Le task force per i controlliAl via il Super Green Pass per ristoranti e cinema

I cittadini non dovranno scaricare un nuovo certificato, sarà la app di verifica aggiornata che distinguerà tra pass rafforzato e no. Resta da risolvere il nodo dei trasporti pubblici per gli over 12, ai quali da oggi è richiesta la certificazione base. Le faq del governo

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

Debutta il decreto del Super Green Pass, il certificato verde rafforzato per chi è vaccinato, che sarà in vigore fino al 15 gennaio. Da oggi, le differenze tra chi ha fatto il vaccino e chi no si moltiplicano. Per i primi, a parte l’obbligo di mascherina all’aperto nei centri delle città e le regole comuni su distanziamento e igiene delle mani, le festività natalizie saranno del tutto normali. Per i secondi saranno invece molto limitate.

Il certificato base, quello che abbiamo conosciuto finora, ottenibile anche con il tampone, servirà solo per lavorare e viaggiare sui tutti i mezzi di trasporto, andare in albergo e in palestra. Il Super Green Pass, riservato a immunizzati e guariti, sarà invece necessario per tutte le altre attività.

La filosofia del presidente del Consiglio Mario Draghi è mantenere aperte tutte le attività, anche se i dati dovessero peggiorare, ma impedire ai non vaccinati di frequentare i luoghi dove il rischio è maggiore.

Nello schema di permessi e divieti pubblicato sul sito del governo, i cittadini sono divisi in tre fasce. Chi non ha il Green Pass, perché non vaccinato e perché non fa il tampone. Chi possiede il certificato base, che si ottiene con la prima dose di vaccino, con la guarigione dal Covid (scaduta dopo i sei mesi) e con un tampone negativo, che dura 48 ore per l’antigenico e 72 per il molecolare. Il terzo livello è quello di chi può fare tutto perché ha il Green Pass rafforzato. Lo ottiene chi è vaccinato con doppia dose da meno di nove mesi e chi è guarito da non più di sei.

I cittadini non dovranno scaricare un nuovo certificato. Il Green Pass di chi è vaccinato con almeno due dosi (o guarito) diventerà automaticamente un Super Green Pass. L’unico cambiamento riguarderà l’app VerificaC19 per la verifica del Qr Code. Con l’aggiornamento del software, l’applicazione infatti leggerà se la certificazione è stata ottenuta tramite vaccino, certificato di guarigione o tampone.

Chi può fare cosa
In zona bianca e gialla, il caffè al bar è consentito a tutti. Ma in arancione chi non è immunizzato o possiede il Green Pass base non potrà prendere il caffè al bancone, cosa invece permessa con il super certificato. In zona arancione chi non ha il pass rafforzato non può sedersi ai tavoli di bar e ristoranti, neppure all’aperto.

Per i lavoratori del settore pubblico e privato – tranne quelli che hanno l’obbligo vaccinale – serve almeno il pass base. E la stessa regola vale per le mense, in tutte le zone di rischio.

Senza Green Pass (base) si può prendere il taxi, ma non si può salire su autobus, metropolitane e treni regionali.

Con la propria auto ci si può spostare liberamente, anche se non si è vaccinati, nelle regioni bianche e gialle, mentre in quelle arancioni se non si ha il Green Pass ci si può muovere verso altri comuni o verso altre regioni «solo per necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune». Torna la deroga in zona arancione per chi vive in comuni «di massimo 5.000 abitanti» . Anche i No Vax possono spostarsi «verso altri comuni entro i 30 chilometri eccetto il capoluogo di provincia».

Le piste da sci resteranno aperte anche per le feste di Natale e Capodanno, tranne che in eventuali zone rosse. In zona bianca, gialla e arancione però senza Green Pass non si sale su funivie, seggiovie e cabinovie coperte, mentre in zona bianca e gialla si possono prendere skilift e seggiovie aperte. Queste ultime in arancione sono permesse solo a chi ha il pass rafforzato.

Senza Super Green Pass non si può andare al centro commerciale nei fine settimana in zona arancione, se non per entrare in negozi alimentari, edicole, farmacie, librerie e tabacchi.

Solo vaccinati o guariti, in tutte le zone di rischio, possono frequentare cinema, teatri, sale da concerto.

Per musei e mostre in zona bianca e gialla bisogna avere il pass base, che però in zona arancione non basta. Stadi e palazzetti sono chiusi sempre a chi non è vaccinato o ha solo il tampone. E in tutte le discoteche si entra solo col certificato rafforzato.

Tutte le feste «conseguenti a cerimonie civili e religiose» sono vietate ai non vaccinati sempre e permesse a chi ha il Green Pass base, ma in zona arancione si entra solo col super. Tutti gli altri tipi di feste in tutte le zone sono permessi solo col rafforzato. I centri benessere al chiuso sono vietati sempre senza Green Pass e, in zona arancione, anche a chi ha il certificato da tampone. Idem per i parchi di divertimento e per i centri culturali al chiuso.

Green pass obbligatorio anche negli alberghi. E con il solo tampone negativo è anche vietato frequentare il ristorante al chiuso dell’hotel che non sia riservato in via esclusiva ai clienti della struttura.

Il rebus trasporti e i controlli
La problematica principale riguarda da oggi i ragazzi sopra i 12 anni che, per salire su autobus e metropolitane, e quindi anche per andare a scuola, devono avere almeno un tampone negativo. Nelle faq di Palazzo Chigi, si parla di una possibile deroga fino all’inizio delle vacanze e di tamponi gratis, ma nulla è deciso. E dal 15 dicembre scatta il vaccino obbligatorio per il personale della scuola, le forze dell’ordine, i militari e i lavoratori esterni delle Rsa.

Le forze dell’ordine saranno impegnate al rispetto dell’obbligo del Green Pass con i controllori sui mezzi pubblici, che potranno chiedere l’intervento delle pattuglie in caso di necessità. L’orientamento è comunque quello di non far salire operatori su bus, tram, metro e treni locali prediligendo controlli sui passeggeri in uscita, anche perché è più facile individuare gli evasori, senza creare troppi disagi.

Nei giorni scorsi il Viminale ha raccomandato «verifiche serrate», anticipate già nell’ultimo fine settimana con inviti alla cittadinanza a rispettare le regole e, agli esercenti, a farle rispettare (previste sanzioni fra 400 e mille euro in caso di mancato controllo, con chiusura fino a dieci giorni).

A Roma ci sarà in campo una task force di 2.500 fra poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili urbani, divisi in due turni (8-14, 14-20), per verifiche in tutte le metro e a campione sui bus, ma anche in bar e ristoranti, centri commerciali, palestre, circoli sportivi. Per gli orari scoperti, ma molto frequentati, come le prime ore della mattinata e in prima serata, verifiche affidate alle pattuglie addette al controllo del territorio. Analoghe iniziative a Milano, Bologna, Firenze e Napoli.

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