In questi mesi il Parlamento sta facendo un lavoro positivo in materia di giustizia. Una partecipazione consapevole dei cittadini nel referendum, raggiungendo il quorum o avvicinandosi ad esso, può aiutare questo percorso.
In particolare la riforma in itinere interviene con un indirizzo giusto su tre aspetti che si sovrappongono ai quesiti referendari.
Quello che riteniamo più importante come posizionamento politico-culturale è il quesito che porta alla drastica riduzione della possibilità di passare dal ruolo di giudice a quello di accusatore, da quattro ad uno solo. Il quesito referendario va oltre e propone di azzerare i passaggi e quindi non dovrebbe essere superato neanche dall’entrata in vigore della riforma.
SI TRATTA DEL QUESITO NUMERO 3 – SCHEDA GIALLA
Tutto ciò che contribuisce, in coerenza con la riforma costituzionale del 1999 sul giusto processo che parla di “giudice terzo”, a distinguere e separare rigorosamente giudizio e accusa è da accogliere positivamente. La confusione tra i ruoli è alla base di squilibri dentro l’ordine giudiziario e nel rapporto tra i poteri. Un sistema di impostazione democratico-liberale esige questo cambiamento.
Non convincono minimamente le critiche che paventano come effetto collaterale una possibile dipendenza dell’accusatore dal potere esecutivo né la segnalazione statistica dei pochi casi effettivi in cui ci si sposta di ruolo. Quello che conta e che influisce sulla struttura del sistema è la possibilità del passaggio di ruolo che fa perdere il senso delle distinzioni e che altera quindi l’equilibrio tra accusa e difesa.
Molto significativo e positivo è anche il quesito che rompe un sistema autoreferenziale di valutazione dei magistrati: al di là delle differenze tecniche tra quello della riforma (che è solo una norma di delega, non immediatamente precettiva e che per questo non supera il referendum), far valutare i magistrati anche da altri è un passaggio importante di responsabilizzazione per quello che è un servizio pubblico di rendimento oggi largamente inadeguato.
SI TRATTA DEL QUESITO NUMERO 4– SCHEDA GRIGIA
Positivo anche se minimale è il quesito sul sistema elettorale del Csm, l’unico che invece cadrebbe in caso di approvazione parlamentare della riforma perché tende a ridimensionare il peso delle correnti della magistratura.
SI TRATTA DEL QUESITO NUMERO 5 – SCHEDA VERDE
Primi firmatari
Massimo Adinolfi
Marco Bentivogli
Monica Colombera
Giovanni Cominelli
Francesco Cundari
Alberto De Bernardi
Luca Diotallevi
Elisa Filippi
Mario Lavia
Claudia Mancina
Enrico Morando
Alessandro Maran
Massimo Negarville
Magda Negri
Carmelo Palma
Claudio Petruccioli
Mario Raffaelli
Christian Rocca
Mario Rodriguez
Michele Salvati
Sergio Scalpelli
Giorgio Tonini
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Hanno aderito:
- Silvana Agueci
- Claudio Alberti
- Stefania Aleni
- Aldo Amoretti
- Francesco Andronico
- Gian Luigi Bacchilega
- Mariano Bertoldi
- Ranieri Bizzarri
- Enrico Bono
- Carla Borghi
- Giammarco Brenelli
- Adriano Buoso
- Mauro Caliendo
- Federico Cancarini
- Pino Cardente
- Carmine Naccari Carlizzi
- Francesco Caroli
- Luigi Cesaria
- Alessandro Cherubini
- Franca Chiaromonte
- Sandro Corsi
- Nicolino Corrado
- Salvatore Curreri
- Franco Debenedetti
- Marco Di Maio
- Pietro Di Girolamo
- Mario Di Zenobio
- Ada Lucia De Cesaris
- Toni Fabbroni
- Marco Faustinelli
- Paolo Ferioli
- Carlo Fusaro
- Flavio Gabbarini
- Adriana Galli
- Giampaolo Galli
- Diego Gavagnin
- Giorgio Gandini
- Paolo Giaretta
- Simone Giglioli
- Giovanni Giorgi
- Pietro Giordano
- Giancarlo Gironi
- Giampaolo Gorini
- Berardo Impegno
- Stefania Irti
- Alfonso Lavanna
- Silvano Lombardo
- Franco Lucia
- Aurelio Mancuso
- Antonio Miazzo
- Umberto Minopoli
- Guido S. Mondino
- Gaetano Monica
- Alessia Morani
- Giovanna Nuvoletti
- Gennaro Orefice
- Alessandro Pagano
- Graziella Pagano
- Sara Paolo
- Giorgio Panizzi
- Salvatore Paolillo
- Alfonso Pascale
- Raffaella Petrilli
- Franco Piazza
- Anna Maria Poggi
- Iuri Maria Prado
- Umberto Ranieri
- Massimo Reho
- Silvio Rezzano
- Carlo Rognoni
- Giuliana Sabadini
- Pietro Salinari
- Lucio Salis
- Graciela Cesari Secchi
- Tiziana Serrani
- Federico Solimena
- Sergio Staino
- Roberto Tagliavia
- Francesco Tempestini
- Aldo Torchiaro
- Francesco Tortorella
- Massimo Ungaro
- Giorgio Vascotto
- Nadia Ventura
- Gianni Vernetti
- Giovanni Venier
- Giuseppe P. Viganò
- Fabrizio Vitali
- Clarice Zani
- Giovanni Zurlini