Oggi in Germania, nella base aerea di Ramstein, il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin partecipa all’Ukraine Security Consultative Group con i ministri della Difesa e i capi di stato maggiore dei Paesi Nato per discutere degli sviluppi della crisi in Ucraina. Ma sarà soprattutto l’occasione per fare il punto su quante e quali armi mandare a Kiev, comprese quelle cosiddette “pesanti”, e per affrontare la gestione logistica. Mentre le sanzioni europee su petrolio e gas russo slittano ancora.
«Vogliamo vedere la Russia indebolita a un livello tale che non possa più fare cose come l’invasione dell’Ucraina», ha detto Austin, dopo la visita di domenica a Kiev col segretario di Stato Blinken. Immediata la risposta del ministro degli Esteri russo Lavrov: «C’è il pericolo reale di una Terza guerra mondiale». Blinken e il collega della Difesa sono andati a Kiev in treno e hanno discusso per tre ore col presidente Zelensky, annunciando poi l’invio di nuovi aiuti militari per 713 milioni di dollari all’Ucraina e ad altri 15 Paesi dell’Europa orientale, oltre che la riapertura dell’ambasciata ucraina con la diplomatica Bridget Brink.
Blinken ha detto che gli Usa restano aperti al negoziato, appoggiando le visite che il segretario generale dell’Onu Guterres farà oggi a Mosca e giovedì a Kiev. Per trattare però bisogna essere in due, e Putin si rifiuta. Perciò la sfida si gioca sul campo di battaglia: «La strategia è una massiccia pressione sulla Russia e un massiccio sostegno per l’Ucraina». Blinken comunque è sicuro che Kiev prevarrà: «Ci sarà un’Ucraina sovrana e indipendente molto dopo che Putin non sarà più sulla scena».
La questione dell’invio di nuove armi all’Ucraina agita il governo tedesco, dopo il freno sull’export di armi pesanti voluto dal cancelliere Olaf Scholz. La Cdu ha avviato un dibattito sulla questione in Parlamento, con l’obiettivo di far approvare un provvedimento ad hoc e stabilire quantità e qualità di armi pesanti da inviare in Ucraina.
Ma anche la maggioranza italiana è divisa, mentre il governo starebbe preparando un nuovo decreto per l’invio di armi a Kiev. Non sarà un provvedimento interministeriale di Esteri e Difesa, dunque, ma un nuovo passaggio in Consiglio dei ministri già questa settimana o quella successiva per decidere nuovi stanziamenti per ulteriori forniture militari in sostegno all’Ucraina. Nulla è ancora deciso su impegno economico e tipo di forniture, ma la direzione del governo sembra essere quella di nuovi aiuti, anche militari, a Kiev. Tra le ipotesi, quella di missili anticarro Spike e le mitragliatrici Browning.
E questo nonostante la scelta possa generare nuove fratture nella maggioranza, soprattutto nel Movimento Cinque Stelle. Con l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte che rilancia la linea pacifista e chiede di opporsi all’invio di armi pesanti a Kiev. Oggi si tiene il consiglio nazionale grillino.