Per il presidente del Consiglio Mario Draghi «sono pochi i lavoratori che si sono vaccinati». Per questo motivo ieri il premier ha convocato i segretari di Cgil, Cisl e Uil a Palazzo Chigi per chiedere un parere su come procedere, senza per forza arrivare a imporre a tutti la vaccinazione obbligatoria.
«Nessuna preclusione verso il Green pass», hanno spiegato i tre leader al termine dell’incontro, ma la sua introduzione sui luoghi di lavoro non deve far scattare automaticamente l’obbligo di vaccinazione, non dovrà portare a licenziamenti, né essere discriminatoria o portare a demansionamenti o sospensioni di stipendio. Ma se il governo vuole modificare i protocolli di sicurezza, dicono, «occorre fare una nuova legge».
Entro la serata di giovedì il Consiglio dei ministri dovrebbe varare le nuove regole sull’uso del Green Pass. Ma anche se ieri non si è arrivati a tavolo proposte concrete, un primo esperimento sui lavoratori potrebbe già partire venerdì 6 agosto. I dipendenti dei settori interessati all’obbligo di Green Pass, che scatterà per accedere ai locali al chiuso, saranno a loro volta costretti a presentare la certificazione verde che è richiesta ai clienti. Primi fra tutti alberghi e ristoranti, ma si valuta anche per circoli sportivi e palestre.
Per la scuola, invece, si aspetteranno i dati. Mentre la certificazione verde diverrà indispensabile per salire su aerei, navi e treni a lunga percorrenza, probabilmente a partire dal 30 agosto. I treni veloci torneranno alla capienza del 100%, a patto però che i passeggeri siano muniti di Green Pass.
Le tappe del Green Pass
L’orientamento di Mario Draghi è all’insegna della gradualità. L’obiettivo della cabina di regia che il presidente del Consiglio Mario Draghi potrebbe guidare già oggi, con i rappresentanti dei partiti e i vertici del Comitato tecnico scientifico, è tracciare una road map che, a partire dal 6 agosto, fissi le date di entrata in vigore del Green Pass per i tre settori ancora in sospeso: trasporti, imprese e scuola. Un percorso a tappe graduali, sulla base dei dati scientifici, che consenta di arrivare in sicurezza (e possibilmente senza scontri politici) alla ripresa delle attività e soprattutto della scuola – spiega il Corriere.
Tra oggi e giovedì, quando potrebbe tenersi il Consiglio dei ministri, Draghi dovrà fare la sintesi politica sui tre fronti rimasti aperti. Oltre alle imprese, i nodi da sciogliere riguardano trasporti e scuola, settore che per Draghi è «priorità assoluta». Esclusa al momento la possibilità di imporre al personale scolastico e agli studenti di immunizzarsi, il governo studia una norma che preveda il Green pass per i lavoratori delle attività dove l’obbligo del certificato è già previsto per i clienti.
I tre dossier sono ancora tutti aperti e non è scontato, visto il livello delle tensioni politiche e i differenti orientamenti dei partiti, che le nuove norme confluiscano contemporaneamente nel prossimo decreto Covid.
Le cifre di Figliuolo dicono che su un milione e 400 mila insegnanti, i non vaccinati sarebbero 219 mila. Un numero di persone che, dagli studi condotti in queste ore nelle stanze del governo, «si possono raggiungere con iniziative mirate». La valutazione che sta prendendo forza è concentrarsi sui territori che hanno i livelli più bassi di vaccinazione, come Sicilia, Calabria, Liguria e provincia di Bolzano.
L’idea che il governo sta valutando è insomma quella di non varare il Green Pass obbligatorio, ma di monitorare la curva delle immunizzazioni fino al 20 agosto: tre settimane per vedere a che percentuali si arriva e poi, solo se lo zoccolo duro di un 15 per cento di «prof» restii a vaccinarsi non si riduce, far scattare il Green Pass per tutti. C’è però nella maggioranza anche una linea dura, che va da Roberto Speranza al segretario del Pd Enrico Letta, convinti che la velocità della variante Delta richieda misure più stringenti. Il ministro della Salute pensa che l’obbligo del green pass sia necessario per riaprire in sicurezza la scuola e anche per viaggiare su aerei e treni a lunga percorrenza.
Per i trasporti una data certa ancora non c’è. Matteo Salvini chiede che il governo faccia slittare a settembre la partenza della certificazione verde, così da non interferire con le vacanze. Speranza invece ritiene indispensabile imporre il green pass anche in questo settore e far scattare l’obbligo da qui a un mese al massimo. Draghi potrebbe decidere di fissare il giorno cruciale a lunedì 30 agosto.
Per il trasporto pubblico locale, treni e bus, si potrebbe andare avanti di una settimana ancora, così da far partire l’obbligo in coincidenza con la riapertura delle scuole. I sindaci sono già in allarme.