L’imprenditore leader cambia ruolo in azienda e diventa un tessitore di equilibri e relazioni nella nuova realtà lavorativa “da remoto” post pandemica.
Secondo l’ultimo Market Watch PMI, l’analisi periodica di Banca Ifis realizzata in collaborazione con Format Research, su un campione rappresentativo di oltre 500 piccole e medie imprese italiane, una PMI su due ritiene che la leadership sia determinante nella gestione efficiente dei gruppi di lavoro.
La direzione e la motivazione dei team “a distanza” non è mai stata così importante come nel pieno dell’emergenza Covid, che ha costituito una vera sfida sia in termini di organizzazione che di tempestiva capacità di adattabilità per le aziende.
Con il primo e più rigido regime di lockdown il 97% della popolazione aziendale è entrata in smart working, avviando un processo di metamorfosi strutturale che ha modificato abitudini e preferenze dell’intero settore imprenditoriale del Paese.
Secondo il report di Ifis, oggi la maggioranza delle piccole e medie imprese italiane considera come principale requisito fondamentale in un leader la capacità nel saper motivare il proprio team (61%), seguita dalla competenza nella programmazione del lavoro (45%) e dall’abilità in termini di problem solving (36%).
A chiudere la classifica, empatia e integrità (entrambe al 12% delle preferenze) e infine la capacità di visione, caratteristica intrinseca storicamente tenuta in grande considerazione, ma che oggi appare quasi irrilevante alla luce del misero 7% di preferenze rilevate del campione.
Anche la dimensione d’impresa non è secondaria: per le aziende con più di 50 addetti è infatti fondamentale la chiarezza e il livello di delega.
Quasi il 90% delle PMI di grandi dimensioni presenta infatti un’organizzazione chiara e definita, che incide positivamente sulla qualità del lavoro e sui risultati aziendali. Ben il 78% delle aziende conta su leader pronti alla delega.
Tra le principali criticità che le aziende, indipendentemente dalla dimensione e dal settore di attività, rilevano sul fronte della gestione spicca la relazione con gli elementi di problematicità sul lavoro, al 16%, seconda solo alla difficoltà nel saper motivare i membri del team, che registra il primato del 19%, mentre le gestioni dei conflitti e dei flussi informativi si attestano entrambe al 15%.
Seguono la mancanza di visione comune, la carenza di impegno, lo scarso gioco di squadra, la difficoltà nel monitorare le prestazioni dei singoli.
Per accompagnare manager e team verso la nuova normalità del lavoro da remoto, Banca Ifis ha tempestivamente messo in campo anche un percorso formativo originale, che prende il nome di “Ifis Restart”.
Il progetto ha previsto sia attività di webinar per la lettura e gestione delle emozioni e delle relazioni, sia la realizzazione di pillole video – 35 in totale – visualizzate da oltre 1.700 dipendenti, per simulare in tono ironico e fresco le situazioni tipiche del lavoro da casa.
Nel 2021, il progetto formativo è stato rinnovato con un focus sul networking da remoto e al remote engagement.
Il lockdown del 2020 ha segnato un momento storico di transizione anche verso nuovi modelli di management. In questo senso, la Banca ha scelto di aderire al progetto collettivo LFactor: un percorso formativo sulla leadership nel suo valore universale, per aiutare i manager di oggi a diventare i nuovi leader di domani.