Tetris Cinque StelleVirginia Raggi dice che Conte dovrebbe ascoltare anche Di Battista

«Sento spesso Ale», racconta l’ex sindaca di Roma. «Le sue idee sono sempre ambiziose e va ascoltato». Paola Taverna però ricorda: «Abbiamo cominciato denunciando quel che non andava bene, adesso siamo quelli che devono dare risposte. È più utile che continuare a fare domande». E sulla presenza nei programmi Rai, le posizioni sono divergenti

«È evidente che nel M5S ci siano più punti in comune con il Pd rispetto a quelli con Salvini. Il segreto è la mediazione senza rinunciare alla propria identità. Conte sa tenere dritta la barra». Lo dice al Corriere Virginia Raggi, ex sindaca Cinque Stelle di Roma. Che però rivendica la linea dura assunta dai grillini sulla manovra, a partire dal relatore del Senato, materia che sta agitando la maggioranza. «Il M5S è la forza politica con la più ampia rappresentanza in Parlamento perché ha avuto un mandato chiaro dagli elettori. I nostri parlamentari rivendicano giustamente questo ruolo», spiega. «Sulla manovra abbiamo acquisito un’esperienza importante. Ad esempio, il lavoro che in questi anni ha svolto la viceministra Laura Castelli è apprezzato da tutte le forze politiche. È segno che il M5S è maturo».

E se la futura alleanza progressista appare divisa, allo stesso modo appare il Movimento, che potrebbe spaccarsi ora nella scelta del Quirinale. «È quanto si augurano gli altri partiti che, evidentemente, sono in difficoltà», dice la ex sindaca. E sul suo ruolo nei Cinque Stelle, precisa: «Ho maturato una esperienza di cinque anni alla guida della Capitale e l’ho messa a disposizione del M5S: sono stata scelta dagli attivisti come membro del Comitato di garanzia. Sto svolgendo l’incarico con dedizione».

Ma sull’aut aut di Conte sulle presenze nei programmi Rai, minimizza: «Anche io in passato, a volte, ho reagito d’istinto e, per esperienza, so che il tempo è una variabile importante. Giuseppe ha già ripreso la questione in mano. Faccio gli auguri di buon lavoro ai nuovi direttori e alle migliaia di professionisti presenti in Rai».

Ma nega ogni contrasto con il capo politico. «Vogliono dipingermi in contrasto con Conte. Vi assicuro che non è così. Ho stima di Giuseppe e lo sento spesso». Quanto alle donne del M5S, «sono tante e valide. Penso a Chiara Appendino, Lucia Azzolina, Laura Castelli, Paola Taverna, Alessandra Todde, Maria Edera Spadoni, Fabiana Dadone. Poi, anche se può apparire scomodo, voglio citare anche l’ex ministra Barbara Lezzi. Dobbiamo fare squadra».

Resta fuori però Alessandro Di Battista, che a Roma l’ha sostenuta e che ha aperto all’idea di un nuovo movimento. «Sento spesso Ale», dice Virginia Raggi. «Le sue idee sono sempre ambiziose e va ascoltato. Con lui ho un rapporto diretto e trasparente che va anche oltre la politica. Cosa vorrà fare lo dirà lui».

Ma un’altra esponente di spicco dei Cinque Stelle, Paola Taverna, in un’intervista alla Stampa risponde alle accusa di chi ha lasciato il Movimento, come Alessandro Di Battista, secondo cui chi è rimasto ha venduto l’anima. «Seguo Alessandro e per me è un amico, ma sono stati gli Stati generali a dirci che il Movimento per maturare doveva darsi un’organizzazione, uno statuto e una carta dei valori. Abbiamo cominciato denunciando quel che non andava bene, adesso siamo quelli che devono dare risposte. È più utile che continuare a fare domande».

E dopo il mancato coinvolgimento sulle nomine Rai, ribadisce: «Dobbiamo farci sentire di più». I Cinque Stelle hanno fatto saltare l’accordo sul nome di Vasco Errani come relatore della legge di bilancio. E ora si preparano alla battaglia degli emendamenti: «Presenteremo le modifiche necessarie. Abbiamo sempre lavorato in maniera leale e costruttiva e chiederemo tutto quel che serve per rispondere ai cittadini. Non mi fossilizzerei sul numero».

Sulla Rai, racconta, «abbiamo saputo i nomi poche ore prima che fossero comunicati al Cda e resi pubblici». E dice: «Abbiamo presentato delle proposte di legge già nella scorsa legislatura, ma non abbiamo trovato i numeri per poterle attuare. Stiamo chiedendo di capire il metodo seguito e a questa domanda nessuno ha risposto. Non stiamo contestando chi, stiamo chiedendo come».

Poi anche lei chiede un incontro con il presidente del Consiglio «non solo sulla Rai, ma su più temi considerando che siamo in piena legge di bilancio».

E difende, al contrario di Virginia Raggi, il divieto di andare nelle trasmissioni Rai: «È una scelta condivisa con tutti e nasce dalla necessità di denunciare la mancanza di trasparenza e di un metodo comune. Io non ne sento la mancanza». E ai suoi colleghi che dicono sia controproducente, risponde: «Nel 2013 abbiamo vinto senza andare un giorno in televisione».

Secondo Taverna è «Impensabile» l’alleanza con Matteo Renzi. E anche Carlo Calenda «e il suo partitino sono lontani anni luce dal Movimento». Sulle divisioni nei Cinque Stelle, invece, parla solo di «un dissenso fisiologico e limitato».

E sul Quirinale, «non faccio totonomi, ma avrei gran piacere di avere una presidente donna». Ma «questo governo sarà stabile finché continuerà a fare quello per cui è nato: la messa a terra del Pnrr e il completamento della campagna vaccinale».

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