Green Pass senza scadenza per chi ha tre dosi di vaccino. La decisione sarebbe stata già presa e nei prossimi giorni il governo metterà a punto il provvedimento che dispone l’allungamento della validità del certificato. Ma dovrà anche decidere – spiega il Corriere – se rinnovare l’ordinanza che impone il tampone a chi entra nel nostro Paese, anche se possiede la certificazione verde. È uno degli argomenti all’ordine del giorno della riunione con i presidenti di Regione convocata per domani. L’altro è l’abolizione delle fasce di colore.
Il decreto in vigore prevede che dal 1 febbraio la certificazione verde sia valida sei mesi, ma per molti cittadini a metà marzo scadrà la certificazione e al momento non c’è alcuna autorizzazione alla somministrazione della quarta dose. Ecco perché il governo sta valutando di renderlo valido fino a che non saranno prese decisioni sull’eventuale nuovo richiamo.
Il via libera al booster è arrivato a metà di settembre e quindi nelle prossime due settimane si dovrà procedere con l’allungamento. Stando ai calcoli del ministero della Salute, almeno 100mila persone sarebbero costrette a fare il tampone per lavorare, ma anche per poter svolgere tutte le altre attività della vita quotidiana.
Nei prossimi giorni il governo chiederà un parere al Comitato tecnico-scientifico per avere indicazioni. Ma l’ipotesi più probabile è che per chi ha effettuato tre dosi non venga fissata una nuova scadenza, almeno fino a quando non sarà chiaro quali saranno i prossimi passi della campagna vaccinale. Spetterà all’Ema e all’Aifa, le due agenzie regolatorie per l’uso dei farmaci in Europa e in Italia, decidere se per fronteggiare la pandemia da Covid-19 sia necessario autorizzare la quarta dose.
Con i governatori, il ministro della Salute Roberto Speranza affronterà il problema legato all’obbligo di tampone per chi arriva dall’estero. I presidenti di Regione chiedono di eliminarlo «perché crea ostacoli all’arrivo dei turisti», ma il ministro è cauto.
Intanto oggi entrano in zona arancione Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia, che si aggiungono alla Valle d’Aosta. In queste aree le restrizioni previste valgono solo per chi non è vaccinato o guarito, quindi per chi non ha il Green Pass rafforzato. Da giorni i governatori chiedono di eliminare il sistema che impone un cambio di fascia se le strutture sanitarie sono in affanno rivedendo il modo di conteggiare i nuovi contagiati, in particolare non inserendo nel conto i positivi asintomatici.