Seconda giornata di voto oggi per le amministrative 2021, dopo una domenica che ha fatto registrare un forte calo in termini di partecipazione. Le urne sono aperte dalle 7 alle 15. Ma si va verso la chiusura con l’incognita dell’astensionismo. Ieri l’affluenza alle urne, rilevata alle 23, è stata del 41,65%, 20 punti in meno rispetto a cinque anni fa. Quando però si votava solo di domenica.
Da notare soprattutto il dato relativo alle grandi città. A Milano, la partecipazione è stata più alta rispetto alle altre realtà di rilievo col 37,76%; Napoli è stata fanalino di coda con il 33,72%, passando per Roma al 36,82%, Bologna al 35,19% e Torino al 36,50%. Tutte al di sotto del 40%. Con il rischio che oggi, a urne chiuse, in alcuni di questi grandi centri non si riesca neanche a superare il 50% di affluenza.
«Alla fine andrà a votare nelle grandi città un elettore su due», prevede Lorenzo Pregliasco, co-fondatore di YouTrend, come spiega in un’intervista a Repubblica. «Se si manterrà questo ritmo di partecipazione al voto, è la proiezione più realistica».
L’andamento dell’affluenza è «sostanzialmente in linea con il referendum sul taglio dei parlamentari del 2020», dice. «L’affluenza un anno fa in quelle città fu complessivamente oltre il 45 %, con l’eccezione di Bologna che ebbe più votanti. Come sintesi quindi, nelle grandi città – che sono quelle da noi prese in considerazione – avremo un 50% di partecipazione finale». Con «una media di 5 punti di calo nell’affluenza».
La campagna elettorale, spiega, «è stata sottotono, in particolare fuori da Roma. Nelle altre città è sembrata spesso inesistente. Inoltre lo spostamento del voto a ottobre ha compresso la campagna elettorale, chiamando alle urne in un periodo che deprime l’affluenza. Non solo. C’è anche una anestesia della politica determinata dagli effetti di breve e medio termine della pandemia. Il dibattito politico è pressoché inesistente, le amministrazioni comunali sono apparse marginali e le decisioni prese a livello nazionale, centralizzate. Oltre al fatto che ci sono da parte di alcuni cittadine molte cautele, nonostante i vaccini».
Il voto regionale in Calabria
Non si vota però solo nei Comuni. La Calabria è chiamata a scegliere il nuovo presidente della Regione. Quattro i candidati alla presidenza. La coalizione del centrodestra ha scelto per la corsa Roberto Occhiuto, mentre la candidata del centrosinistra è la neurologa e ricercatrice di fama internazionale, Amalia Bruni. Per il Polo Civico è schierato Luigi De Magistris, attuale sindaco di Napoli, mentre l’ex governatore Pd della Calabria, Mario Oliviero, ha scelto di non schierarsi con il centrosinistra e tentare autonomamente la rielezione.
Le elezioni suppletive
Oggi fino alle 15 si potrà votare anche per le elezioni suppletive della Camera dei deputati nel collegio uninominale di Siena, in Toscana, e in quello del Quartiere Primavalle, a Roma. A Siena è candidato il segretario del Pd, Enrico Letta.