Sesto pacchetto di sanzioniBruxelles prepara l’embargo al petrolio russo, ma dal 2023

Passa la linea della Germania: nella bozza del decreto è previsto lo stop graduale al greggio di Mosca. Anche Sberbank fuori dal circuito Swift. Blocco all’export dei prodotti chimici

(La Presse)

La bozza del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina ha cominciato a girare sul tavolo di diplomatici e funzionari europei nel fine settimana. La Commissione europea la sta sottoponendo ai Paesi membri per approvarla poi nei prossimi giorni. Si prevede lo stop alle importazioni di petrolio russo. Ma non subito: si parte entro la fine del 2022. Nel testo è contenuto anche il divieto per le imprese europee di effettuare consulenze nella finanza e nei servizi, un blocco all’export nel settore chimico e ulteriori misure sanzionatorie contro diverse personalità.

Come atteso da giorni ormai, l’Unione europea vuole interrompere l’approvvigionamento di petrolio proveniente dalla Russia. Il tema, come si sa, è delicatissimo poiché alcuni Paesi europei sono particolarmente dipendenti: non solo la Germania, ma anche la Slovacchia e l’Ungheria. Il risultato è che l’embargo proposto ai Ventisette sarà graduale, e dovrebbe entrare pienamente in vigore il 31 dicembre prossimo.

Il governo tedesco si appresterebbe a dare il benestare questa settimana allo stop al greggio russo. Ma il governo ungherese ha già annunciato che porrebbe il veto sulle sanzioni energetiche.

Tra le altre proposte presentate dall’esecutivo comunitario ai rappresentanti diplomatici dei Ventisette, c’è anche un allungamento della lista di banche russe escluse da Swift. Tra gli istituti di credito colpiti, c’è anche Sberbank, che raccoglie un terzo degli attivi bancari russi.

Sul fronte industriale, il nuovo pacchetto di sanzioni riguarderà il blocco all’export verso la Russia di circa 80 prodotti chimici, utilizzati anche per la produzione di armi chimiche. Il divieto all’esportazione riguarderà anche le apparecchiature necessarie per la produzione di armamenti di tipo chimico.

Nel mirino anche altre tre testate giornalistiche, sulla scia dei divieti contro Sputnik e Russia Today decisi a inizio marzo. Inoltre, le sanzioni vieteranno i viaggi nell’Unione ad altre personalità russe, tra cui militari riconducibili a recenti eccidi e soggetti legati con gli oligarchi già sanzionati.

Le proposte presentate dalla Commissione europea verranno ora negoziate tra i Paesi membri. L’obiettivo è permettere l’entrata in vigore entro il 9 maggio, data simbolica sia per l’Europa sia per la Russia.