Hub vaccinali aperti 24 ore su 24, anche di notte. Con linee dedicate, senza prenotazione, per gli over 50, per i quali da oggi scatta l’obbligo. È questo il piano del commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Mentre le prime dosi continuano ad aumentare sulla spinta delle nuove regole approvate dal governo e da oggi salgono a 15 le regioni in zona gialla con il passaggio di colore di Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo e Valle d’Aosta.
Ma nonostante i 155.659 nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore, il governo non ha deviato dalla decisione di riaprire le scuole. Fabio Ciciliano, componente del Comitato tecnico scientifico, sul Corriere difende la scelta: «La scuola rappresenta uno dei più elevati valori sociali della nostra vita e non può soccombere solo perché si decide di tenere aperti stadi, centri commerciali e altri luoghi di sregolata aggregazione perché l’economia deve essere l’unico motore trainante». Ma la didattica a distanza, dice, deve «diventare un ripiego di assoluta emergenza» e non va invece sdoganata «come meccanismo ordinario di didattica solo perché il sistema non si sforza di approcciare seriamente le problematiche della scuola».
A preoccuparlo però sono i casi di tamponi negativi fatti passare per positivi da farmacisti compiacenti. «La semplificazione dell’impianto normativo sulla diagnostica dei casi positivi, se da un lato facilita la gestione complessiva degli isolamenti (basta la positività al semplice tampone antigenico) dall’altro può aprire a potenziali criticità dovute al tentativo di corruzione di farmacisti compiacenti», spiega Ciciliano. «Ci sono segnalazioni da varie città. Basta registrare in piattaforma tamponi surrettiziamente positivi al fine del rilascio del Green Pass successivo all’esecuzione di un secondo tampone negativo e si elude uno dei più importanti sistemi di vigilanza sull’epidemia. Comportamenti disonesti e sanzionabili penalmente con gravi ripercussioni sui farmacisti compiacenti e su chi li preme».
Sull’obbligo di vaccinazione solo per gli over 50, Ciciliano dice che la «migliore condizione possibile per la protezione individuale e collettiva» sarebbe stata «la vaccinazione universale». Ma «in mancanza di una convergenza politica, aver obbligato la vaccinazione agli over 50 è un risultato comunque importante poiché è proprio in questa fascia di popolazione che si registra il maggior rischio di morte e di ricovero in terapia intensiva dei non vaccinati». E sulle multe spiega che «la sanzione una tantum di 100 euro per chi non decide di sottoporsi alla vaccinazione è esigua solo per i pensionati e per tutti gli over 50 che non lavorano. Oltre alla sanzione di 100 euro, infatti, sono previste sanzioni da 600 a 1.500 euro per i No Vax che sul luogo di lavoro si presentano senza Green Pass rafforzato, che vengono raddoppiate in caso di violazione reiterata, oltre, ovviamente, alla sospensione dal lavoro senza retribuzione».
E dopo la scelta sulla capienza ridotta negli stadi, «una “spontanea” decisione del calcio ad autoridurre le capienze degli stadi di Serie A», la cultura «al momento non deve temere», dice Ciciliano. «Il modo con cui si riescono a garantire modalità ordinate di ingresso e deflusso di cinema e teatri anche per il ridotto numero di persone rispetto alle aggregazioni degli stadi, ed il maggiore rispetto e controllo delle regole di prevenzione, consentono per ora di continuare a fruirne con un sufficiente livello di sicurezza».