Negli ultimi anni, anche nonostante la pandemia, la scena milanese notturna ha visto fiorire molte insegne dedicate alla miscelazione contemporanea e al buon bere. Rispetto all’ambiente della ristorazione, quello degli spiriti continua ad essere un mondo più ostico, meno accessibile e nel complesso anche meno apprezzato. Se tutti amiamo andare fuori a cena – a più livelli – non tutti apprezzano allo stesso modo un buon drink. Eppure, la cultura del bere bene esiste e ricevere un servizio impeccabile seduti al bancone di un bar può essere tanto emozionante quanto una cena stellata. I menu di molti bar contemporanei tendono giustamente a proporre le proprie creazioni, frutto di sperimentazioni con macchinari di nuova generazione, chiarificazioni, ridistillazioni verso risultati sempre più minimali ed essenziali. I bicchieri ornati di garnish vistose e liquidi colorati sono diventati quasi una rarità perché sempre di più si scelgono linee lisce e regolari, con grandi cubi di ghiaccio trasparente e scorze di agrumi tagliate minuscole. Eppure, in mezzo a tutta questa creatività di passaggio, i cocktail classici restano e non stancano. Anzi. È diventato sempre più difficile trovare un buon Daiquiri, un Martini fatto come si comanda o un Old Fashioned non troppo secco, non troppo dolce, non annacquato. Prendendo come punto di riferimento il Martini Cocktail, banco di prova per molti giovani barman, eccovi 10 indirizzi milanesi dove poterne ordinare uno e uscire soddisfatti.
1. Drinc e Drinc Different
I due locali di Luca Marcellin e Desirée Brunet sono due avamposti di grande ospitalità e servizio impeccabili. Con un passato negli hotel di lusso, l’imprinting di Marcellin punta a un alto profilo: nella qualità, nel servizio e soprattutto, nei dettagli. Il primo dei suoi due locali, il Drinc, ha un’impronta più street per quanto elegante. Si punta sull’aperitivo, su tavoli più conviviali, e una piccola carta di snacks con cui arricchire la serata. Il Drinc Different è concettualmente una sintesi del fratello maggiore: più piccolo ancora, con il bancone che fa da protagonista e un’atmosfera più ricercata. Le attenzioni verso il cliente non mancano, così come l’acqua aromatizzata appena ci si siede e una mise en place da cocktail. Anche qui, in orario aperitivo, piccoli finger food accompagnano la vostra bevuta all’interno di tante box di dimensioni differenti e alzatine vecchio stile. Il Martini Cocktail by Drinc è servito in provetta, affondata nel ghiaccio così che resti sempre glaciale e accompagnata da una coppetta raffreddata.
2. Lacerba
Il cocktail bar in stile futurista di Via Orti continua a essere un punto di riferimento per gli amanti dell’aperitivo. Quando si entra si viene direttamente catapultati ad inizio novecento, con un soffitto tappezzato di areoplanini volanti, manifesti futuristi appesi alle pareti, macchinine, robot, fotografie. Un locale ancora di impostazione classica, con una bottigliera imponente che vi accoglie all’ingresso e un menu sempre molto interessante. Ci sono drink settimanali, gli iconici Bloody Mary che non stancano mai e sui classici non ci si sbaglia. Come recita il loro sito: Qui si beve! Affidatevi ad Agostino Galli e non resterete delusi.
3. Tusa
Davide Castelli – ex Lacerba – è il re del banco del Tusa, questo piccolo localino aperto in via Borsieri tra una pandemia e un lockdown è raccolto e intimo. La proprietà è la stessa della ravioleria Ghe Sem che ha deciso di puntare su ricette semplici, ben eseguite e senza troppi fronzoli. Di posti in cui ricercare le nuove tendenze di miscelazione è piena la città e Tusa – che in milanese vuol dire ragazza – cerca di essere quel posto sicuro in cui sentirsi a casa in compagnia di un buon drink. Sul Martini quindi non si sbaglia.
4. Rita Cocktail & Rita’s Tiki Room
Le due insegne di Edoardo Nono restano punti di riferimento indiscussi sul Martini. Il Rita – che a dicembre 2022 compirà 20anni di apertura – classico American Bar vi accoglie con il suo imponente bancone con le sue ricette ormai quasi “classiche”: Gin Zen, Fargo, Sou Ellen, Bisonite vengono ordinate dai clienti al pari di tanti cocktail più noti. Che ci sia Edoardo stesso al bancone o meno, questo è il tempio dell’aperitivo milanese per eccellenza. Diverso nello stile e nel decor ma della stessa scuola è il Rita’s Tiki Room, fratello minore aperto nel 2019. Se amate il London Dry Gin, i prodotti classici o volete provare qualche etichetta italiana allora il classico Rita è la vostra meta. Se invece vi diverte provare qualche gin dal mondo proveniente dallo Sri Lanka, dal Brasile o dalla profonda Amazzonia, il Tiki fa al caso vostro. Un Martini che saprà stupirvi fino in fondo.
5. BULK Bar
Siamo davanti al cimitero Monumentale, nella coda di Via Paolo Sarpi. All’interno dell’Hotel VIU, cinque stelle lusso della famiglia Viscardi, la costola gastronomica è stata ampiamente sviluppata grazie alla presenza stabile dello stellato Giancarlo Morelli. Il BULK BAR sorge al piano terra, di fronte alla cucina quasi in una sorta di open space, ed è capitanato dal pugliese Ivan Patruno, bar manager del cocktail bar sin dalla sua apertura. Super serio, molto professionale, in osmosi continua con il mondo della cucina vista la promiscuità con l’ambiente gastronomico, Ivan è una persona da conoscere e andare a provare. Il Martini, come alcuni altri classici, è un suo asso nella manica.
6. Bulgari Hotel
La seconda casa di Patrick Greco – forse il bar manager con più anni di servizio nella stessa struttura di tutti i colleghi della città. Il meglio di questo hotel lo si gode d’estate, quando il giardino è vivibile nella sua totalità, dall’aperitivo alla cena. I salottini di vimini hanno schienali talmente alti che non solo vi affonderete ma sarete anche totalmente schermati da occhi indiscreti. Accanto a una cocktail list di impronta internazionale e a una buona selezione di etichette, godersi un Martini Cocktail qui è un vero lusso. La soddisfazione è data sì dal perfect serve ma anche dall’atmosfera che si respira in questo rifugio esclusivo: non troppo snob, cool quel che serve, elegante e chic. So nice.
7. Carico
Dom Carella è così amante di questo cocktail che gli ha dedicato un luogo a parte. La nuova Martini Room è prenotabile per 30/60/90 minuti per percorsi taylor made di degustazione Martini e varianti – dirty, gibson, twists – e piccoli assaggi dalla cucina. Un ambiente adiacente al locale, separato con una spessa tenda nera teatrale: buio, luci puntate e musica a tutto volume. Le coppette vengono raffreddate all’istante con azoto liquido: fumanti, accolgono i mini Martini che accompagnano il percorso e introducono amatori e new drinkers alla storia di questa iconica ricetta. Da scoprire e provare al più presto.
8. Ceresio 7
Se cercate una vista sui grattacieli e su quella parte di città che non sembra Milano, la terrazza del Ceresio è il posto perfetto. Le due piscine squadrate e il design di studio Storage ti fanno realmente sentire a New York. Ed è forse il luogo per eccellenza più riuscito da un punto di vista di combinazione di interior, architettura e funzionalità ristorativa su Milano. Dalle postazioni au bord de la piscine potete ordinare cocktails d’autore, flutes di champagne e chiaramente ottimi Martini Cocktails. Per sentirsi divi per un giorno!
9. Bioesserì
La nota insegna milanese si è data un completo re-styling non solo estetico ma anche di intenti. La nuova sede di Porta Nuova ha riformulato il locale dedicando ampio spazio al bancone del bar e alla miscelazione, oggi sapientemente affidata allo shaker di Carlo Simbula. Volto noto legato all’insegna del The Spirit, Simbula ha portato da Biosserì lo spirito dell’American bar che ancora mancava in questa azienda, supportato da una buona dose di creatività e visione contemporanea. Ideale se non amate cambiare troppi locali in una sera: qui c’è il perfetto mix per un buon aperitivo, una cena divertente e un digestivo necessario.
10. Les Rouges
Concludiamo il nostro elenco con un piccolo locale di genovesi che dopo aver felicemente sperimentato il loro format nella cittadina ligure hanno coraggiosamente scelto la metropoli milanese come loro seconda sede. Stiamo parlando di Les Rouges, ideato fondato e gestito da tre fratelli: Benny, Jonatan e Yoel. Il progetto replica l’originale, con le dovute differenze si capisce, quindi prendendo come punto di partenza la Liguria. Questa fa da conduttore di una piccola carta food legata alla gastronomia popolare regionale e ad una miscelazione schietta e ben eseguita. I cocktail sono freschi e spesso stagionali, richiamano la Liguria senza pedanteria e laddove qualcuno richiede un classico, Jonatan non si tira indietro. Qui il Martini Cocktail è sincero e di quartiere.