Investire nel PianetaLa Giornata mondiale della Terra ci ricorda che ognuno deve fare la sua parte

Cinquantadue anni fa è stata indetta la prima manifestazione per la tutela dell’ambiente. I report scientifici attuali che analizzano lo stato degli ecosistemi mostrano dati allarmanti. Mai come oggi è necessario non dimenticare quanto sia importante salvaguardare il posto in cui viviamo

La Giornata Mondiale della Terra è la più grande manifestazione ambientale dedicata alla salvaguardia del Pianeta. È stata celebrata per la prima volta il 22 aprile 1970, il giorno prescelto cade un mese e due giorni dopo l’equinozio di primavera.

Già nel 1962 il senatore Gaylord Nelson, coinvolgendo anche noti esponenti del mondo politico come Kennedy, decise di sensibilizzare la nazione sulla necessità di proteggere la Terra, proponendo una serie di conferenze sui temi riguardanti l’ambiente. Quello stesso anno fu pubblicato il bestseller “Silent Spring” di Rachel Carson. Il libro sensibilizzò l’opinione pubblica sulle tematiche ambientali e sui legami tra inquinamento e salute.

La svolta però avvenne sette anni più tardi, quando la California fu teatro di un disastro ambientale. La piattaforma petrolifera denominata Platform A scoppiò e ne seguì una massiccia fuoriuscita di petrolio nel lago di Santa Barbara. Per 11 giorni sgorgarono circa 10 milioni di litri di petrolio. In quell’occasione Nelson sottolineò che chiunque ha diritto a vivere in un ambiente sano. Il 22 aprile 1970 invitò i cittadini a scendere in pizza per difendere il proprio Pianeta. Manifestarono in 20 milioni. La prima Giornata della Terra diede una spinta importante alle iniziative ambientali internazionali e contribuì alla realizzazione del Vertice delle Nazioni Unite del 1992 a Rio de Janeiro.

Dal 1990 la Giornata della Terra è diventata globale, in Italia si celebra dal 2007 e, secondo le stime di Earthday.org sono un miliardo gli individui che oggi si mobilitano per il futuro del pianeta. Attualmente si celebra in 193 Paesi. Per ogni edizione Earthday.org stabilisce un tema specifico, quest’anno è “Investire nel nostro Pianeta”, e propone eventi e attività rivolte alle organizzazioni, ma anche ai singoli, per fare la differenza.

Ma è necessario celebrare questa giornata? L’ultimo Living Planet Report “Giornata mondiale della Terra 2022: un pianeta in bilico” pubblicato da WWF dimostra, attraverso i dati, perché è importante adottare comportamenti che tutelino l’ambiente ogni giorno. I numeri certificano un drastico calo della biodiversità, che corrisponde al 68% delle popolazioni di vertebrati negli ultimi 50 anni. Alla base della perdita di biodiversità c’è la conversione di habitat incontaminati in sistemi agricoli, l’agricoltura infatti consuma il 40% della superficie terrestre, ed è responsabile del 23% delle emissioni di gas serra.

Sono anni che i ricercatori esprimono preoccupazione per l’innalzamento delle temperature, la siccità e la deforestazione. Questi fattori hanno gravi conseguenze anche su ambienti come quello della foresta Amazzonica. Per decenni è stata di cruciale importanza nell’assorbimento dell’anidride carbonica dell’atmosfera. Ma la situazione adesso è cambiata. Uno studio pubblicato su Nature il 14 luglio 2021 ha sottolineato come una parte della foresta Amazzonica attualmente emetta più carbonio di quanto ne catturi. Il motivo risiede nel cambiamento climatico – che causa incendi e provoca sia la riduzione della capacità di fotosintesi che un implemento della mortalità degli alberi – e nell’aumento della deforestazione.

Il documento analizza anche la situazione dell’Italia, il Paese europeo che presenta il più alto numero di specie. «Questa ricchezza di biodiversità è però seriamente minacciata e pezzi di essa rischiano di essere irrimediabilmente perduti», si legge nel report. «Dalla metà del secolo scorso la biodiversità in Italia ha subito una fortissima riduzione, in particolare a causa del consumo del suolo. Fattori di pressione, quali il consumo di suolo per nuovi insediamenti civili e industriali e l’inquinamento del suolo e delle acque, continuano a esercitare la loro intensità sulla biodiversità nazionale».

Il 40% di alghe, licheni, muschi e felci in Italia è a rischio di estinzione. Lo stesso vale per il 50% delle specie di vertebrati e il 25% delle specie di uccelli. Inoltre, il 69% degli habitat terrestri italiani e il 33% di quelli marini presentano uno stato di conservazione non adeguato.

L’obiettivo di questa giornata è quello di prendere consapevolezza della necessità di tutelare le risorse naturali della Terra. Ciò che consumiamo e le azioni quotidiane che svolgiamo possono riflettersi direttamente sugli ecosistemi terrestri, è importante quindi adottare comportamenti volti alla conservazione della biodiversità, affrontando il problema dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, ogni giorno.

E se le istituzioni devono fare la loro parte, garantendo la mobilità sostenibile, introducendo le energie rinnovabili, proponendo politiche climatiche ambiziose, l’edizione di quest’anno pone in risalto anche il valore dei gesti del singolo. C’è necessità di dare una risposta concreta, che parta da azioni quotidiane come il riciclo, la moda etica, la riduzione del carburante, l’impiego di detersivi non nocivi. Perché investire nel nostro Pianeta oggi, significa investire nel futuro.

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