Manca un mese alla tornata elettorale, che coinvolgerà cinque città chiave e sarà un test anche per i partiti della maggioranza di governo. Il Corriere della sera intervista oggi i principali sondaggisti politici, lasciando intravedere un quadro in cui il centrodestra sembra sicuramente indietro. Ma con due grossi punti interrogativi su Roma e Torino.
Se per Milano, Bologna e Napoli ci sono nette previsioni di vittoria per il centrosinistra, tutti definiscono «totalmente imprevedibile» l’esito delle amministrative a Roma e Torino.
«Ci sono più candidati sindaco del previsto: magari molti sono marginali, ma rosicchiano voti, variabile decisiva specie per delineare i ballottaggi», spiega Antonio Noto, dell’omonimo istituto di ricerca. «La tendenza è a favore del centrosinistra, premiando anche l’alleanza M5S-Pd». A Bologna? «Non c’è partita: vincerà Matteo Lepore». A Napoli? «Se Gaetano Manfredi non passa al primo turno, vince al secondo». Idem a Milano: «L’esito è scontato: vincerà Sala. Bernardo è stato pure lasciato solo…».
A Roma invece «la situazione è caotica. Michetti, che era partito con un 40%, ma sta perdendo sempre più consensi: ora ci risulta attorno al 30%. A breve presenteremo rilevazioni aggiornate, ma secondo le ultime Raggi e Calenda stavano aumentando i consensi. E quest’ultimo, secondo i flussi, stava incassando dal bacino di centrodestra». Ma la partita resta indecifrabile, anche perché ci sono 22 candidati sindaco e si può andare al ballottaggio anche solo con il 23-24%. E in questo scenario, secondo Noto, «potrebbe finire con un testa a testa tra il dem Gualtieri e Michetti, con i voti M5S a fare da ago della bilancia».
Orizzonte incerto anche a Torino: «Damilano è avanti. Il dem Lo Russo è il candidato che denunciò Appendino: qui la linea di Conte potrebbe naufragare».
Nicola Piepoli dice: «A Milano non c’è partita. Verso Sala c’è grande gratitudine: anche a distanza di sei anni da Expo, i milanesi non hanno dimenticato. È apprezzato anche tra i suoi nemici giurati». Dalla capitale economica, a quella politica: «Roma è un caos: anche i sondaggi più accurati rischiano di sbagliare di grosso. La visita di tizio o il fatto di cronaca in questo o quel quartiere possono spostare migliaia di voti».
Il centrodestra, insomma, sembrerebbe arrancare. «Ha ampio vantaggio a livello nazionale», spiega Fabrizio Masia, ad di Emg Different, «ma non sarà scontato che riesca a strappare qualche città al centrosinistra e al M5S». La Lega? «Ha perso molto rispetto alle Europee. Il risultato nelle città del Sud, dopo il boom, sarà un elemento chiave». Secondo Masia, i risultati saranno decisivi anche per il Pd di Letta: «A seconda di come andrà l’alleanza col M5S ci saranno conseguenze rilevanti, in base alle quali si accentuerà o meno il consolidamento di Draghi e si formeranno i blocchi per il Quirinale».