Chi c’è, chi mancaLunga vita ai Cappelli

Se le guide fotografano lo stato dell’arte di un settore, la quarantaquattresima edizione della Guida dell’Espresso che esce domani in edicola e in libreria è emblematica del momento storico che sta vivendo il mondo della ristorazione. Passata dal gruppo Gedi a BFC Media, continuerà a vivere ma, presumibilmente, non sarà più la stessa di oggi. Come l’universo in costante evoluzione raccontato nelle sue pagine

Era una presentazione molto attesa, quella che si è svolta oggi a Firenze: la guida dell’Espresso, ultima pubblicata dal gruppo Gedi, è stata l’occasione per capire il futuro di questa realtà editoriale che proprio in questi giorni sta passando di mano e sta diventando di proprietà di BFC Media.
Dalle parole di Alessandro Rossi, direttore di Forbes e della società che ha rilevato L’Espresso e le sue guide, capiamo quali saranno i prossimi passaggi di questo magazine e delle sue guide, da sempre un riferimento per il settore: «Non cambieremo molto, visto che questa esperienza è stata finora molto positiva. Abbiamo tutta l’intenzione di confermare Vizzari e anche il suo team e dargli la possibilità di ampliarlo con nuove figure che decideremo insieme. Non tutto rimarrà come adesso, ma non vogliamo depauperare il grande patrimonio delle guide che sono state un pezzo dell’Italia editoriale che legge, vive e pensa. Vogliamo modernizzare l’esperienza e vogliamo essere più presenti, entrare nel mercato in modo importante».
Importanti gli investimenti in termini di produzione: in programma infatti due guide tematiche, una sul cioccolato guidata da Antonio Franchi, in uscita a ottobre 2022, una sui vini in primavera, e la guida ristoranti a ottobre 2023, in versione cartacea e digitale, con aggiornamenti continui.
Grande dialogo in programma tra il giornale e la guida: tornerà una sezione dedicata a cibo e vino all’interno del settimanale, a fare da traino alla guida. La guida avrà anche delle versioni locali, con il best of di zone e città, o su singoli prodotti «lavorando in un impulso continuo sfruttando le conoscenze e le capacità di Vizzari» come sottolinea Rossi. Tante le sinergie con i nuovi canali, radio, tv e podcast, che saranno altri strumenti di racconto: «Siamo alla fase di costruzione: riuscire a portare avanti un marchio così sarà difficile, ma sarà fantastico».
Siamo curiosi di scoprire i prossimi passaggi.

Nell’attesa di ulteriori novità, ecco qualche anticipazione sui premiati dalla Guida che esce domani in edicola e in libreria (816 pagine, 24,90 euro). Antonia Klugmann (L’Argine a Vencò, di Dolegna del Collio) e Ana Roš (Hiša Franko, di Kobarid) ottengono quest’anno i 5 Cappelli, mentre salgono a 5 Cappelli Alessandro Dal Degan (La Tana Gourmet, di Asiago), Giuseppe Iannotti (Krèsios, di Telese Terme) Carlo Cracco (Cracco, di Milano), mentre ottengono il Cappello d’oro Andrea Berton (Berton, di Milano) e Giancarlo Perbellini (Casa Perbellini, di Verona). I 5 Cappelli passano quindi da 13 a 18, mentre restano 14 i Cappelli d’oro, cioè i nuovi classici, pur con qualche uscita e nuove promozioni. Oltre 100 le “Migliori Pizzerie d’Italia” segnalate e votate con i “tranci” di pizza, da uno a tre. Novità quest’anno la Pizza d’oro, attribuita a quattro pizzaioli che rappresentano valori di riferimento nel dinamico mondo della pizza italiana: Gabriele Bonci (Pizzarium, di Roma), Enzo Coccia (La Notizia, di Napoli), Simone Padoan (I Tigli, di San Bonifacio), Franco Pepe (Pepe in Grani, di Caiazzo).

I Cappelli d’Oro
Berton, Milano; Caino, Montemerano (Ge); Casa Perbellini, Verona; Casa Vissani, Baschi (Tr); Colline Ciociare, Acuto (Fr): Da Vittorio, Brusaporto (Bg): Dal pescatore – Santini, Canneto sull’Oglio (Mn); Don Alfonso 1890, Sant’Agata sui Due Golfi (Na); Enoteca Pinchiorri, Firenze; Hotel Rome Cavalieri – La Pergola, Roma; La Peca, Lonigo (Vi), La trota dal ’63, Rivodutri (Ri); Lorenzo, Forte dei Marmi (Lu), Miramonti L’altro, Concesio (Bs).

I 5 Cappelli
Casadonna Reale, Castel di Sangro (Aq); Cracco, Milano; D’O, Cornaredo (Mi); Duomo, Ragusa Ibla (Rg); Hisa Franko, Slovenia; Hotel Mandarin Oriental – Seta, Milano; Hotel Rosa Alpina – St. Hubertus, Badia (Bz); Kresios, Telese Terme (Bn); La Madia, Licata (Ag); La tana gourmet, Asiago (Vi); L’argine a Vencò, Dolegna del Collio (Go); Le Calandre, Rubano (Pd); Lido 84, Gardone Riviera (Bs), Madonnina del pescatore, Senigallia (An), Osteria Francescana, Modena; Piazza Duomo, Alba (Cn); Uliassi, Senigallia (An), Villa Feltrinelli, Gargnano (Bs).

Premi speciali
Premio Bertani per il Pranzo dell’Anno a La tana Gourmet di Asiago (VI)
Premio Lamole di Lamole per la Cantina dell’Anno a Hotel Villa Laetitia – Enoteca La Torre di Roma
Premio Castello di Albola per il Maître dell’Anno a Mariella Organi, Madonnina del Pescatore di Senigallia (An)
Premio Ferrari per il Sommelier dell’Anno a Fabrizio Sartorato – Da Vittorio di Brusaporto (Bg)
Premio Bellavista per la Cuoca dell’Anno a Fabrizia Meroi – Laite di Sappada (Ud)
Premio Intrecci per il Servizio di Sala dell’Anno a Osteria Francescana di Modena
Premio Frantoio Sant’Agata di Oneglia per il Giovane dell’Anno a Giuseppe Molaro -Contaminazioni di Somma Vesuviana (Na)
Premio Kettmeir per la Performance dell’Anno a Hyle di San Giovanni in Fiore (Cs) e Andreina di Loreto (An)
Premio Masottina per l’Innovazione in Cucina a 28 Posti di Milano
Premio Felicetti per la Pasta dell’Anno a L’Imbuto di Lucca
Premio Riso buono per il Riso dell’Anno a Zia di Roma
Premio Domori per la Pasticceria dell’Anno a Kevin Fejzullai – Harry’s Piccolo di TriestePremio Giblor’s per la Cucina Etnica dell’Anno a Gong di Milano
Premio Lavazza per il Caffè dell’Anno a Tivoli di Cortina (Bl)
Premio Acqua Lete per la Novità dell’Anno a Dalla Gioconda di Gabicce Monte (Pu)
Premio in Cibum alla Carriera a Lionello Cera – Antica Osteria di Campagna Lupia (Ve)
Premio Petra – Molino Quaglia per il Giovane Pizzaiolo dell’Anno: Luca Doro, Doro Gourmet di Macerata Campania (Ce)

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