Madri cattivissimeIl dogma dell’allattamento al seno e i tabù delle neomamme

Fin dal corso preparto ai genitori viene ripetuto fino allo sfinimento il concetto più ricattatorio mai elaborato: il biberon è un interferente. Quindi i padri non servono a nulla e le donne sono costrette sempre ad allattare: anche se stanno male, anche se gli fa schifo, anche se vorrebbero uscire senza il loro neonato, almeno una volta

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Il 13 maggio scorso Bette Midler, citando un tweet sulle magagne dell’industria del latte artificiale durante la crisi che ha devastato migliaia di famiglie americane, ha scritto su Twitter: «TRY BEASTFEEDING! It’s free and available on demand»

In mezzo alla marea di persone che le dava della poveraccia, c’era il commento di Christina Pushaw – addetta stampa di un senatore della Florida – che faceva più o meno così: il tuo è un commento omofobo, come possono ad esempio Pete e Chasen Buttigieg – genitori di due gemelli, Pete segretario dei trasporti dell’amministrazione Biden, Chasen insegnante in una scuola Montessori – allattare al seno?

Questa è una deviazione interessante. Visto che non sono solo le donne ad abortire secondo alcuni, e di conseguenza non sono solo le donne a partorire, indovinate un po’? Esatto, non sono solo le donne ad allattare. Rimarranno a difendere l’ultimo avamposto della biologia solo le così dette talebane dell’allattamento – dove i talebani al confronto si rivelano essere anime moderate – e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che tanto abbiamo apprezzato negli ultimi anni? 

Visto che l’OMS vuole cambiare nome al vaiolo delle scimmie perché sarebbe discriminatorio non ho capito esattamente nei confronti di chi, al solo pensiero di sembrare omofobi penseranno di cambiare le linee guida e relativa semantica? Meno male che quasi nessuna delle attiviste di Instagram è mamma, se no sai quante grafichette Canva da fare. Se Dio avesse chiesto a Sara e non ad Abramo di sacrificare Isacco, esisterebbe la Bibbia? Oppure gliel’ha chiesto e lei ha risposto che c’è la parità genitoriale, e quindi chiedesse a lui che non poteva far tutto lei in quella casa? Esisterebbe il senso di colpa? 

Le linee guida sull’allattamento esclusivo al seno, per chi non lo sapesse, sono il concetto più ricattatorio mai elaborato (dopo il sacrificio di Isacco). Inizia tutto al corso preparto, prosegue in sala parto dove si configurano gli estremi della circonvenzione d’incapace, per finire pressoché mai, esattamente come l’allattamento a termine. 

Qual è il termine? Fino a quando mamma e bimbo lo desiderano, dicono loro, e le donne che allattano oltre i sei anni esistono eccome. È colpa loro o di chi dice che questo è il modo giusto di essere madre? Io la aprirei anche la parentesi sugli influencer spiritosi che prendono per il culo le donne che si fanno fare i gioielli di latte materno o che raccontano in anonimo la propria vita sessuale: tutti abbiamo riso, sui social nessuno muore innocente, ma c’è da ridere o il bullismo è solo quello degli altri? 

L’OMS non è l’Organizzazione Milano Sanità, non parla solo alle persone che vivono dentro la circonvallazione interna, dove esistono gli antibiotici, i disinfettanti, i bollitori per l’acqua, le scuole Montessori, la gente sta su Twitter invece che lavorare. 

Se i medici ti dicono che allattare al seno è la cosa migliore la fai, il problema è quando ti dicono che lo devi fare anche se stai male, anche se ti fa schifo, anche se vorresti uscire senza il tuo cazzo di neonato (scusa neonato) ma non puoi perché il biberon è un interferente e quindi i padri non servono a un cazzo (scusate padri), e poi devi rientrare al lavoro e come fai, e ti scendono le tette e ti fai orrore, ma avrete tutte un posto nel regno dei cieli delle madonne che allattano, signore mie. 

Le “Linee di indirizzo nazionale sulla promozione, protezione e sostegno dell’allattamento al seno” si aprono così, con un incipit di una tale potenza tale c’è Franzen che piange in un angolo: «Il Ministero della salute riconosce che l’allattamento al seno costituisce il modo di alimentazione naturale e normale nella prima infanzia». 

Naturale e normale, segnatevelo, perché per ogni affermazione esiste una reazione uguale e contraria: tutto quello che non è allattamento al seno non è né normale, né naturale, e tu sei una cattiva madre ancor prima di diventarlo. 

Primo principio della termodinamica dell’allattamento: «Il Ministero della salute, in conformità con le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), raccomanda perciò, come misura di salute pubblica, che i bambini siano allattati esclusivamente al seno fino a sei mesi e che l’allattamento al seno continui poi, con adeguati alimenti complementari fino a che la madre ed il bambino lo desiderino, anche dopo l’anno di vita». Posso forse io rifiutarmi di seguire una misura di salute pubblica? Ma non c’è la galera? 

Nel “Position statement sull’uso di farmaci da parte della donna che allatta al seno” si dice: «A tutela di questo obiettivo sanitario ed economico, l’allattamento con formule dovrebbe essere riservato a condizioni di reale e documentata controindicazione medica oppure per scelta informata della madre».

Qua siamo nei pressi del comma 22, perché la scelta informata funziona così: ti faccio il lavaggio del cervello ancor prima che tu partorisca, ti dico che l’allattamento al seno non fa ammalare tuo figlio, non fa ammalare te, previene la SIDS, ti racconto che alcune donne si sono accorte di avere un tumore al seno perché il figlio non riusciva a ciucciare e l’allattamento ha salvato loro la vita, ti dico che pure le madri adottive riescono ad allattare, ti parlo di anticorpi, di sacrificio necessario, di salute pubblica, ci sono consulenti gratis sempre a tua disposizione, e poi lo dice l’OMS, vorrai mica contraddire l’OMS, ma chi ti credi di essere? 

E no, la foto di Gisele Bündchen che allatta mentre le fanno i capelli non è veritiera, pensate un po’ (vale anche per le italiche imitazioni). Come fai a dire di non voler allattare, se lo dici significa che non vuoi bene a tuo figlio. 

Ho ascoltato molte mamme che non si curavano, non prendevano farmaci o rimandavano visite di controllo perché avevano paura di interrompere l’allattamento. Ci sono mamme che non si separano mai dal neonato perché se il bambino vuole la tetta e non ci sei potrebbe anche crepare di fame, o subire un trauma, però per carità fai come vuoi, c’è la libera scelta, non la vedi la libera scelta, sta proprio qua.

Perché le donne che hanno allattato al seno dicono che è stato il momento più bello della loro vita? Perché è così che si sentono i chirurghi, gli attivisti, Abramo. È l’unico momento della tua vita in cui sei indispensabile a qualcuno, come si fa a competere con una sensazione del genere? E quando finisce, cosa rimane? Si rimane da sole a guardare uno specchio dove non ci si riconosce più. 

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