Gioco di squadraPer tradurre le vittorie elettorali in risultati concreti i progressisti di tutto il mondo devono lavorare insieme

Le urne hanno premiato molti politici e partiti di sinistra, ma adesso c’è bisogno di dare risposte ai cittadini. Soprattutto sulle grandi sfide globali, come l’emergenza climatica e i pericoli della rete. Oggi si riunisce a Roma il Global Progress network: l’obiettivo è dialogare e fare fronte comune contro queste criticità

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I progressisti sono protagonisti di una striscia vincente, si sono affermati in diverse recenti elezioni, dalle vittorie del Partito Democratico alle elezioni comunali all’ascesa di nuovi leader che hanno conquistato il potere in Germania, Norvegia, Canada e Stati Uniti. Ma per tradurre queste vittorie in un cambiamento duraturo, i progressisti sono di fronte a grandi sfide. Una fragile ripresa economica, il peggioramento degli effetti dei cambiamenti climatici e le sfide sistemiche alla democrazia rappresentano ostacoli ai progressisti che stanno cercando di produrre un cambiamento reale.

Questa settimana rappresenta un momento fondamentale per affrontare queste sfide nei consessi internazionali, in particolare nel G20 che si riunisce a Roma questo fine settimana e nella COP26 che inizia a Glasgow la prossima settimana. I risultati di questi incontri internazionali influenzeranno il modo in cui il mondo emergerà dalla pandemia, come affronteremo le imminenti minacce del cambiamento climatico e se lasceremo che le divisioni sociali continuino a indebolire il sistema internazionale.

Ecco perché il Global Progress network si riunisce a Roma questa settimana. Stiamo riunendo politici, analisti e funzionari da tutta Europa, dagli Stati Uniti, dal Canada e dall’Australia per discutere le principali sfide di oggi e trovare terreno comune per lavorare insieme e superarle.

Questa cooperazione sarà essenziale per rispettare le promesse dei progressisti che hanno vinto recentemente le elezioni. Un recente sondaggio di YouGov, condotto per Global Progress, ha rilevato che le persone in tutto il mondo sono profondamente pessimiste sulle prospettive globali: in 15 Paesi su 20 intervistati, la maggior parte delle persone ha affermato che il proprio Paese stava andando nella direzione sbagliata. Gli intervistati sono preoccupati per il peggioramento della disuguaglianza economica, per come l’avvento di nuove tecnologie – ad esempio l’intelligenza artificiale – potrebbero influenzare la disponibilità di posti di lavoro o le prospettive di avere case a prezzi accessibili.

Le nuove sfide richiedono risposte politiche progressiste: ad esempio, migliori programmi per la formazione dei lavoratori (per sfruttare le nuove tecnologie) p piani per costruire nuove case a prezzi accessibili attraverso nuove politiche abitative nazionali. Ma i progressisti spesso mancano di una retorica convincente su come fare le cose.

Negli Stati Uniti, ad esempio, il presidente Joe Biden sta affrontando un calo del sostegno pubblico anche se i numeri relativi al sondaggio sul dossier Build Back Better sono parecchio alti.

Condividere le lezioni apprese dai diversi Paesi deve essere la via da seguire per i progressisti. Prendiamo ad esempio il cambiamento climatico e le sfide della transizione verso un’economia a emissioni zero. In Svezia, il governo ha contribuito a stimolare la transizione avviando un’iniziativa che favorisce la collaborazione tra industrie, sindacati e comunità locali. “Fossil Free Sweden” ha facilitato la comunicazione tra queste parti interessate, ha abbassato le barriere per l’industria nel passaggio a tecnologie a basso impatto ambientale e ha aiutato i lavoratori e le comunità locali. Alla fine, il programma è stato un enorme successo e ha portato le aziende e le comunità a chiedere una transizione ancora più rapida verso le emissioni zero. Condividere questa lezione, ed esempi simili, con altri progressisti in altri Paesi sarà un punto chiave del Global Progress Summit.

Sarà importante anche costruire un consenso progressista intorno a un nuovo modo di parlare dei problemi che la società deve affrontare. In questo momento, c’è accordo sul fatto che le grandi aziende tecnologiche siano un problema per le moderne istituzioni democratiche.

Ma non c’è una risposta comune, di sinistra, su come diagnosticare il problema o progettare una risposta politica adeguata: le proposte sono per lo più impantanate in dibattiti sulla moderazione e la censura dei contenuti, o su dubbi sull’inadeguatezza degli sforzi anti-trust.

Al Global Progress Summit, discuteremo anche di qual è il modo giusto per parlare dei problemi posti dalle Big Tech, e di come i progressisti possono rispondere a loro in un modo che segua l’interesse dei cittadini comuni: concentrandosi sulla regolamentazione del modello di business delle grandi tecnologie e sul modo in cui gli algoritmi curano le informazioni per limitare i danni online.

Infine, il Global Progress Summit creerà ponti tra i leader progressisti. Dopo che la pandemia di Covid-19 ha interrotto i viaggi e il networking in presenza, il Global Progress network si sta riprendendo, in sicurezza, grazie ai vaccini, in presenza per la prima volta da due anni. Ripristineremo le vecchie relazioni e creeremo nuove connessioni tra Paesi e partiti diversi. Stiamo anche portando voci più giovani, mettendo in evidenza gli attivisti della Generazione Z che discutono su come la loro generazione può guidare il cambiamento climatico.

Ora, più che mai, tutti i progressisti devono attraversare Stati e partiti per condividere nuove idee e lezioni apprese.

Solo lavorando insieme i progressisti possono tradurre le vittorie elettorali in un cambiamento sociale duraturo che offra un futuro più giusto, equo e pulito. Global Progress è orgoglioso di costruire una rete di progressisti da tutto il mondo per rendere reale quel futuro.

Gli autori sono Alexandra Schmitt, Senior Policy Analyst del Center for American Progress; Sophia Brown-Heidenreich, Research Assistant al Center for American Progress; Matt Browne, Fondatore del Global Progress.

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