Prima l’informativa del premier Mario Draghi alle Camere, poi il consiglio dei ministri convocato a sorpresa per dare un ultimatum ai partiti – Lega e Forza Italia in testa – sulla legge sulla concorrenza, e in particolare sul nodo delle concessioni balneari che agita il centrodestra. O si trova un accordo entro o il governo metterà la fiducia sul testo: la riforma va approvata entro maggio, perché altrimenti si rischiano di perdere i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha spiegato il presidente del Consiglio in una riunione lampo.
Il leader della Lega Matteo Salvini, che ieri dai banchi del Senato ha attaccato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in un’intervista al Giornale esclude un’uscita del Carroccio dalla maggioranza di governo.
«La Lega sin dall’inizio ha scelto di entrare in questo governo con una funzione di stimolo alla tutela degli interessi nazionali a tutto campo, dall’economia alle relazioni internazionali», dice. Ma, nonostante le sue posizioni sulla guerra in Ucraina e l’invio di armi nelle ultime settimane siano state in linea con quelle del leader Cinque Stelle Giuseppe Conte, esclude l’esistenza di «un asse precostituito» con l’ex presidente del Consiglio.
«Sono d’accordo con Draghi», dice, «è importante utilizzare correttamente i prestiti europei, ma nelle ultime ore le priorità mi sembrano essere soprattutto pace e lavoro. Mi ha sorpreso la convocazione d’urgenza del cdm per il ddl concorrenza, e voglio chiarire per l’ennesima volta che i sabotatori del governo vanno cercati a sinistra. Penso a Letta, che insistendo con ddl Zan fa un’evidente provocazione, e a Conte che vota contro i termovalorizzatori e quindi contro la pulizia e il progresso. Noi badiamo al sodo, come fare a giugno con i decisivi referendum per cambiare la giustizia».
Salvini butta la palla in tribuna, non parla di possibili accordi come fa il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani in un’intervista al Messaggero. E si concentra sulle proposte del Carroccio in merito alla guerra in Ucraina. «A mio avviso», dice, «gli ucraini vanno difesi soprattutto con una vigorosa e coraggiosa iniziativa diplomatica. Una proposta concreta è che sia direttamente Draghi a chiedere a Putin un cessate il fuoco di 48 ore e lo sblocco delle navi contenenti i prodotti d’esportazione in Italia ed Europa. Poi potrebbe spingere perché sia Odessa l’unica città candidata per ospitare Expo 2030 (al momento lo sono anche Mosca e Roma».
Il leader della Lega dice che bisogna perseguire la pace anche per ragioni economiche. «Siamo alle soglie di una “tempesta perfetta”: crisi energetica e crisi alimentare che si innestano su una situazione già critica», spiega. E il rischio è quella di una nuova ondata migratoria, secondo il senatore. «Un conto sono i profughi, un conto sono i migranti economici. Ogni persona che fugge dalla guerra va aiutata, ma non possiamo farci carico di tutti coloro che cercano di migliorare le proprie condizioni sociali al di fuori delle regole». Salvini parla di «dati allarmanti» sugli sbarchi. E distingue tra la crisi dei rifugiati ucraini e l’Africa. «Per l’Africa», dice, «occorre una politica diversa, la Lega vuole avviare un grande piano di cooperazione per lo sviluppo dei Paesi africani».