Borsino QuirinaleRitorna l’ipotesi di Draghi al Colle e il ministro Franco a Palazzo Chigi

Secondo Repubblica, nel corso di un vertice internazionale, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio avrebbe parlato della staffetta tra i due. Ma restano molte incognite. Intanto Conte avrebbe telefonato a Salvini per discutere di un accordo

LaPresse

L’ipotesi era emersa già qualche mese fa, quando la partita del Colle sembrava ancora lontana. Ma oggi Repubblica scrive che, nel corso di un vertice internazionale, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio avrebbe parlato del passaggio di Mario Draghi al Quirinale e di una possibile staffetta con il ministro dell’Economia, Daniele Franco, che quindi prenderebbe il suo posto a Palazzo Chigi.

L’episodio sarebbe stato riferito da fonti diplomatiche di Roma. L’obiettivo del responsabile del Tesoro, si spiega, sarebbe quello di traghettare il governo quantomeno fino a settembre del 2022. Un obiettivo minimo, visto che la legislatura scade la primavera dell’anno successivo.

E proprio oggi, intanto, Franco sarà a Strasburgo per la commemorazione di Valéry Giscard d’Estaing. Emmanuel Macron ha invitato i capi di Stato e di governo. Per le istituzioni europee parteciperanno Ursula von der Leyen, Charles Michel e David Sassoli. Per l’Italia il ministro Franco, a dimostrare il legame di fiducia che lo lega al premier.

Lo scenario confidato da Di Maio, però, resterebbe comunque un’opzione non priva di incognite. Uno perché è uno schema che rischia di ingabbiare il Pd in un accordo di unità nazionale dal quale Salvini potrebbe sfilarsi poco dopo, tornando a saldarsi con Giorgia Meloni in vista delle politiche. Poi c’è da chiedersi se i Cinque Stelle, che si sono pubblicamente esposti a favore della permanenza del presidente del Consiglio a Palazzo Chigi, sosterranno questa ipotesi. E infine ci si domanda se il ministro del Tesoro avrebbe la forza per gestire una maggioranza che va dalla Lega al Pd.

Tutto, è evidente, ruota e continua a ruotare attorno al ruolo di Draghi. Di Maio negli ultimi giorni ha insistito sulla necessità che il premier continui a rappresentare l’Italia, ma senza indicare esplicitamente una preferenza tra Palazzo Chigi e il Colle. Nel frattempo, anche Giancarlo Giorgetti sembra continuare a sperare nell’eventuale ascesa del presidente del Consiglio al Colle.

Ma ci sono molte altre spinte in campo. Silvio Berlusconi punta al Colle per coronare la carriera. E Matteo Renzi, di recente, dopo anni di gelo ha cenato a Bruxelles con il commissario europeo ed ex premier Paolo Gentiloni. Il leader di Italia Viva, spiega Repubblica, agisce avendo come obiettivo politico quello di scardinare l’asse Pd-Movimento Cinque Stelle, in modo da rimescolare le carte e risultare determinante nella scelta del candidato per il Colle. Il nome considerato vicino a Renzi è quello di Pier Ferdinando Casini. Mentre Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera, dice alla Stampa che Letta vorrebbe andare a votare presto «perché vuole cambiare i gruppi parlamentari nei quali non incide per nulla. Allo stesso modo Conte, Salvini e Meloni preferiscono il voto nel 2022 perché più utile per i loro partiti. Noi invece siamo concentrati su ciò che serve all’Italia».

Intanto, La Stampa racconta pure di una telefonata a Matteo Salvini da parte dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte per cercare un accordo sul Colle e smarcarsi dal Pd. «Dobbiamo cominciare a ragionare su uno schema di accordo per il Quirinale – è il contenuto della chiamata, ricostruito da fonti vicine a entrambi – . Come hai visto, ho detto esplicitamente che il prossimo presidente andrà scelto assieme al centrodestra».

L’ex premier, prima di sentire Salvini, ha incontrato in gran segreto anche Luigi Di Maio, chiedendogli di non essere sopravanzato con il continuo controcanto delle dichiarazioni, soprattutto ora che si entrerà nella fase delicata delle trattative sul Quirinale e servirà una linea comune. E Di Maio ha chiesto a Conte di essere coinvolto, assieme ad altri, nelle decisioni e nelle strategie.

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