I Rolex Awards for Enterprise sono stati creati nel 1976 dall’allora direttore generale di Rolex, André J. Heiniger, per commemorare il cinquantesimo anniversario dell’Oyster, il primo orologio da polso impermeabile al mondo.
Da allora, sono state premiate più di 150 persone – archeologi, architetti, insegnanti, ingegneri, imprenditori, esploratori, registi, geologi, medici, microbiologi, alpinisti, fisici, primatologi, sociologi, veterinari ed etologi – che hanno presentato dei progetti originali e visionari a beneficio dell’umanità o del pianeta.
Tra questi progetti premiati e sostenuti da Rolex quelli legati all’ambiente hanno finora permesso di piantare 21 milioni di alberi, di proteggere 34 specie a rischio e 27 importanti ecosistemi, fra cui 57.600 km quadrati di foresta amazzonica, di scoprire centinaia di nuove specie, di portare a termine 17 complesse spedizioni e di sviluppare 48 tecnologie innovative con un ampio ventaglio di applicazioni.
Tra i cinque vincitori di quest’anno c’è Hindou Oumarou Ibrahim, che è cresciuta in Ciad nell’ambito della società pastorale Mbororo e che nel 2019 è stata inserita dalla rivista Time tra le quindici donne che più si sono distinte nella lotta contro il cambiamento climatico. Il suo progetto prevede di ricorrere alle conoscenze delle popolazioni indigene per realizzare una mappatura delle risorse dell’area del Lago Ciad (che fornisce acqua a più di 30 milioni di persone in Ciad, Camerun, Niger e Nigeria) e per pervenire “conflitti climatici” nella regione.
Fedele al motto secondo il quale «la mia migliore app è mia nonna», Hindou Oumarou Ibrahim invita uomini e donne, pastori nomadi e agricoltori stanziali a partecipare alla mappatura in 2D della regione.
Le caratteristiche naturali, come le creste e gli altipiani, sono mappate su una tavola per poter poi creare un complesso modello di paesaggio 2D/3D a partire dal quale si aggiungono altre informazioni come i punti d’accesso all’acqua o la presenza di alberi da frutto.
Il progetto di Hindou Oumarou Ibrahim abbina quindi conoscenze tradizionali e moderna tecnologia per aiutare i popoli del Sahel a condividere le risorse naturali e a sviluppare metodi di agricoltura e di gestione dell’acqua che sappiano adattarsi alle diverse circostanze.
Gli altri premiati:
Rinzin Phunjok Lama (Nepal)
Conservare la biodiversità nell’area transhimalayana.
Luiz Rocha (Brasile)
Esplorare e difendere le barriere coralline dell’Oceano Indiano.
Felix Brooks-church (Usa)
Sconfiggere la malnutrizione in Tanzania con farina arricchita.
Gina Moseley (Regno Unito)
Esplorare e studiare le grotte più settentrionali del pianeta.
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