La ricerca dei latitanti è un’attività estenuante, che porta raramente a piste certe o informazioni rilevanti. Per questo nel 2012 le unità investigative di 24 paesi dell’Unione Europea hanno deciso di dare vita a Enfast, una rete di coordinamento e scambio di informazioni. Con il supporto di Europol, l’agenzia di europea di lotta alla criminalità, nel 2016 Enfast ha dato vita progetto EU Most Wanted, che scheda e pubblica online i profili dei ricercati più pericolosi d’Europa.
La nuova campagna lanciata dall’agenzia Ue punta sulla collaborazione dei cittadini. «I membri di ENFAST – spiega Claire Georges, Deputy Spokeperson di Europol – sono tutti specializzati nella localizzazione di criminali in fuga che sono sospettati, o sono stati condannati, per reati gravi e sono oggetto di mandati d’arresto europeo».
Al momento i fuggitivi sono 61: su 5 di questi pende una taglia: sono Christo Hülters, olandese condannato a 12 anni per tentato omicidio (10mila €); Tibor Foco, austriaco condannato all’ergastolo nel 1987 per aver ucciso una prostituta ed evaso di prigione nel 1995, dopo la riapertura del caso (20mila €); Norman Volker Franz, tedesco condannato all’ergastolo per duplice omicidio, evaso, arrestato in Portogallo e di nuovo evaso dal carcere di Lisbona (25mila €); Jacek Piotr Jaworek, sospettato dell’omicidio di tre persone nel luglio 2021. Secondo l’accusa avrebbe ucciso il fratello, la cognata e il nipotino (4300 €) e Abdul Mohammad Abdul Tukhi, cittadino afghano sospettato di aver ucciso la moglie a fine 2020 a Monaco di Baviera (10mila€).
Uno dei ricercati più importanti tra quelli presenti sul sito eumostwanted.eu è ovviamente Matteo Messina Denaro. Il boss di Cosa Nostra è condannato all’ergastolo per associazione mafiosa, strage, devastazione, furto, detenzione e porto di esplosivi ed è latitante dal 1993 (anche se il mandato di cattura europeo è arrivato solo nel 1994). Subito dopo Messina Denaro compare il nome di Giovanni Motisi, killer scelto personalmente da Totò Riina, secondo profilo più pericoloso secondo il nostro ministero degli interni, ricercato internazionalmente dal 1999.
Nella lista ci sono diversi nomi illustri della criminalità europea: killer di varie associazioni criminali, assassini comuni, truffatori, trafficanti di droga ed esseri umani, come il bulgaro Petar Dosev Mitev, che nel suo paese deve scontare sette anni in carcere per aver reclutato e portato fuori dai confini nazionali alcune donne, con l’obiettivo di sfruttarle sessualmente e alimentare il racket della prostituzione, tra il 2003 e il 2005.
Solo una donna compare sul portale: si tratta di Eva Zamecnikova, condannata a 8 anni per tentato omicidio, con un mandato di cattura internazionale emesso dalla Corte Suprema slovacca a gennaio 2020. Secondo i giudici, la donna avrebbe commissionato l’omicidio del marito per 50mila euro. L’esecutore designato si sarebbe però rivolto alla polizia, denunciandola. Zamecnikova aveva pianificato di dichiarare suo marito scomparso, per poter ottenere la proprietà della casa in cui vivevano.
Alcuni crimini commessi sono di natura economica: è il caso dell’austriaco Jan Marsalek, fortemente sospettato di aver organizzato una frode che ha causato ingenti danni economici all’Unione Europea.
Dal punto di vista funzionale, il sito internet è intuitivo: ogni scheda contiene una foto più o meno recente (quella di Matteo Messina Denaro, per esempio, è chiaramente datata), informazioni sul reato commesso, una descrizione fisica, riferimenti a nazionalità, origine etnica, lingue parlate e stato giuridico attuale.
Ci sono inoltre un modulo per poter fornire informazioni, anche anonime, e un link alla lista dei maggiori ricercati di ogni singolo paese.
«Non scegliamo noi chi inserire – chiarisce Georges -, sono i singoli uffici statali che ci indicano di volta in volta i profili più pericolosi. È comunque un’iniziativa che funziona: dal 2016 (data di lancio del sito, ndr.) a oggi, sono stati arrestati 110 ricercati, 41 grazie alle segnalazioni sul nostro sito. Nel 2020 abbiamo aggiunto 18 nomi: 10 fuggitivi sono stati arrestati. Di questi, 6 sono stati il risultato della nostra campagna sul web e sui social».
Il lavoro di ENFAST ed Europol diventa cruciale quando si cercano criminali che hanno commesso crimini in paesi diversi, o che scappano continuamente da uno stato all’altro.
«Al centro della campagna – dichiara il Vicedirettore Esecutivo per le Operazioni di Europol, Jean-Philippe Lecouffe – c’è la giustizia per le vittime. Cercando sul sito le persone possono riconoscere criminali ricercati da anni e contribuire alla loro cattura. Europol e forze di polizia nazionali hanno bisogno del vostro aiuto per proteggere tutti i cittadini dell’Unione».