Il comitato tecnico scientifico potrebbe accorciare da 7 a 5 giorni (o addirittura 3) la quarantena obbligatoria per coloro che hanno fatto la terza dose del vaccino e sono venuti a contatto con persone positive al covid. Lo ha confermato il generale Francesco Paolo Figliuolo, ammettendo che l’ipotesi è stata già discussa col ministro della Salute Roberto Speranza. Il commissario straordinario per l’emergenza Covid ha annunciato che scatterà dal 10 gennaio l’avvio delle somministrazioni delle dosi booster con un intervallo ridotto a 4 mesi dalla seconda dose.
Mercoledì 29 dicembre il Cts valuterà la riduzione analizzando l’andamento della curva epidemiologica. Secondo le ultime indiscrezioni la decisione dovrebbe essere annunciata nei primi giorni del 2022.
La richiesta di ridurre la quarantena era arrivata da più parti. L’hanno chiesta tre presidenti di regione – Luca Zaia in Veneto, Massimiliano Fedriga in Friuli Venezia Giulia e Govanni Toti in Liguria per evitare di paralizzare l’economia, visto l’aumento dei contagi dovuto alla variante Omicron.
Secondo il ministero della Salute è verosimile che Omicron rappresenti già il 50-60% del virus circolante nel nostro Paese. Come ha spiegato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta a Radio Cusano Campus, se dovessimo avere un milione di positivi, potrebbero esserci dai 5 ai 10 milioni di contatti da mandare in quarantena e questo non è possibile. Chi ha fatto il vaccino con la terza dose è più difficile si contagi, la persona vaccinata anche con terza dose deve vedere la sua quarantena ridotta».
Intanto negli Stati Uniti i Centers for Disease Control and Prevention raccomandano solo 5 giorni di quarantena per i positivi asintomatici e addirittura nessun giorno di quarantena per chi ha fatto la terza dose ed è venuto a contatto con un positivo, a patto che indossi per almeno 5 giorni la mascherina.