Nemmeno il tempo di chiudere le urne delle amministrative, che da Palazzo Chigi è già arrivata la convocazione. Anzi due: prima la cabina di regia, poi il cdm. Tutto in una giornata, oggi, per approvare la legge delega sul fisco. La pausa che il premier Mario Draghi aveva concesso ai partiti in concomitanza con le elezioni è finita. Il percorso delle riforme legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza deve tornare a correre.
Si parte dalla delega sul fisco, che però indicherà solo i principi generali e gli obiettivi. Ma poi lascerà la scrittura della riforma ai decreti attuativi. Saranno costruiti dei tavoli di esperti del settore e saranno coinvolti le parti sociali, sindacati e imprese. Perché la riforma dovrà essere quanto più «condivisa».
Ma già nei prossimi giorni, in vista del varo della legge di bilancio e del decreto fiscale, dovranno essere prese decisioni sull’anticipo della riforma dell’Irpef e sul nodo delle cartelle esattoriali.
Il testo che sarà approvato oggi dovrebbe quindi andar bene per tutte le forze politiche della maggioranza. Anche sulle questioni che più dividono il governo, a partire dalla riforma degli estimi catastali. Verrà delineato lo schema che porta al superamento dei vani e all’introduzione del criterio dei metri quadri. Gli immobili saranno distinti in due categorie: ordinari e speciali. Ma la revisione delle rendite sarà rimandata.
Per il resto, la riforma comprenderà la rimodulazione dell’Irpef, dell’Iva, dell’Ires e delle detrazioni fiscali.
Sull’Irpef dovrebbe essere introdotto il cosiddetto “sistema duale” proposto dalla relazione finale delle Commissioni parlamentari. Da un lato ci saranno le imposte sul reddito da lavoro delle persone, su cui il governo indicherà una riduzione sul prelievo dei redditi che vanno da 28mila a 55mila euro. E una parte di questo taglio dovrebbe arrivare già nella legge di bilancio, con un ridimensionamento dell’aliquota al 38%, per un costo di 9 miliardi dei 22 miliardi di spazio che si sono aperti grazie al migliore andamento dei conti pubblici.
Ci dovrebbe poi essere l’indicazione per un trattamento di favore per il secondo percettore di reddito. E tutti i regimi forfettari, come la cedolare secca sugli immobili, dovrebbero avere un’aliquota proporzionale coincidente con il primo scaglione Irpef.
Per le imprese dovrebbe arrivare la cancellazione dell’Irap. Anche per il mondo produttivo una riduzione del cuneo fiscale dovrebbe essere anticipata nella manovra. Si parla del taglio del Cuaf, il contributo unico sugli assegni familiari.
Nella delega sarà anche rivisto l’intero sistema della riscossione e sarà potenziata la lotta all’evasione fiscale. È previsto un giudice speciale per la giustizia tributaria a tempo pieno (oggi solo onorario).