Paesi che sono disponibili».

Gentiloni ammette che l’Europa fatica ad avere una politica estera unica, proprio mentre la Cina cerca invece di avvantaggiarsi del ritorno dei Talebani. «La velocità della storia rischia di essere maggiore di quella delle nostre decisioni», spiega il commissario. «Speriamo che questo pessimo epilogo della principale missione nella storia della Nato induca un’accelerazione nella costruzione di questo ruolo geopolitico». E tuttavia, visto l’atteggiamento di Pechino, c’è anche «un alto valore simbolico dell’epilogo della vicenda afghana che può condurre a un riequilibrio tra le potenze che non dobbiamo sottovalutare, e che può indebolire l’Occidente».

Intanto, il presidente francese Emmanuel Macron, dopo aver parlato con Angela Merkel, ha sottolineato che l’Europa «non si può assumere da sola in compito» di affrontare una prevedibile nuova crisi dei profughi. Parigi annuncia un’iniziativa con il Regno Unito, per discutere la crisi, racconta Repubblica.