Pare che le origini del pandoro risalgano addirittura al 1500, e che sia nato in seno alla Repubblica Veneziana. Ma potrebbe anche essere l’evoluzione del Nadalin, a cui deve la sua forma a stella o del Pane di Vienna, morbida brioche a cui deve la sofficità. Potrebbe anche essere stato il Levà, dolce lievitato, ricoperto di mandorle e zucchero, l’ispirazione: un lievitato che “cresce” a cui si aggiunsero uova e burro per renderlo ancora più morbido e soffice. Ma una cosa certa la sappiamo: è nato come prodotto commerciale il 14 ottobre 1884, quando il pasticcere veronese Domenico Melegatti depositò il brevetto per un dolce lievitato a forma di stella a otto punte al Ministero di Agricoltura e Commercio del Regno d’Italia. Pare che la forma a stella sia stata ideata da un pittore, Angelo Dall’Oca Bianca, che modellò lo stampo a piramide con otto punte. Il nome è evidentemente la crasi di pane e oro, e probabilmente dipende dal bel colore dorato che assume questo lievitato una volta cotto in forno.
Da qualche anno è diventato un banco di prova dei grandi lievitisti, che dopo essersi cimentati con il panettone e tutte le sue possibili varianti, è diventato un vero must per chi vuole mettersi alla prova con il lievito. Questo impasto pesante, arricchito con tante uova e tanto burro, infatti, deve essere davvero ben lavorato per risultare soffice e spingersi verso l’alto come dev’essere, e soprattutto per non risultare stopposo o troppo faticoso da digerire. Riuscire a trovare la quadra è questione di pazienza, abilità, tempi e temperature, manualità e scelta degli ingredienti giusti. Anche in questo caso abbiamo assaggiato i pandori artigianali più quotati e abbiamo scelto i nostri preferiti per morbidezza, ricchezza di gusto e aromaticità. Siete ancora in tempo per ordinarli!
Andrea Tortora per Molino Pasini
Bello fuori e buono dentro, il pandoro special edition di Andrea Tortora nella versione firmata Molino Pasini: uno dei migliori lievitisti italiani ha dato vita a un pandoro di una sofficità unica e dal gusto pieno e rotondo, che regala a ogni boccone una nuova scoperta. È una nuova esperienza di pandoro, perché è artigianale e preparato con materie prime di assoluta qualità: da gustare pensando che stiamo mangiando qualcosa di unico.
La splendida latta che lo accoglie rivisita, con l’apporto dell’architetto Piero Lissoni, una celebre fotografia di Luigi Ghirri, concessa dall’Archivio Luigi Ghirri. Rielaborato dallo Studio Lissoni per la latta, l’immagine del cielo stellato riporta indietro nel tempo, al 1970, quando il grande fotografo ha immortalato la velina che oggi riveste questa confezione. «La fotografia Modena, 1970 è una delle prime immagini realizzate da Luigi all’inizio della sua ricerca, e ritrae una porzione di un cielo stellato per presepi» spiega Adele Ghirri, responsabile dell’Archivio. «La ritroviamo riletta e interpretata da Piero Lissoni sulla latta d’autore di quest’anno. È sempre un processo delicato, quello di utilizzare opere di autori non più viventi all’interno di progetti che esulano dalle tradizionali pubblicazioni o da percorsi espositivi, ma sapevamo di essere in ottime mani e il risultato è l’esempio perfetto di come approcciarsi con sensibilità, garbo e delicatezza a immagini preesistenti. Luigi ha sempre amato il confronto e il dialogo tra linguaggi diversi, tra artisti appartenenti a campi differenti ma portatori di visioni comuni, e siamo felici di mantenere questo scambio vivo nel presente, dando la possibilità di raccontare una storia per mezzo delle sue immagini. In questo caso lo facciamo donando ad ognuno il proprio pezzetto di carta stellata, e con esso, un po’ dello sguardo di Luigi».
Il ricavato della vendita della limited edition verrà devoluto all’associazione “Make a Wish”, un’Organizzazione non profit riconosciuta giuridicamente dalla Stato Italiano, che realizza i desideri di bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 17 anni, affetti da gravi patologie per portar loro gioia, forza e speranza.
OLIVIERI 1882
Nicola Olivieri, giovane e ambizioso artefice del successo attuale della storica pasticceria artigianale di Arzignano (Vi), non sbaglia un colpo e anche il suo panettone artigianale rientra nella nostra selezione: perché riesce a stupirci per la sua morbidezza, per il suo intenso profumo di burro e per la perfetta pulizia del palato dopo l’assaggio. Quest’anno Nicola raddoppia e propone il suo lievitato anche in versione spirits. Dalla collaborazione tra Distilleria Nardini, la più antica distilleria d’Italia, e la pluripremiata Olivieri 1882, nasce infatti il pandoro artigianale alla Grappa Nardini. Una nuvola di burro, uova, farina e vaniglia che esalta gli aromi floreali e fruttati della grappa bianca. Estremamente soffice grazie alla lievitazione 100% naturale e a un lungo e complesso processo produttivo artigianale che prevede 3 impasti, il pandoro è anche un omaggio agli Alpini di Bassano del Grappa, luogo di nascita della storica distilleria. Disponibile nel formato da 830 grammi nei negozi Nardini e nello store online.
Da competizione
Un artigiano innamorato del panettone che, ogni Natale, prende una sbandata per il pandoro, vero banco di prova per i professionisti della lievitazione: è questa la storia di Antonio Follador, fra i 35 maestri di fama nazionale e internazionale ad aver raggiunto le fasi finali dell’edizione 2021 di Panettone World Championship. Fiore all’occhiello della produzione di Forno Follador, la preparazione del pandoro richiede fino a tre giorni di lavoro: è preparato secondo la ricetta della tradizione, fatta di ingredienti semplici (farina, burro, uova e zucchero) a lenta lievitazione. Dalla vaniglia del Madagascar e dal burro di cacao deriva tutta la potenzialità aromatica di questo lievitato, dolce tipico della tradizione veneta. Ha un colore dorato, una crosta esterna fine e, al taglio, presenta un’alveolatura fitta e regolare, esito di lunghe fermentazioni a temperature controllate. In vendita nei tre punti vendita di Pordenone (Lo Spaccio, Il Posto, La Bottega) e sullo shop online.
Ciacco Lab
Dopo aver stupito tutti con il suo primo panettone nel 2020, che è stato tra i migliori assaggiati e che quest’anno ha mantenuto le promesse, Stefano Guizzetti fa un passo avanti nella lievitazione e crea per il 2021 un pandoro lieve e morbido, profumatissimo e dal sapore intenso. La sua anima da gelatiere non tragga in inganno: la maestria con cui si dedica a ogni nuova sfida lo rende il perfetto interprete di un artigianato che ha bisogno – prima di tutto – di grandi materie prime e di competenze scientifiche. Buono e confortante come solo una nuvola di piacevolezza può essere.