La pandemia ha tagliato di 19,4 miliardi i redditi degli italiani. Con il lockdown totale e il Pil crollato del 9%, gli effetti si vedono sui dati delle dichiarazioni del 2021, riferiti al 2020, pubblicati dal ministero dell’Economia. Dai quali però emergono anche i dubbi su quanti contribuenti sfuggano effettivamente al fisco.
Nel Paese con un’evasione stimata di 80 miliardi (ultima rilevazione del 2019), solo il 4% dei contribuenti dichiara più di 70mila euro, versando così il 29% dell’Irpef totale. La maggior parte delle persone, il 70%, si colloca nella classe di reddito tra 15 mila e 70mila euro l’anno (il 67% dell’Iperf totale), il 27% rimane sotto i 15mila euro.
L’altro dato che spicca è il reddito medio più elevato, ovvero quello da lavoro autonomo pari a 52.980 euro, più del doppio di quello dei dipendenti che si attesta a 20.720 euro. Ma gli imprenditori, titolari di ditte individuali e non chi esercita la professione in forma societaria, dichiarano meno degli impiegati: 19.900 euro. I pensionati arrivano a 18.650 euro, ma sono gli unici che vedono il reddito crescere del 2%.
Il reddito complessivo totale dichiarato nel 2020 ammonta a oltre 865, 1 miliardi di euro, vale a dire 19,4 miliardi rispetto al 2019. Per un valore medio di 21.570 euro, in calo dell’1,1%. L’analisi territoriale conferma che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (25.330 euro), seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano (24.770). Fanalino di coda la Calabria (15.630 euro).
L’imposta netta Irpef totale dichiarata nel 2020 è di 159,3 miliardi di euro (-3,5%). Al netto degli effetti del bonus Irpef, l’imposta netta risulta pari in media a 5.250 euro e viene dichiarata da circa 30,3 milioni di soggetti, il 74% dei contribuenti. Circa 10,4 milioni di soggetti, invece, non pagano le tasse perché hanno un’imposta netta pari a zero. Se si considera chi ha un’imposta netta interamente compensata dall’ex bonus Renzi, i soggetti che di fatto non versano l’Irpef salgono a 12,8 milioni.
La crisi economica innescata dalla pandemia si vede su quasi tutte le fasce di reddito. Il gettito dell’Iva mostra la contrazione del giro d’affari delle aziende: sono circa 4,2 milioni i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione Iva per il 2020, in aumento dello 0,3%. Ma il volume d’affari dichiarato è stato pari a 3.195 miliardi di euro, in calo del 10,2%.
Il settore di attività che comprende le agenzie di viaggio, le gite turistiche, i tour operator e le guide ha subito una riduzione di oltre il 73%. Per il trasporto aereo la contrazione è stata del 61%, mentre gli alberghi evidenziano un calo di oltre il 50%.
Sul fronte opposto, il giro d’affari di servizi postali e corrieri è aumentato del 40%. Grazie agli incentivi sulle ristrutturazioni edilizie, invece, studi di architettura e ingegneria segnano un +45%.