ResponsabilitàCombattere lo spreco alimentare per contrastare il cambiamento climatico

Dall’alta cucina fino ai fornelli di casa il cibo non si butta, ed è proprio da questo presupposto che è partita una campagna di sensibilizzazione che coinvolge alcuni dei grandi nomi della cucina italiana

Project Drawdown, il centro di ricerca che ha l’obiettivo di portare il pianeta al punto in cui le emissioni di gas serra si stabilizzeranno e inizieranno a scendere invece che a salire, ha individuato che ridurre lo spreco alimentare può essere una delle principali soluzioni per contrastare il cambiamento climatico. La produzione e il consumo del cibo, e quindi a maggior ragione il suo spreco, che comporta un ulteriore impiego di risorse, sono infatti tra le maggiori cause di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. 

Il 29 settembre è una data da tenere bene a mente in questo senso, se vogliamo aspirare ad essere cittadini, e prima ancora uomini, responsabili. Dall’alta cucina fino ai fornelli di casa il cibo non si butta: ed è proprio da questo presupposto che è partita lo scorso anno la Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari, un momento fondamentale per noi stessi, per il pianeta e per tutti gli essere viventi che ci circondano.

Too Good To Go, l’applicazione nata per combattere lo spreco alimentare, permette ad attività quali bar, ristoranti e supermercati di recuperare e vendere online – a prezzi ribassati – il cibo invenduto grazie alle Magic Box, delle «bag» con una selezione a sorpresa di prodotti e piatti freschi che non possono essere rimessi in vendita il giorno successivo. E trattandosi di cibo, questa volta sono stati chiamati in causa alcuni tra gli attori più influenti di questo mondo: i grandi chef italiani. Too Good to Go ha lanciato una campagna di sensibilizzazione che accompagnerà l’appuntamento del 29 settembre, puntando i riflettori sullo spreco alimentare come causa primaria del cambiamento climatico, con il focus dell’iniziativa che è “impariamo a sprecare di meno anziché produrre di più”.

La creazione e il consumo del cibo e quindi, a maggior ragione, il suo spreco che comporta a sua volta un ulteriore impiego di risorse, sono infatti tra le maggiori cause di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.

Il cibo non si butta. Ce lo dicevano le nonne, speriamo che lo abbiate sentito dire dai vostri genitori e siate i primi a ripeterlo ai vostri figli. Anche Carlo Cracco – testimonial della campagna in un video ad hoc – sottolinea come «il vero valore del cibo è quantificabile – anche e soprattutto – nel suo impatto ambientale». Che si tratti degli avanzi del nostro frigo piuttosto che gli scarti di una cucina stellata, ogni volta che sediamo a tavola il nostro mangiare comporta un’emissione di CO2.

Gli chef di oggi e i cuochi delle nuove generazioni, sono portatori di una grande responsabilità per il nostro futuro. Anche i consumatori stessi, nel loro piccolo, possono progressivamente assumere maggiore consapevolezza.

Per spiegare l’importanza – e l’urgenza – di questa posizione, Too Good To Go ha sviluppato delle “Chef Box” le quali, a differenza delle Magic Box Too Good To Go classiche, conterranno un vero e proprio piatto anti-spreco, accompagnato dalla ricetta e dal conteggio totale delle CO2 emesse. Quali chef sono coinvolti nel progetto? A seconda delle varie città d’Italia, troviamo piatti d’autore realizzati con ingredienti di scarto ai quali viene letteralmente data una seconda vita. Ne è un esempio il wafer di coniglio di Philippe Léveillée e Arianna Gatti realizzato con pane di recupero; i bottoni di mandorle e ‘nduja con brodo di buccia di patata ideati da Caterina Ceraudo; le polpette di melanzane di Niko Romito e Gaia Giordano o la crema di zucchine alla scapece e verdure crude di Cristina Bowerman.

 

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Carlo Cracco, Ambassador della campagna di Too Good To Go, inserirà nelle sue box una testa di ricciola in terrina accompagnata da pappa di pomodoro. E se le Chef box sono un esempio concreto di ricette concepite in ottica zero spreco, le attività previste da Too Good To Go per focalizzare l’attenzione sul proprio messaggio non si fermano qui. A Milano sarà realizzato un murales di 22mq con l’uso di pittura depurativa su una superficie messa a disposizione da Rob de Matt. Lo stesso locale sarà anche destinatario di donazioni di generi alimentari, che verranno riutilizzati nei progetti a favore delle fasce di popolazione in difficoltà. Insomma, le combinazioni sono molteplici e tutti possiamo trovare il nostro spazio di azione anche partendo da piccoli gesti quotidiani. No more waste!

 

 

 

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