In ufficio col Green PassPer i dipendenti pubblici sta per finire l’era dello smart working

Il governo studia un emendamento per riconsiderare il lavoro da remoto come «eccezionale». In questo modo si andrebbe verso l’obbligo del certificato verde per gli statali

(LaPresse)

Il governo sta lavorando a un emendamento al decreto Green Pass, da convertire in legge entro il 23 settembre, per ribaltare la logica emergenziale e riconsiderare la presenza fisica dei dipendenti pubblici sul posto di lavoro come la regola e lo smart working come un’eccezione, al contrario di quanto stabilito dalle norme anti-Covid che si sono succedute da febbraio 2020 in poi. Collegando quindi il rientro in presenza all’obbligo della certificazione verde per gli statali.

Lo scrive Il Sole 24 Ore, secondo cui a stabilire spazio e modalità della nuova normalità negli uffici pubblici dovranno essere i dirigenti in base alle esigenze organizzative di ogni ente.

I tecnici del governo sono al lavoro, ma il tema è delicato, soprattutto per le implicazioni politiche che si porta dietro, in concomitanza con le proteste No Vax nelle piazze italiane. Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta aveva annunciato la volontà a un ritorno dei lavoratori in presenza già all’inizio di agosto. Ma questa scelta dovrà necessariamente passare da una interlocuzione con i sindacati e tenere anche conto dell’andamento dei contagi con il ritorno dalle vacanze e sui banchi di scuola.

Nonostante il superamento della normativa emergenziale già a fine aprile, con la cancellazione delle percentuali minime di smart working, l’organizzazione della pubblica amministrazione italiana non sembra esser cambiata di molto. Il lavoro a distanza, di fatto, è rimasto la regola.

Ma cruciale, in questo cambio di prospettiva, è il collegamento con il Green Pass. L’idea, rilanciata anche dal ministro della Salute Roberto Speranza, è di imporre il certificato verde ai dipendenti pubblici in presenza, come accade nella scuola e nella sanità. Un nodo delicatissimo da affrontare, tenendo conto anche delle componenti della maggioranza che nella Lega e nei Cinque Stelle sono più fredde sui vaccini (per usare un eufemismo).

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