«Questa maggioranza, quasi da unità nazionale, sta funzionando». E l’Italia «sta vivendo un boom economico, che non vedeva dagli anni Sessanta». Tutto merito di Mario Draghi e della fiducia internazionale per il governo italiano. A dirlo, in un’intervista al Giornale, è il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, dopo il flop delle piazze No Vax e il tentativo della Lega di affossare il Green Pass in commissione alla Camera. Oggi, dopo il consiglio dei ministri che si svolgerà in mattinata, Draghi illustrerà le prossime misure anti-Covid in conferenza stampa, invitando le forze della maggioranza a lasciar perdere con le bandierine di partito.
Salvini, racconta Repubblica, ha già provato a contattarlo per ridimensionare l’accaduto. Niente di importante, anche secondo il ministro Brunetta, che invece dà ragione a Michele Emiliano sulla «normalizzazione» di Matteo Salvini e tira dritto sul progetto dell’obbligo di certificazione verde per gli statali, che ora dovranno tornare quanto più possibile al lavoro in presenza. «La pandemia è stato uno shock che ha richiesto misure straordinarie. Lo smart working, sia nel pubblico sia nel privato, è stata una grandissima sperimentazione sociale che è riuscita a tenere in piedi il Paese. Mi congratulo con il governo Conte Due, che è riuscito a farla partire in quelle condizioni drammatiche e straordinarie».
Ora, però, «grazie ai vaccini, grazie alla campagna dell’ottimo Commissario Figliuolo, stiamo tornando verso la normalità. Il metabolismo del Paese è cambiato. Che senso ha continuare con le stesse misure nate per resistere alla pandemia? Che senso ha mantenere ancora questa cappa di straordinarietà quando il Paese chiede che venga accompagnato verso la crescita con tutto il suo capitale umano? Già prima della pandemia esistevano montagne di arretrati. Negli ospedali, nei tribunali, negli uffici comunali. Tanti freni allo sviluppo, al benessere, alla giustizia. La pandemia ha moltiplicato questo cumulo di arretrati e di ingiustizie. Adesso abbiamo bisogno di dare gambe alla crescita, anche “riempiendola” di capitale umano. Il lavoro in presenza è l’anima di questa rinascita. L’assenza è ancora più pericolosa nel privato, perché rischia di essere prodromica ai licenziamenti di massa. È un mio grande timore».
Quanto ai No Vax, Brunetta dice che la risposta è «Vaccini, vaccini, vaccini». Il Green Pass è stato «un compromesso rispetto all’obbligo vaccinale per legge, che avrei preferito: è stata la via per aumentare i costi del non vaccinarsi, un incentivo, un “nudge”. E ha funzionato». L’obiettivo ora è raggiungere l’80% dei vaccinati. Manca poco, visto che siamo già oltre il 70%. E il numero di certificati verdi rilasciati da inizio agosto è in aumento continuo. «Perché non replicare questo modello per i dipendenti pubblici in ogni ufficio?», si chiede Brunetta. «Tornare alla qualità, alla dignità e al rispetto. Un Paese dal volto umano, non più un Paese feroce».
Oggi in conferenza stampa Draghi difenderà appunto «lo spirito» del Green Pass. Se necessario, anche con la fiducia in Parlamento per la conversione in legge del decreto, da fare entro il 23 settembre. Nel frattempo, il governo pianifica l’estensione della norma. Alla pubblica amministrazione, con un provvedimento entro metà settembre. E, a seguire, alle aziende private.