È il fotografo Debdatta Chakraborty il vincitore del premio “Pink Lady Food Photographer of the Year” che premia le immagini di cibo più belle dell’anno.
La giuria, composta da Fiona Shields, responsabile della fotografia del Guardian, e Rein Skullerud, del World Food Programme, è stata conquistata da un’immagine che ritrae un venditore di kebab di strada nel nord-ovest dell’India. «Khayam Chowk è un vicolo a Srinagar nel Kashmir, che non è diverso dalle altre strade durante il giorno. Ma la sera, molti forni a carbone illuminano la via e l’aroma e il fumo dei wazwan kebab rendono questa strada un paradiso per i buongustai», spiegano nella motivazione del premio gli organizzatori del concorso. Tra i finalisti ci sono John Carey e la sua fotografia sull’Arts de la Table al Ritz, o Thien Nguyen e il suo lavoro sulla luce che illumina il fumo dei motori dei pescherecci nel sud-est asiatico.
Che cosa ci dice sulla narrativa del nostro settore? Che dopo una vita di still life, ricette, prodotti, close up e food porn, finalmente il racconto e le storie valgono più di qualsiasi abilità tecnica. Che il reportarge vince a mani basse sulle fotografie “di plastica” e impostate, create ad arte e non scattate per conquistare un istante, un momento, un punto esatto che descrive una storia meglio di come potrebbero fare la parole. E se è vero che la fotografia è luce, finalmente in questo campo diventa anche racconto.
Il secondo classificato europeo ha catturato un’immagine che ci riporta invece alla guerra: anche nei campi di addestramento militare si mangia, e sempre più adolescenti li stanno frequentando. La bimba con i capelli rosa immortalata dal fotografo nella mensa dei militari è quanto di più toccante possa raccontarci un’immagine di cibo, che va ben al di là del suo significato istantaneo. La foto di Sandro Maddalena è stata scattata dopo l’inizio della guerra nel Donbas tra l’esercito ucraino e le milizie filo-russe, è un pranzo durante il campo militare estivo tenuto a Kiev dal Battaglione Azov, in Ucraina, dove sono stati creati diversi corsi militari per bambini e adolescenti.
Ma non ci sono solo fotografie: il premio è anche per video relativi al mondo del cibo, e quello che ci ha più colpiti nella selezione di quest’anno racconta il radicchio rosa di Antonello, “forzato” in sabbia al caldo e al buio per 20 giorni dopo la raccolta. Mentre l’agricoltore lo racconta e le immagini ci portano nei campi il sogno realizzato di sentire attraverso il video la croccantezza e il sapore di questa insalata è lì, evidente. E ci dimostra quanto la narrazione emozionale scateni una reazione sinestetica emotiva e palatale insieme.