Il piano di pace italiano in quattro tappe, anticipato da Repubblica, ottiene l’apertura di Mosca. Ma non convince Kiev e Bruxelles.
«Lo abbiamo ricevuto da poco, lo stiamo valutando, formuleremo una risposta quando avremo finito di analizzarlo», dice da Mosca il viceministro degli Esteri russo Andrej Rudenko.
Ma dall’Ucraina frenano: «Accogliamo con favore qualsiasi iniziativa che possa portare la pace, ma l’integrità territoriale e la sovranità non possono essere negoziate», commenta la viceministra degli Esteri di Kiev Emine Dhzaparova. E aggiunge: «Il mio popolo non è pronto a fare passi indietro quando si tratta di Crimea e Donbass».
Certo, gli eventuali passi indietro si fanno alla fine di una trattativa, non all’inizio – spiega Repubblica. E il governo ucraino non avrebbe ancora neanche ricevuto il piano italiano. «Non lo abbiamo discusso con l’Italia», osserva il viceministro russo Rudenko. Poiché il piano è stato presentato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio all’Onu, è possibile che lo abbia condiviso con i due belligeranti. Ma in questo caso non lo avrebbe fatto ancora pervenire a Volodymir Zelensky.
Qualcosa comunque è cambiato rispetto alla settimana scorsa, quando Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, aveva detto di avere appreso del piano di pace dell’Italia «dai media» e di non avere informazioni ufficiali, pur dando il «benvenuto» a quelli che definiva «onesti mediatori».
Domenica il capo negoziatore russo Vladimir Medinskij ha gettato le responsabilità dello stallo della trattativa su Kiev: «Non siamo stati noi a congelare la trattativa e a mettere tutto in pausa, saremo disponibili a rilanciare il dialogo non appena Kiev mostra una posizione costruttiva e almeno offre una risposta alle proposte che abbiamo fatto».
Ma il piano di pace italiano non convince Bruxelles. L’Unione europea ha «preso nota» dell’iniziativa diplomatica italiana. Josep Borrell, l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri della Ue, ha dichiarato: «Appoggiamo ogni tentativo di mettere fine alla guerra». Ma dal punto di vista europeo, aggiunge «si deve partire dall’immediata cessazione degli attacchi russi e dal ritiro incondizionato delle forze di Mosca. L’Ucraina deve decidere le condizioni di un cessate il fuoco». Questa tra l’altro è la posizione più volte ribadita dal premier Mario Draghi, secondo cui il negoziato non deve «imporre» una pace a Kiev.
A Bruxelles, però, la proposta di pace italiana è considerata più una iniziativa di politica interna per placare le polemiche sull’invio delle armi – spiega Huffington Post. E i tempi non sono maturi, come ha detto Zelensky a Draghi, che in effetti non insiste sulla mossa presentata da Luigi Di Maio a Guterres.